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Antigraviator - recensione

L'eredità di Wipeout è pesante. Molto pesante.

Il genere dei racing futuristici, nonostante l'età, continua a essere molto popolare per una fetta di videogiocatori che negli ultimi anni ha potuto giocare a una buona varietà di titoli che si ispirano fortemente al capostipite del genere, quel WipEout del 1995 che ha inaugurato la stagione d'oro dei videogiochi di corse a gravità zero.

A più di 20 anni di distanza il piccolo studio belga Cybernetic Walrus propone la propria visione del genere con Antigraviator, un racing game che trae molta della farina del suo sacco da illustri predecessori. La prima sensazione, pad alla mano, è che il titolo non voglia uscire dal seminato ma piuttosto calcare le pesanti tracce segnate da altri videogiochi dell'immediato passato, come gli apprezzati Fast RMX e Redout.

Il gioco si ambienta nel 2210, un'epoca di eccezionali progressi tecnologici che hanno permesso all'umanità di colonizzare lo spazio. Le numerose scoperte scientifiche nel campo della tecnologia antigravitazionale non solo hanno allargato le possibilità della specie, ma hanno di fatto spianato la strada per la diffusione di tantissimi nuovi sport come il torneo Antigraviator, una serie di corse tra navicelle sospese dal terreno che si affrontano su pericolosi circuiti a velocità folli.

L'HUD è visibile nella parte posteriore della nave e include tutti i dettagli della corsa.

Accesi i motori di Antigraviator veniamo accolti da un menù tradizionale che elenca l'offerta ludica del titolo di Cybernetic Walrus. Oltre al multigiocatore online e alla possibilità di intraprendere veloci competizioni nella modalità Gara Rapida, troviamo la campagna, la vera e propria colonna portante del gioco. Muovendo i nostri primi passi nel Campionato dei Novizi dovremo primeggiare nelle 8 leghe incluse in questa modalità, cercando di raggiungere la Legends League che incorona i migliori piloti del torneo.

Antigraviator propone tre diverse tipologie di corsa. Se Singola è una gara classica dove l'unico scopo è quello di arrivare primi, in Deathrace l'ultimo pilota tra i partecipanti viene eliminato alla fine di ogni giro ed è fondamentale fare molta attenzione ai crepacci, che potrebbero causare la fine prematura della nostra corsa. Infine, in Conto alla rovescia siamo chiamati a percorrere le curve dei tracciati alla massima velocità per raggiungere i preziosi checkpoint dislocati sulla pista, prima che il tempo a nostra disposizione si esaurisca.

Ogni lega è composta da quattro eventi e in base al nostro posizionamento in ciascuno di essi riceveremo dei punti. Se alla fine del campionato saremo i primi in classifica vinceremo un sostanzioso premio in denaro e potremo accedere alla lega successiva, altrimenti avremo perso per sempre la quota di crediti richiesta per partecipare al torneo. Man mano che si avanza nella campagna gli avversari si faranno sempre più ostici e proprio per questo ha un ruolo centrale nel gioco il potenziamento e la personalizzazione delle navi, che tratteremo in seguito approfonditamente.

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Allacciando il casco e armandoci di coraggio, cominciamo la nostra avventura nel Campionato dei Novizi, notiamo subito che caratteristiche principali che della produzione di Cybernetic Walrus. Una volta scesi in pista è chiaro come Antigraviator sia un racing game a gravità zero estremamente classico, che vanta tutte quelle caratteristiche basilari del genere. La nostra nave viaggia ad altissima velocità a circa un metro da terra percorrendo le strette curve e le erte salite e discese dei circuiti futuristici, disseminati di rampe che aumentano per breve tempo l'accelerazione del mezzo. Memorizzare il più in fretta possibile la loro posizione sarà importantissimo per la vittoria, dato che l'IA si dimostra una delle punte di diamante del gioco e gli avversari non mancheranno una rampa neanche nelle leghe dilettantistiche.

