Alpha a pagamento: tutto e subito, a qualsiasi prezzo - editoriale
Un vantaggio per gli utenti o solo per gli sviluppatori?
Qualche anno fa, solo gli sviluppatori avevano l'opportunità di provare i giochi su cui stavano lavorando prima che questi diventassero disponibili in tutti i negozi. Con loro c'erano alcuni fortunati che avevano lo stesso onore (che a volte era però un onere, quando si aveva a che fare con qualcosa di brutto): i giornalisti. Gente come i miei colleghi di Eurogamer che vanno a incontri tanto speciali quanto riservati, o alle grandi fiere come l'E3, e si siedono davanti a uno schermo con una versione di prova da testare. In alcuni casi, si riceve una versione di prova (protetta da varie forme di controllo, onde evitare che finisca in un sito di Torrent dopo due minuti).
Poi è arrivato internet e anche in questo campo sono cambiate le carte in tavola. Gli sviluppatori di giochi su PC hanno scoperto che in alcuni casi era possibile fare il migliore e più approfondito controllo sul proprio codice, testando ogni compatibilità possibile tra le varie centinaia di schede grafiche, madri, audio esistenti. Il tutto in maniera efficiente, efficace e, soprattutto, a costo zero! Questo metodo consiste, ovviamente, nell'aprirsi al pubblico, coinvolgendo gli appassionati col rilascio di versioni beta.
Questo coinvolgimento ha anche altri enormi vantaggi: intanto per partecipare bisogna registrarsi, lasciando quindi il proprio indirizzo email che verrà nei mesi successivi bombardato da annunci su come procede lo sviluppo del gioco che vorreste provare. Poi l'accesso alle versioni closed, cioè a numero limitato di utenti, è spesso dato a quelle persone che sono più attive nei forum, a quelli che realizzano siti amatoriali sul titolo in uscita (siti per cui gli sviluppatori stessi mettono a disposizione immagini, font e molto altro: perché anche la creatività spontanea del pubblico va in parte indirizzata, se non proprio controllata...).
Il risultato è una massa di persone estremamente attiva e vocale, disposta a tutto pur di avere l'onore di provare un codice pieno di bug che dovrebbe poi segnalare e che in realtà mai farà. In sintesi: pubblicità gratuita. Del miglior tipo tra l'altro, quella basata sul passaparola, sull'opinion leader di turno per il forum o il blog del momento, e cose del genere.
Tutto ciò è una realtà ormai da molti anni e probabilmente voi che leggete qui avete fatto da beta tester a ben più di un gioco. Ma il paradosso estremo si è raggiunto negli ultimi due anni, con l'arrivo delle versioni alpha a pagamento. Su Steam si chiamano "giochi con accesso anticipato" ma il succo è lo stesso: chi li compra sta pagando per giocare a un'alpha, una versione che è dichiaratamente piena di bug e incompleta. Può mancare di tutto: dalle texture di qualità agli NPC, dalla storia alle armi, e via così.
Quello che non manca è però il prezzo che vi viene chiesto di pagare per avere l'onore di vedere ogni tanto lo schermo blu di Windows, per smadonnare due ore sui driver della vostra scheda video (che di certo non sono ottimizzati per il supporto di un titolo che non si sa nemmeno quando uscirà), o per esplorare una landa vuota con conseguente senso di smarrimento, perché non si sa cosa si deve fare. E perché non c'è la mappa in alto a destra: quella la implementeranno solo tra tre versioni. Forse.
Con la marea di giochi completi e funzionanti disponibili, con le offerte incredibili che ogni settimana Steam, GOG, Humble bundle e compagnia bella fanno, che senso ha perdere ore e spendere soldi per un abbozzo di videogioco?
Sì, certo, per alcuni si tratta di un modo di finanziare lo sviluppatore, spesso indie o comunque molto piccolo, però non riesco a pensare che sia così per tutti. Per la maggioranza delle persone una volta valeva l'effetto "Primo!", che ha massacrato gli zebedei di milioni di persone nelle pagine dei commenti per anni, cioè la possibilità di vantarsi con gli amici di stare giocando a qualcosa in anteprima.
Ma visto che ora tutti possono farlo, bastando aprire il portafoglio, perché continuate a pagare per esperienze instabili e solo parzialmente appaganti (quando va bene)? O magari anche per giochi stabili di cui si scopre subito tutta la trama principale ma non le varie missioni secondarie, bruciandosi così parte dei contenuti che chi compra alla fine avrà davanti a sé in maniera organica e precisa.
È davvero così importante passare le ore su DayZ, un progetto bello ma che al momento non è nulla più di uno scheletro con tante potenzialità? Non sarebbe meglio giocare a Dead Rising o Dead Island, o agli altri giochi di zombie che magari non danno la stessa libertà di DayZ ma che hanno una storia e sono completi?
E tutto questo senza considerare il concreto rischio che qualcosa non esca mai dalla fase di beta. Per un Minecraft che non solo viene portato a termine ma il cui sviluppo continua senza sosta, esistono decine di titoli che vanno avanti a passo di lumaca e di cui magari non vedremo mai la versione finale e completa.
Non è un caso così impossibile e c'è già almeno un titolo che ha fatto questa fine: un esempio è Towns, gioco tutt'ora in vendita a 11,99 euro su Steam. Sebbene non sia propriamente un titolo dell'area "ad accesso anticipato", fa parte del blocco di quelli approvati dal programma Greenlight, dunque ancora in fase di sviluppo ma già in vendita. Peccato però che l'autore si sia stancato, complici anche le scarse vendite, e abbia abbandonato il progetto. Su Reddit si è poi parlato di un abbandono a favore di un Towns 2 in sviluppo che, se fosse vero, sarebbe una vera beffa per chi ha comprato il primo gioco.
Resta quindi la domanda chiave della questione: perché comprare giochi in alpha? Perché pagare per qualcosa di monco, instabile e con l'alto rischio che non arrivi nemmeno a una release completa e definitiva? Quale che sia la mia o vostra opinione, è innegabile che ci siano centinaia di migliaia di persone che sono disposte a farlo, e che questo sia oggi un fenomeno destinato a restare con noi ancora a lungo. Persino Sony nei mesi scorsi ha cominciato a parlare della possibilità di avere giochi "ad accesso anticipato" sulla PlayStation 4: è normale, è la moda del momento e sta rendendo parecchio, perché non adeguarsi?