AGON AG271QG - recensione
Un monitor da gioco sottile ed elegante.
Anche AOC, produttore taiwanese di display che ormai da tempo si sta facendo strada nel mercato occidentale, ha deciso di puntare sul remunerativo settore degli hardware pensati per i videogiocatori, proponendo all'interno della linea AOC Gaming la serie AGON. In questi giorni abbiamo messo alla prova proprio il modello AG271QG da 27 pollici, che in quanto a specifiche tecniche è identico allo Swift PG279Q della famosa linea ROG di Asus, da noi recentemente recensito. Anche questa volta ci troviamo infatti di fronte ad un display IPS da 16:9, che raggiunge una risoluzione di 1440p e una frequenza di aggiornamento di 165 Hz tramite cavo Display Port.
La lista delle similitudini però continua con tempi di risposta Gray to Gray di 4 ms, in virtù del pannello IPS che garantisce una migliore fedeltà dei colori a discapito di qualche millisecondo di latenza, un rapporto di contrasto 1000:1, una luminosità massima di 350 cd/m2, colori che restano definiti ad un angolo di visuale di 178° e infine il supporto alla tecnologia G-Sync d'Nvidia. Attraverso un cavo Display Port consente è possibile sincronizzare i frame in uscita dalle schede grafiche del produttore verde, a partire dalla GTX 650Ti, riducendo così fenomeni di tearing e stuttering.
Se poi si considera che il prezzo dei due concorrenti è molto simile e si aggira attorno ai €700, allora la sfida si fa ancora più avvincente. La prima differenza che salta all'occhio è a livello estetico e di design. Guardando l'AGON AG271QG si nota subito la sobria eleganza che lo contraddistingue e che non lo farebbe sfigurare sulla scrivania di un ufficio. L'unica nota di colore è data dalla V rossa posta sul retro dello schermo, che di conseguenza non risalta se il monitor viene posizionato contro una parete.
La base in metallo, ricoperta da una vernice argentata, è particolarmente sottile per le dimensioni del monitor da 27 pollici, ma restituisce un'ottima sensazione di stabilità. Anche il display è decisamente snello e se da una parte questo potrebbe teoricamente rappresentare un problema a livello di dissipazione, apprezziamo notevolmente la scelta stilistica e la maneggevolezza dello schermo in fase di spostamento. Possiamo comunque affermare con tranquillità che anche dopo un utilizzo intenso, tra lavoro e svago, non si è verificato alcun problema o artefatto riconducibile ad un fenomeno di surriscaldamento.
Per quanto riguarda la qualità dell'immagine ci troviamo di fronte ad un ottimo pannello. Le nostre analisi effettuate con lo Spyder 4 Elite hanno evidenziato una qualità generale leggermente superiore al monitor Swift PG279Q. Ci ha in particolare stupito l'accuratezza dei colori, che ha superato brillantemente i nostri test, così come lo spettro sRGB, corrispondente al 100% del gamut, e l'AdobeRGB all'80%. Notevole anche la risposta tonale e in particolare l'aderenza con la curva di gamma 2.2, ottenibile selezionando dal menu dello schermo l'impostazione predefinita "Gamma 1". Il miglior rapporto di contrasto e il miglior punto di bianco è garantito dalla configurazione colore predefinita "sRGB", ottima per il gioco, ma troppo luminosa per l'uso quotidiano, per cui invece consigliamo l'impostazione "normale".
Una nota di merito anche riguardo il livello di contrasto e la profondità del nero, che con la luminosità al minimo, giusto per farsi un'idea analitica, raggiunge quasi la perfezione. Buona, anche se non ottima, l'uniformità della luminanza, comunque in linea con gli schermi da gaming sul mercato. Per onor di cronaca dobbiamo dire che nel monitor di prova da noi testato abbiamo notato, quando l'immagine si fa più scura, un leggero alone visibile nella parte alta, probabilmente riconducibile ad un difetto di fabbrica o ad un successivo danneggiamento. Lodevole anche l'uniformità dei colori, tendente quasi alla perfezione ad un livello di luminosità attorno al 50%, adatto ad un normale uso quotidiano.
Sempre per quanto riguarda la qualità del pannello, la finitura opaca è perfetta per smorzare qualunque riflesso. Inoltre l'immagine del monitor, se osservata di traverso, mantiene invariata la tonalità dei colori, anche se questi perdono leggermente di brillantezza. Comunque nulla di preoccupante, anche grazie all'estrema mobilità del monitor, che è possibile ruotare di 20° a destra e a sinistra, alzare da 7 a 10 centimetri dal piano di appoggio e piegare verticalmente di poco più di 21° verso l'alto e 3° verso il basso. I movimenti dell'AGON AG271QG sono inoltre facilitati dalla sua estrema maneggevolezza, conferita dalla sottigliezza dello schermo e dalla relativa leggerezza, che abbiamo particolarmente apprezzato.
