AGON AG352QCX - recensione
Un pannello UltraWide non all'altezza delle potenzialità del monitor.
Ormai da diversi anni, all'interno del variegato popolo dei giocatori su PC, si è creata una nicchia di utenti fanatici dei cosiddetti monitor UltraWide, ovvero quelli con un aspect ratio di 21:9. Chi non ha mai avuto a che fare con uno schermo di questo genere potrebbe considerarne l'acquisto come una scelta azzardata, quasi al pari di una configurazione multi GPU, in cui ad alcuni pregi seguono numerose problematiche collaterali. Al contrario, in questo caso, se si decide d'investire in un monitor 21:9 difficilmente si resterà delusi e tornare indietro ad un 16:9 sarà praticamente impossibile: amore a prima vista, esattamente com'è stato per noi.
Partiamo subito da quello che potrebbe essere l'unico vero difetto che si porta appresso un monitor UltraWide, ovvero l'assenza di supporto da parte dei giochi. Effettivamente non sono molti i titoli che consentono d'impostare nativamente una risoluzione di 2560x1080, come quella dell'AGON AG352QCX qui da noi recensito, e spesso quando ciò è possibile bisogna però sopportare dei filmati d'intermezzo in 16:9. Insomma, un monitor che in ambito gaming non viene effettivamente sfruttato al cento per cento, ma è poi così importante?
Sinceramente a questa domanda ci sentiremmo di rispondere di no, per il semplice fatto che anche i titoli che non supportano le risoluzioni in 21:9 possono essere tranquillamente giocati, ma con delle barre nere laterali a cui si fa presto abitudine. Al contrario, i giochi che offrono la possibilità di sfruttare al massimo il nostro schermo, guadagnano davvero tanto in immersività grazie alla visuale più ampia, di qualunque genere essi siano: in prima o in terza persona.
Monitor di questa larghezza offrono però il massimo in ambito lavorativo, consentendo di usufruire di un ambiente ampio in cui suddividersi lo spazio, per tenere ad esempio aperti due programmi affiancati senza intaccarne la visibilità e l'usabilità o per sfruttare al massimo editor di qualunque genere, che spesso fanno uso intensivo di finestrelle o tab interne. Si tratta di un perfetto compromesso rispetto a una configurazione con due schermi 16:9 affiancati, senza fastidiosi bordi tra i pannelli a discapito di un'area di lavoro inferiore. Un consiglio che ci sentiamo di dare, a chi fa utilizzo di occhiali con lenti multifocali, è di valutare bene l'acquisto di un monitor 21:9, perché potrebbe riscontrare problemi nella visione dell'immagine nel suo insieme, costringendolo a ruotare la testa.
Gli schermi UltraWide di ultima generazione, commercializzati dai vari produttori, sono ormai quasi tutti curvi: una caratteristica che si abbina alla perfezione alla larghezza del monitor. Abbiamo infatti riscontrato alcuni problemi con i monitor 16:9 in cui la curvatura distorce l'immagine, in particolare giocando a titoli strategici e gestionali oppure in ambito lavorativo, quando si ha a che fare con editor di qualunque genere. Tutti questi difetti svaniscono completamente con gli schermi 21:9, che anzi ne traggono un grande beneficio, visto che grazie alla curvatura tutta l'immagine mostrata a schermo è visibile a colpo d'occhio.
Larghezza e curvatura fanno sì che due parametri risultino essenziali per garantire una migliore esperienza di utilizzo: un'ampia possibilità di rotazione dello schermo e un esteso angolo di visione. Purtroppo l'AGON AG352QCX soddisfa appieno il primo requisito, ma non il secondo. Il più grosso difetto del monitor in questione, piuttosto difficile da mandare giù considerato il prezzo ufficiale di €799, riguarda la qualità del pannello. L'AG352QCX monta infatti un display VA, una soluzione che dovrebbe rappresentare una via di mezzo tra il TN e l'IPS, ma che difficilmente riesce a soddisfare un pubblico preciso.
