Alba: A Wildlife Adventure - recensione
Quando una semplice vacanza si trasforma in una grande missione.
Il dolce tepore del sole bacia la mia pelle, mentre la brezza marina mi accarezza i capelli. I piedi nudi affondano nella sabbia bagnata, che circonda e avvolge le mie dita con la sua morbidezza. Il mio sguardo volge altrove, là dove mare e cielo si fondono in un abbraccio etereo e cristallino. D'un tratto, però, quelle tenere sensazioni si interrompono in modo brusco, quasi doloroso. Chino lo sguardo e noto di aver colpito una lattina, gettata lì, fra i granelli di sabbia, nonostante a pochi passi siano presenti diversi cestini. Sarà stato il vento?
Un gruppo di ragazzi, più avanti, ride sguaiatamente e fuma, gettando il mozzicone sulla sabbia; la stessa che fino a poco prima mi rilassava, ora mi fa provare quasi repulsione. Non è stato il vento, no, non è di certo la natura ad auto-sabotarsi: quel talento indefinibile spetta solo all'essere umano, che di ignoranza ed egoismo ne ha da vendere.
Alba: A Wildlife Adventure può sembrare il classico "giochino", ma rappresenta una denuncia straziante verso la corruzione e la penosa, frivola, gestione di quelle riserve naturali troppo preziose per essere abbandonate. Alba, a primo impatto, sembra una ragazzina infantile e ingenua, ma quando va in vacanza dai suoi nonni scopre il suo potere nascosto. Volare? Telecinesi? No, si tratta di un'abilità speciale che tutti noi in realtà possediamo, ovvero rispettare la natura e risanare ciò che puntualmente distruggiamo.
La protagonista si trova a Secarral, isola del Mediterraneo che un tempo splendeva per essere una meravigliosa riserva naturale, colma di specie rare e paesaggi da cartolina. Un terribile incendio ha lasciato ben poco: il turismo è drasticamente diminuito e l'opportunismo ha sfoderato i suoi metaforici artigli. Il sindaco ha infatti intenzione di sostituire la riserva con un lussuoso hotel, in grado di attirare molti turisti e, quindi, di favorire nuovamente il guadagno. La sua scelta sarebbe comprensibile se non dovesse distruggere gli ulteriori brandelli rimasti, ed è proprio in questo caso che entra in gioco il potere della ragazzina.
Gandhi sosteneva che la grandezza di una nazione, e il suo progresso morale, si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali. Ebbene, Alba e la sua migliore amica Inés si rendono conto di poter cambiare le cose: la loro voce, unita a quella di tanti altri animalisti, può essere uno strumento potente ed efficace. Decidono quindi di raccogliere firme per una petizione e, con l'aiuto degli abitanti di Secarral, cercano di pulire l'isola dai rifiuti e di riparare ogni danno. È importante che l'incendio non sia considerato come l'unico motivo della catastrofe: per ogni rifiuto gettato egoisticamente, un povero animale rischia di morire soffocato dalla stretta infernale della plastica.
Secarral, tecnicamente parlando, è un open-world che ci permette di esplorare l'intera isola e di ammirarne la fauna. Disporremo di un tecnologico smartphone in grado di analizzare gli animali scannerizzandoli con la fotocamera. Potremo di conseguenza consultare la guida cartacea, che raccoglierà i dati di ogni specie analizzata; quest'ultima ne memorizzerà perfino i suoni, i canti e i versi, come il cinguettio dei passeri o il garrito delle rondini.
Sul blocco note, invece, saranno evidenziate tutte le missioni da completare, individuabili attraverso la coloratissima mappa donataci dal nonno. La nostra avventura principale durerà solo tre ore: è un tempo breve che probabilmente non lascerà un segno indelebile, ma sarà vissuto tra spensieratezza e grandi valori. L'esplorazione, rigorosamente in terza persona, ci permetterà di scattare meravigliose foto, di fare la differenza gettando ogni singolo rifiuto e, soprattutto, di salvare la fauna.
Per ogni singola azione positiva nei confronti della natura, un animale tornerà a vivere con spensieratezza, e questa dinamica può perfettamente riflettersi nella vita reale. L'esempio più lampante risale al lockdown tenutosi durante la prima ondata di pandemia: la reclusione degli abitanti nelle loro case ha permesso che le capre della cittadina gallese scorrazzassero liberamente per le strade, approfittando della rara e splendida quiete che permeava Llandudno. Sono eventi rari che, oltre ad essere oggetto di vere e proprie "paparazzate", segnalano la nostra influenza, talvolta fatale, sul pianeta.
Alba sente di dover fare qualcosa e, con la semplice pressione di un tasto, pulisce e ripara l'isola, cura gli animaletti avvelenati dai pesticidi e arricchisce il suo bagaglio culturale con guide e dizionari. Sarebbe splendido poter fare realmente tutto ciò con un controller, ma acquisire consapevolezza attraverso un gioco è il primo passo verso il miglioramento. Oggi salviamo un'isola virtuale? Domani possiamo cominciare a dare il nostro piccolo contributo e ad evitare futili inquinamenti, facendo la raccolta differenziata, salvando animali in difficoltà e tanto altro ancora.
Non è necessario fare passi enormi per cambiare le cose, Alba lo dimostra semplicemente raccogliendo una lattina da terra e gettandola nel cestino poco più avanti. Gli animali infatti avanzeranno timidamente, felici di popolare un ambiente più pulito e piacevole.
Le missioni principali si svilupperanno nell'arco di tre giorni: come avrete potuto capire, trama e gameplay sono semplici e privi di qualsiasi intreccio narrativo contorto. Alba: A Wildlife Adventure si contraddistingue anche per avere un comparto grafico tanto semplice quanto suggestivo. I personaggi hanno lineamenti sicuramente bizzarri e poco realistici ma ricordano, seppur leggermente, i protagonisti di Last Day of June. Ebbene, questi due titoli dimostrano quanto la semplicità possa fondersi con una storia colma di significati importanti. Così, tra il tramonto mozzafiato e il mare cristallino da immortalare, ci siamo lasciati travolgere piacevolmente.
Il nostro piccolo viaggio virtuale si è esaurito in poche ore, come quei giorni di vacanza che scorrono inesorabilmente davanti ai nostri occhi. Nonostante ciò, la breve longevità è sicuramente giusta per un titolo di questo genere, che gode inoltre della localizzazione in Italiano. Il quadro musicale si è rivelato coinvolgente, e abbiamo particolarmente apprezzato la scelta di palesarsi solo in alcuni momenti della giornata, in modo da dare ampio spazio ai suoni ambientali e, soprattutto, alla fauna. Ad arricchire l'esperienza videoludica ha contribuito un comparto tecnico che non ha mai dato filo da torcere, nonostante si tratti di un titolo open-world.
In conclusione, abbiamo provato un gioco privo di meccaniche complesse, di una trama estrosa o di una longevità impressionante. Tuttavia, abbiamo vissuto un'esperienza in grado di infondere positività, determinazione e consapevolezza. Riferendoci ai più scettici, quindi, possiamo consigliarvi Alba: A Wildlife Adventure nel caso vogliate trascorrere qualche ora in totale spensieratezza e con poche pretese.
È rilassante anche solo restare fermi a osservare l'orizzonte, i raggi del sole che si specchiano sul mare color turchese e ascoltare il garrito dei gabbiani. La nostra isola è salva e, soprattutto, priva di qualsiasi rifiuto tossico per i nostri dolci animali. Ora, però, è giunto il momento di dare davvero il nostro contributo, nella speranza che col tempo la natura possa tornare a splendere e continuare a meravigliarci.