AMD Radeon R9 Nano - articolo
Il 4K arriva su Mini PC e Steam Machine.
L'estate calda di AMD sta per giungere al termine e con essa anche il lancio dell'ultimo prodotto della casa americana per il mercato di fascia alta delle schede video. Stiamo parlando della AMD Radeon R9 Nano, la versione compatta dei due modelli di punta già annunciati qualche tempo fa ovvero la R9 Fury X raffreddata a liquido e la R9 Fury standard ad aria.
Com'è gradevole prassi negli ultimi mesi, siamo stati invitati alla presentazione alla stampa di questa nuova GPU che tradisce le intenzioni di AMD in modo piuttosto chiaro: realizzare una scheda video in grado di soddisfare le esigenze degli utenti che vogliono una macchina da gioco di alto livello in un contesto ben preciso, case di ridotte dimensioni dotati di scheda madre Mini-ITX.
Motherboard così compatte sono pensate per soluzioni molto contenute a livello d'ingombro rispetto ai normali middletower o tower ATX: chi ha problemi di spazio e non vuole o non può utilizzare case molto grandi sicuramente ha preso in considerazione l'idea di realizzare PC performanti di una certa compattezza.
Ridotte dimensioni e potenza non sono mai stati due concetti in grado di andare a braccetto nel progettare una macchina da gioco ma questa nuova proposta di AMD cerca di rompere gli schemi con le convenzioni del passato. Il tema ricorrente della presentazione riguardava la possibilità di arrivare a prestazioni da 4k quali sono in grado di garantire le nuove schede della serie Fury con un form factor di quasi la metà rispetto alle altre due GPU della linea Fury.
I dati che paragonano la R9 Nano rispetto alle schede video più veloci della generazione 2xx sono effettivamente impressionanti: la Radeon R9 Nano di fascia alta AMD è 40% più piccola, 30% più veloce, 15% più silenziosa e 20% più economica nel consumo energetico di una R9 290X. Valori teorici di tutto rispetto considerando le dimensioni, ma soprattutto le potenzialità delle 290X, schede video non recentissime ma ancora di fascia alta e capaci di ottime prestazioni.
Nello spazio terribilmente ristretto da sei pollici della PCB è stato fatto un lavoro ingegneristico non indifferente: la GPU è infatti di tipo Fiji con la soluzione di memoria integrata HBM della cui disposizione avevamo già parlato in passato a proposito della presentazione delle Fury. Quindi RAM impilata tutt'intorno al processore con una maggiore integrazione rispetto alla soluzioni tradizionali per accorciare i tempi di comunicazione con la GPU, risparmiando in modo drastico sugli ingombri, com'è esattamente il caso di questa scheda video.
Questo ha portato a un lavoro extra per quanto riguarda lo studio della dissipazione: tutta la superficie è infatti ricoperta da una massa radiante lamellare che poggia sulla GPU e che incastra l'unica grossa ventola all'interno del telaio. Sulla PCB il controllo del voltaggio ha un dissipatore passivo dedicato così com'è stata adottata una soluzione "dual chamber" tramite degli heatpipe che portano il calore lontano dalla parte centrale della scheda verso le estremità del telaio. La temperatura media d'esercizio per cui la scheda è certificata è di 75 gradi a pieno carico, un valore tutto sommato abbastanza contenuto per la fascia di prestazioni di cui stiamo parlando.
Il telaio stesso non è particolarmente "glamour" ma ha tutta l'aria di essere ben assemblato: tutto allumino satinato, con una cover che circonda il dissipatore anch'essa in metallo e una ventola che copre quasi interamente la larghezza. Il fatto che il consumo medio dichiarato si attesti a soli 175 W è corroborato dalla presenza di un solo ingresso a otto pin per l'alimentazione a conferma di come non sia necessario disporre di alimentatori particolarmente spinti per gestirla. Sulla parte frontale sono presenti quattro diverse connessioni: tre Display Port e una HDMI come per tutte le altre schede della famiglia Fury e più in generale le schede video di fascia medio-alta di AMD.
