Alice's Adventure
Toccate con mano...
Diciamocelo con grande franchezza: la revisione in chiave dark-orrorifica delle care e vecchie fiabe di una volta è un evento che ormai non fa praticamente nemmeno più notizia (e poco importa se il processo sia in realtà in termini filologici meno estremo di quanto potrebbe superficialmente apparire, ma del resto è dura liberarsi dal pesante retaggio di decenni di stucchevole zuccherosità disneyana...).
C'era una volta American Mc Gee con la sua versione deliziosamente assassina di Alice, e a lui sono seguiti un gran numero di cloni (da Todd McFarlane a Marilyn Manson, passando per Tale of Tales e Tim Burton), subito pronti a salire sul carro delle fantasie distorte a uso e consumo di una certa fetta di pubblico dai gusti un po' così (tra cui va impietosamente incluso anche il sottoscritto).
Anche le sviluppatrici asiatiche Devsisters (orgogliosamente fiere della loro femminilità in un contesto in cui la maggioranza di pistolini è schiacciante), hanno deciso di seguire il consolidato trend, apportando comunque una non trascurabile venatura sexy all'insieme di principesse vendicative, lupi crudeli e favole nere. Sapete com'è, tanto per non farsi mancare nulla, no?
In Alice's Adventures vi ritroverete così a toccacciare una discinta ragazzetta con vitino da vespa, carrozzeria da pornostar californiana e mise a metà strada tra l'Edwige dei gloriosi tempi che furono e la classica (?!?) donna delle pulizie di epoca vittoriana: praticamente il sogno di ogni porcello che si rispetti… Spegnete ad ogni modo all'istante (almeno parzialmente!) i vostri incontenibili bollori da provetti erotomani eternamente bloccati alla fase della pubertà: il gioco in questione non è un pornazzo più o meno interattivo (ah, Virtual Valerie 2, quanti bei ricordi...), bensì di fatto la versione etero di Muscle March.
Dunque niente inseguimenti fri fri attraverso i muri, né machissimi culturisti dall'evidente incertezza sessuale a questo giro, bensì soltanto una tana del Bianconiglio che più che profonda non si può, da attraversare rigorosamente in caduta libera.
Con il semplice tocco del polpastrello dovrete allora disporre il corpo maliziosamente scoperto di Alice, orientando torso, gambe e braccia per permettere alla vostra bambolina in calze autoreggenti di passare attraverso particolari muri appositamente bucati con la sua sagoma. Se il concetto appare di fatto identico a quello che sta alla base dell'ultima fatica Namco-Bandai, l'esecuzione pratica risulta ad ogni modo piacevolmente differente.
Più che basarsi su una filosofia incentrata su pochi movimenti preimpostati da eseguire all'ultimo istante (giocando quindi tutto sui riflessi), Alice's Adventures è pensato infatti per stimolare anche e soprattutto la vostra destrezza e il vostro occhio (e non mi riferisco alle mutandine da sbirciare sotto il vestitino ascellare della protagonista!): qui dovrete essere voi a mettere in posa il personaggio, azzeccando di volta in volta più o meno al millimetro la postura corretta.
Uno stage dopo l'altro la discesa della fanciulla si farà sempre più infernale e problematica: non soltanto il tempo tra gli ostacoli si ridurrà sensibilmente, ma le posizioni arriveranno a ricordare una sorta di versione per fachiri del kamasutra, per la gioia delle vostre dita. In breve tempo finirete così per ingaggiare una sfida all'ultimo buco (so che sembra una cosa oscena ma per una volta non lo è) contro voi stessi e il mondo intero, divertiti da un tipo di gameplay certamente basico eppure gustosamente appagante.
Sotto l'apparenza sporcacciona Alice's Wonderland nasconde in definitiva un videogame senza troppe pretese ma comunque curato e godibilissimo, ideale per rapide sfide mordi e fuggi alla fermata del tram o durante gli spostamenti in metropolitana. Insomma, per 79 centesimi si può decisamente fare...