Anarchy Reigns

Volendo si può bloccare la visuale su un obiettivo in particolare, ma questo non impedisce agli altri due, che spesso sono però troppo impegnati a darsele tra di loro, di colpirvi alle spalle. La speranza è che nella versione finale sia presente una sorta d’indicatore in grado di segnalarci la posizione di tutti gli avversari contemporaneamente.

Per quanto riguarda l'ambiente di gioco, la prova si è svolta su una portaerei in cui era possibile spostarsi su più livelli grazie a dei getti d'aria. Anche se come arena si è rivelata funzionale allo scopo, non abbiamo potuto fare a meno di notare una certa povertà di dettagli, anche se la presenza dei cosiddetti ATE (action trigger event) contribuisce a movimentare un po' la situazione.

Questi eventi, totalmente scriptati e indipendenti dalla volontà dei giocatori, servono a cambiare definitivamente alcuni tratti dell'area di gioco attraverso eventi drammatici, che comprendono bombardamenti, terremoti, mostri marini e quant'altro. Spiace tuttavia far notare come, delle arene totalmente modificabili che erano state promesse qualche mese fa, non sia rimasta praticamente traccia, e lo stesso dicesi per alcuni degli ATE annunciati in passato.

Questa marcia indietro è in parte imputabile alla decisione di SEGA, e dello stesso Inaba, di abbassare sensibilmente i toni catastrofici del titolo dopo i drammatici fatti del sisma giapponese, ma non è da escludersi che ciò dipenda dalla natura ancora incompleta del progetto o da alcune meccaniche non ancora implementate a dovere.

Poggiato nuovamente il pad sulla scrivania, possiamo dire che, per il momento, l'apprezzabile tentativo di Anarchy Reigns di creare un nuovo genere di picchiaduro, è da considerarsi parzialmente fallito. Con questo non vogliamo dire che il gioco non sia divertente, tutt'altro, ma non è certamente un titolo rivoluzionario. Ci troviamo di fronte a un caotico e coloratissimo carro allegorico pieno di sangue e ignoranza, ma niente che non si sia già visto e rivisto.

Oltretutto, l'aggiunta del colore toglie al gioco quel tocco di personalità in più che era proprio di Madworld, e questo senza contare che i personaggi mancano d'ispirazione al punto tale da risultare già visti in altri giochi... al di là di questo, rimandiamo un giudizio più approfondito sull'argomento al giorno in cui il roster sarà stato svelato del tutto.

In definitiva il divertimento sembra non mancare ma per far sì che duri più di qualche ora ci sarà bisogno di uno sforzo in più, magari proprio sul fronte delle arene e dei personaggi ancora da svelare. Considerando che la release è fissata per Gennaio 2012, Platinum Games avrà senz'altro tutto il tempo per dare al gioco lo spessore che merita, così da renderlo il punto di riferimento per tutti coloro che non vedono l'ora di fare a pezzi i propri amici con due seghe circolari. E fidatevi se vi dico che di gente al mondo che non vede l'ora di farlo ce n'è parecchia.