Come avrete capito siamo piuttosto scettici sull'utilizzo dei pannelli VA, in particolare in ambito gaming e abbinato ad un monitor così largo. Lo scarsissimo angolo di visuale produce infatti una leggera, ma percettibile, desaturazione dell'immagine ai lati dello schermo. Anche la scarsa uniformità della luminanza rappresenta un grosso difetto di questo pannello, che peggiora con l'abbassamento della luminosità. Dai nostri test condotti con la sonda Spyder 4 Elite di Datacolor è infatti emersa una differenza di luminanza che arriva a superare il 30% tra la zona centrale e i bordi dello schermo.
Molti di voi probabilmente storcerebbero il naso sapendo che l'AGON AG352QCX è uno schermo da 35'' con una risoluzione in Full HD, immaginando probabilmente una bassissima densità di pixel. Non dimenticatevi però che stiamo parlando di un monitor 21:9 e di conseguenza la diagonale in pollici non è paragonabile a quella di un display 16:9.
Per fare un paragone potremmo dire che i 35'' di uno schermo 21:9 si avvicinano come dimensioni ai 27'' di un 16:9. Di conseguenza la densità di pixel, con una risoluzione di 2560 punti verticali per 1080 verticali, è più che buona e non risulta fastidiosa da osservare. Un consiglio che vi possiamo dare è di prestare attenzione alla distanza che vi separa dallo schermo, perché comunque vi troverete a osservare immagini particolarmente grandi e il rischio è quello di provare un senso di nausea quando si gioca.
Una qualità innegabile dei pannelli VA è però rappresentata dall'ottima profondità del nero, che anche in questo caso non si smentisce. Il contrasto da noi misurato arriva oltre il rapporto di 1000:1 anche al 100% di luminosità e supera i 38.000:1 con la luminosità allo 0%. Le ombre in gioco possono essere ulteriormente migliorate anche grazie all'ausilio dell'opzione DCR, che sta per Dynamic Contrast Ratio.
In sostanza si tratta di una tecnologia che regola automaticamente la luminosità in modo da accentuare l'oscurità delle scene buie e la luminosità delle scene chiare. Com'è facile da intuire, l'utilizzo del DCR non è raccomandabile fuori dal gioco o se non si sta guardando un film, a meno che non si voglia restare abbagliati quando si apre il browser o un editor di testo. Consigliamo invece di sfruttare questa opzione in gioco, perché contribuisce effettivamente a migliorare l'atmosfera delle ambientazioni.
Se si sta usando lo schermo in altre circostanze è invece possibile scegliere tra sei parametri preconfigurati di luminosità e contrasto. Per lavorare e leggere, senza sforzare la vista, vi consigliamo di utilizzare le modalità "Text" o "Standard". Ovviamente per passare da una modalità all'altra sarà necessario smanettare nel menu, che per fortuna è di facile utilizzo grazie ad un piccolo e comodo joystick posto nella parte bassa dello schermo.
Peccato non sia altrettanto comoda l'interfaccia utente, un po' troppo grezza e poco intuitiva. Per navigare nel menu è anche possibile utilizzare un tastierino incluso nella confezione e da connettere con un cavo al monitor. Probabilmente AOC ha ben pensato che l'utente si sarebbe dovuto sedere distante dallo schermo e avrebbe quindi avuto bisogno di un "telecomando" per interagire da lontano con il menu, ma vi assicuriamo che si tratta di uno strumento totalmente superfluo, di difficile utilizzo e realizzato con delle plastiche scadenti. Insomma, da lasciare tranquillamente nella scatola.
Oltre al DCR è possibile attivare il DCB: una sigla che sta per Dynamic Color Boot. Questa opzione contribuisce a rendere più vivido il colore delle immagini e sembra funzionare a dovere, anche se non bisogna aspettarsi un'esplosione di colori al pari di quella prodotta dalla tecnologia HDR. Restando in tema di colori, il pannello che monta l'AG352QCX non spicca sicuramente per la corrispondenza con le curve di gamma, anche se l'impostazione Gamma 1 offre una buona risposta tonale, in linea con i valori 2,2. Buona anche l'accuratezza del colore, da noi registrata, e il gamut corrispondente al 98% dello spazio colore sRGB e al 76% dell'AdobeRGB. Soddisfacente, ma non perfetta, l'uniformità dei colori sullo schermo, anche se ricordiamo che l'angolo di visuale, prima che i colori inizino a perdere d'intensità, è molto stretto.