La comodità di utilizzo viene meno quando si mette mano alle impostazioni, tra cui si può navigare attraverso dei tasti non particolarmente pratici posti sul lato inferiore dello schermo. L'interfaccia utente del menu è indubbiamente spartana e semplice, ma consente d'individuare con facilità tutte le impostazioni e di modificare diversi parametri. Tra questi citiamo ad esempio l'overdrive, che consente di ridurre l'input lag se impostato su "forte", e il "colore gioco", un nome fuori luogo per indicare semplicemente la saturazione dell'immagine, ma anche quando si è sul desktop.
Quest'ultima impostazione è utile solo se si vuole giocare con le atmosfere desaturate à la Man of Steel, con un bianco e nero vintage oppure con i colori sparati da trip allucinogeno. Nel caso in cui non vogliate però provare quest'ebbrezza vi consigliamo di lasciare il "colore gioco" attorno al valore predefinito di 100. Purtroppo all'AGON AG271QG mancano tutta una serie di feature "da gaming", come ad esempio il mirino al centro dello schermo e il contatore degli fps, presenti in alcuni monitor della concorrenza. Non stiamo ovviamente parlando di caratteristiche essenziali, ma che avrebbero offerto una maggiore possibilità di scelta, in particolare agli utenti soliti giocare agli sparatutto in prima persona.
Ad esempio in un titolo come Counter-Strike: Global Offensive si potrebbe sentire maggiormente la mancanza di un mirino in overlay sullo schermo ed è proprio con lo sparatutto di Valve che abbiamo testato le potenzialità del gioco a frame rate estremi, di cui il Digital Foundry aveva parlato tempo fa. Per poter sfruttare al massimo l'aggiornamento a 165 Hz del monitor è sufficiente connettere il cavo Display Port in dotazione ad una scheda video sufficientemente potente e dalle impostazioni dello schermo attivare l'overclock, aumentando la frequenza massima a piacimento. Chiaramente è anche necessario che il gioco sia sufficientemente leggero (o la scheda video brutalmente potente ND Elvin) per poter arrivare a riprodurre 165 fotogrammi al secondo con una risoluzione di 1440p.
Gli unici ingressi video disponibili sul retro del monitor sono quello DisplayPort e HDMI 1.4, come ormai prassi in molti monitor odierni. Sempre nella parte posteriore dell'AG271QG troviamo un connettore per un cavo USB upstream, incluso nella confezione, due prese USB e l'attacco dell'alimentatore esterno, particolarmente voluminoso con le sue dimensioni di 17x7x4 centimetri. Sul lato destro, in una posizione molto comoda, troviamo invece altre due porte USB, di cui una con supporto per la ricarica veloce, e due prese per i jack da 3.5 mm di cuffie e microfono.
Poco più in alto si può invece estroflettere un'asticella pensata per riporre il proprio headset. Restando sempre in ambito audio bisogna inoltre sottolineare la presenza di due tipici speaker da 2 Watt, da usare solo in caso di estrema necessità, sfruttando i dati in ingresso dall'HDMI. Come di consueto si tratta di una caratteristica sostanzialmente superflua, considerando la pessima qualità del suono, che risulta eccessivamente ovattato.
Questo AGON AG271QG di AOC è un ottimo prodotto che consigliamo in particolare a chi cerca un pannello da gaming dal design sobrio e dalle alte prestazioni. Lo schermo da 1440p è infatti in grado di raggiungere frequenze elevate e dà il meglio di sè accoppiato a schede Nvidia di recente costruzione per via del supporto alla tecnologia G-Sync. Ottimi anche la qualità e lo spettro dei colori restituiti dal buon pannello IPS, che garantisce anche un nero veramente profondo. Vi assicuriamo che ammirare i panorami offerti da Toussaint di The Witcher 3 è uno spettacolo per gli occhi, peccato che se si guarda il gioco non in asse, la luminosità e la brillantezza delle immagini tendano a diminuire.
Pur trattandosi di orpelli spesso inutili, al monitor da gaming proposto da AOC mancano solo delle reali funzioni da gioco, come il mirino in sovraimpressione o il contatore degli fps. Ci sarebbe inoltre piaciuto un menu un po' più pratico da navigare e meno spartano, ma in compenso sono comodissime le porte USB, i jack laterali e il ridotto spessore dello schermo lo rendono molto maneggevole. Un acquisto consigliato quindi a chi, per motivi di utilizzo, si trova spesso a spostare sulla scrivania il monitor, modificandone anche l'angolazione, o a chi non ha molto spazio sul piano di lavoro, ma non vuole comunque rinunciare alla qualità di un ottimo pannello da gioco.