Immancabile poi la presenza dei rifornimenti sul tracciato, piccole lattine che permettono di utilizzare un boost alla velocità o di scagliare sugli avversari trappole o missili. A differenza però di quanto accade con gli altri celebri rappresentanti del genere, in Antigraviator l'intero approccio ai rifornimenti ci è sembrato poco strutturato, come se gli sviluppatori avessero curato questo aspetto in maniera troppo frettolosa. Le trappole consistono in delle minacce sul tracciato che hanno una posizione predefinita e per questo non possono essere utilizzate quando ne abbiamo più necessità, mentre il missile non colpisce quasi mai il bersaglio e in ogni caso, se andato a segno, lo rallenta solo per una frazione di secondo.

Se in WipEout la possibilità di utilizzare armi e trappole era cruciale per superare ogni avversario, qui l'intero impianto dei rifornimenti dà la sensazione di essere un mero elemento secondario e accessorio, dato che l'unico modo per utilizzare al meglio le preziose lattine è quello di convertirle in pura velocità extra. Fatta questa considerazione, quel che rimane è un racing game che non offre particolari spunti, posizionandosi in maniera piuttosto anonima tra le file dei videogiochi che hanno tentato di emulare il successo della creatura di Psygnosis.

Un breve tutorial ci spiega i diversi utilizzi degli oggetti: trappole, missili o tanta velocità.

Tracciando le linee di un bilancio preliminare, Antigraviator se la potrebbe cavare grazie a un gameplay estremamente solido, anche se il titolo inciampa rovinosamente sulla questione dei rifornimenti. Purtroppo, quel che pesa significativamente sulla bilancia è un'offerta contenutistica totalmente insufficiente, difficilmente giustificabile considerando l'ambizione degli sviluppatori. Per quanto riguarda il numero di modalità e tracciati possiamo ritenerci soddisfatti, ma è la varietà di navi e personalizzazioni a farsi trovare impreparata.

Sono infatti solamente tre i vascelli che potremo sbloccare accumulando denaro con il nostro pilota. Tre navicelle in tutto il gioco, troppo poche per invogliare il giocatore a completare più volte le leghe per ottenere le centinaia di migliaia di crediti necessarie per sbloccarle. Le navi differiscono l'una dall'altra per aspetto e prestazioni, e ognuna di esse può essere modificata applicando negli slot Ala, Cambio e Schermatura dei pezzi che modificano pesantemente le statistiche del mezzo. Ogni accessorio potenzia alcuni aspetti della nave e ne penalizza altri, quindi si rivela molto importante ponderare su quali statistiche scommettere tra accelerazione, manovrabilità, resistenza scafo e durata scudo.

Nell'hangar possiamo applicare potenziamenti e personalizzazioni alle navi di Antigraviator.

Antigraviator ha dalla sua alcuni punti di forza come i tracciati, affascinanti grovigli di cemento che si annodano attraverso colorate ambientazioni futuristiche, o la colonna sonora, in grado di ritmare alla perfezione i battiti del motore e lo sfrecciare delle navi lungo la pista. Ottima inoltre la realizzazione tecnica del gioco, che garantisce fluidità e velocità anche grazie alla concretezza del team di sviluppo che non ha appesantito il titolo con texture estremamente curate. Del resto l'importante era assicurare i 60 fps anche per configurazioni datate, e poco importa se il gioco non è ricco di dettagli: sarete così veloci che vi accorgerete a malapena degli oggetti che incroceranno il vostro parabrezza, ve lo garantiamo.

Antigraviator possiede le basi di un racing degno dei propri discendenti, ma purtroppo i ragazzi di Cybernetic Walrus non riescono a proporre un prodotto convincente sotto tutti i punti di vista. Alcune gravi lacune punteggiano un gameplay tutto sommato solido, ma è la mancanza di contenuti a infliggere il colpo più duro sulla produzione dello studio belga. La campagna ha come unico obiettivo quello di accumulare un enorme ammontare di crediti utili soltanto a ottenere le poche navi incluse nel gioco, e il multiplayer allo stato attuale semplicemente non esiste a causa dell'inconsistente media di giocatori giornalieri su Steam. Antigraviator è quindi consigliato esclusivamente ai fanatici del genere, mentre sarà una cocente delusione per tutti gli altri.

6 / 10