Trattandosi di un monitor da gaming, l'AGON AG352QCX ha anche qualche impostazione pensata appositamente per i giocatori, anche se alcune di queste lasciano con l'amaro in bocca. Come già constatato con il monitor AG271QG, sempre di AGON, anche in questo caso è possibile intervenire dal menu su due variabili dai nomi tronfi: Game Color e Shadow Control, che altro non fanno se non modificare la saturazione ed il contrasto del monitor, anche quando si è sul desktop. È inoltre possibile attivare l'overdrive per ridurre il tempo di risposta fino a 4ms e diminuire l'input lag, sempre tramite le impostazioni del menu.
Restando in ambito gaming, questo monitor può contare sulla tecnologia FreeSync di AMD per sincronizzare i frame inviati dalle schede grafiche del produttore rosso, che supportano tale funzione, con le immagini mostrate a schermo, in modo da ridurre al minimo fenomeni di stuttering e tearing. Gli utenti più esigenti possono inoltre divertirsi a giocare a frame rate estremi grazie ad una frequenza di aggiornamento che può arrivare fino a 200 Hz, tenendo ovviamente conto che il vostro computer dovrà essere all'altezza per gestire altrettanti fotogrammi al secondo. Per poter sfruttare queste funzionalità è però necessario collegare il monitor alla scheda video tramite cavo Display Port, incluso nella confezione.
Oltre al DP e al monitor, AOC fornisce anche un cavo HDMI e uno DVI (stranamente non segnato nelle scheda prodotto sul sito ufficiale del produttore), dei cavi audio dotati di connettori jack, un cavo maschio-maschio per trasformare il micro-B USB 3.0 presente sul retro del monitor in un cavetto USB 3.0 standard e un voluminoso alimentatore. Sul retro dell'AG352QCX, in una posizione particolarmente difficoltosa da raggiungere, troviamo ingressi audio e video con diversi standard: un D-Sub, un HDMI, un DisplayPort, un DVI-D (anch'esso latitante sul sito del produttore) e due jack per cuffie e microfono. Inoltre, troviamo due porte USB 3.0, una porta micro-B USB 3.0 e una mini USB per il tastierino di navigazione.
Il design di questo monitor di AOC è particolarmente elegante e può tranquillamente adattarsi a qualunque ambiente, anche lavorativo. Se si vuole aggiungere un tocco di aggressività è possibile attivare le luci a led, che consentono di colorare dei "graffi" sul retro dello schermo e una striscia sul bordo inferiore di tre colori: rosso, verde e blu. Lo schermo è inoltre dotato di due speaker da 5 watt, che restituiscono quel tipico suono ovattato delle casse integrate nei monitor. Se possedete un qualunque genere di impianto audio potete tranquillamente evitare di sfruttarle. L'unico difetto che ci sentiamo d'imputare al design riguarda la grossa base tripode che sostiene il monitor e che, occupando molto spazio sulla scrivania, può rendere difficoltoso il posizionamento dello schermo distante da noi.
Nel complesso quindi, il monitor da gaming AG352QCX di AGON sarebbe potuto essere potenzialmente un buon prodotto polivalente, che purtroppo viene però rovinato da un pannello VA di bassa qualità. Il problema si fa ancora più grave considerando la natura 21:9 dello schermo, su cui si notano facilmente i difetti in base alla posizione della testa. Basta infatti un niente per non essere perfettamente perpendicolari al monitor e di conseguenza vedere i colori del pannello perdere di vivacità.
Per fortuna che da questo punto di vista viene incontro un'ottima mobilità, che consente di ruotare lo schermo di circa 30° a sinistra, a destra e in alto e di 5,5° in basso. È ancora più difficile perdonare dei risultati così deludenti nei test su un pannello che viene venduto al prezzo ufficiale di quasi €800 (anche se al momento su Internet è facile trovarlo a circa €650) e che di conseguenza si inserisce in una fascia enthusiast, in cui rischia di essere schiacciato dalla concorrenza di livello superiore.