Sulla carta della presentazione le prestazioni sarebbero (il condizionale è d'obbligo fino a quando non la toccheremo con mano) eccellenti se pensiamo al form factor così ridotto. Possiamo fare riferimento alle specifiche fornite da AMD nelle note relative ai test effettuati sapendo che il testbed era un Intel® Core i7-5960X 3.0GHz dotato di 16GB di memoria DDR4 a 2666 MHz su un PC Windows 10 a 64-bit, su cui erano installati di driver Catalyst 15.201.
La AMD Radeon R9 Nano con Far Cry 4 a 3840x2180 a Ultra High e SMAA attivato ha fatto registrare 37 FPS medi mentre la Radeon R9 290X si è fermata a 27. Lo stesso test nel rapporto fps/watt ha premiato la R9 Nano con un valore di 0.2169 fps/watt mentre la Radeon 290X si è fermata a 0.1088. Valori simili si ritrovano nel 3DMark FireStrike a 3840x2180, Ultra preset, 0xMSAA con un punteggio di 2593 a 1297.
Prove meno indicative sotto il profilo delle prestazioni ma interessanti sotto quelle del rapporto dimensioni/potenza sono state quelle con le schede video della concorrenza nella fattispecie la Nvidia GTX 970 Mini ITX, battuta in Far Cry 4 per 37 a 27 fps anche se in questo caso nell'equazione, entrano in gioco anche i driver di Nvidia. Nello screenshot dedicato che trovate qui intorno, AMD ha sintetizzato anche altri confronti sullo stesso testbed con titoli diversi sempre con la GTX 970 Mini ITX: le differenze prestazionali rimangono costanti nonostante la varietà dei diversi motori grafici.
Nonostante un form factor compattissimo questa AMD Radeon R9 Nano sembra avere tutte le carte in regola per essere considerata una scheda video di fascia alta che troverà il suo naturale collocamento in barebone di dimensioni ridicole rispetto ai classici middletower. L'intenzione di AMD è quella di offrire una soluzione di altissimo livello non solo a giocatori che vorranno assemblarsi in perfetta autonomia una macchina da gioco molto compatta ma anche produttori di Steam Machine su cui sia possibile installare quella che sembra essere la più potente GPU sul mercato in rapporto alle dimensioni.
Per avere un'idea più precisa del suo vero valore sarà necessario fare altri test: AMD non ha divulgato i risultati di eventuali confronti diretti con le nuove R9 3xx, per quanto si tratti di un rebrand delle precedenti 290, e soprattutto con le Fury dotate di tecnologia HBM. Dovremo quindi metterle alla prova una volta disponibili per capire il differenziale di prestazioni soprattutto a risoluzioni inferiori ai 4k che in questo momento pochissimi possono permettersi. È comunque chiaro che un Far Cry 4 a 3840x2180 a ultra spinto a 37 frame al secondo significa prestazioni teoriche a 1080p e 1440p nell'ordine dei 100 e 60 frame al secondo: una riserva di potenza indiscutibile sul lungo periodo che al momento nessuno offre con queste dimensioni.
Per questo non possiamo fare a meno di apprezzare lo sforzo di AMD nel proporre soluzioni tecniche in grado di rompere con le convenzioni e le limitazioni del passato, anche se per farlo si dovranno sborsare cifre intorno ai 500-600 euro già dal prossimo mese di settembre quando la AMD Radeon R9 Nano sarà disponibile sul mercato. Cifre alla portata di pochi almeno per il momento che potrebbero calare di parecchio nel medio termine e sui cui sarà interessante vedere la anche reazione di Nvidia: vista la nicchia di cui stiamo parlando, non è del tutto scontato che a Santa Clara vogliano entrare in competizione con AMD nel campo delle dimensioni oltre che in quello della potenza.