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AOC AG322QCX - recensione

Una buona scelta per il gioco, ma prima bisogna calibrare lo schermo.

L'elenco degli schermi prodotti dall'azienda taiwanese AOC continua ad ampliarsi di mese in mese, anche grazie alla grossa spinta della divisione Gaming, che questa volta ci ha proposto di recensire il più grande monitor 16:9 del suo catalogo. Stiamo parlando dell'AG322QCX, che ovviamente colpisce subito per le grandi dimensioni da 31,5 pollici di diagonale.

La struttura e il design sono quelli a cui AOC ci ha ormai abituati da tempo: corpo pesante e voluminoso, che occupa parecchio spazio sulla scrivania, bordi sottilissimi perfetti per soluzioni multi-monitor ed estetica aggressiva, con una striscia sulla parte inferiore dello schermo e dei "graffi" sul retro, entrambi illuminabili di rosso, verde o blu.

Una volta collegato al PC e acceso, però, il monitor AG322QCX ha presentato un difetto simile a quello che avevamo riscontrato recensendo lo schermo ASUS ROG Swift PG258Q: immagini con colori sfalsati e desaturati, come se ci fosse un velo grigio a ricoprirle. Per risolvere questo problema, anche questa volta, è bastato calibrare il monitor con la sonda Spyder 4 Elite di Datacolor, che abbiamo anche utilizzato per testare la qualità del pannello.

In seguito alla calibrazione, infatti, i punteggi ottenuti dalla sonda sono stati migliori rispetto a quella di fabbrica, anche se trattandosi di uno schermo curvo vanno presi con le pinze. In base alla nostra esperienza, infatti, la sonda non sempre registra perfettamente i colori di un pannello di questo tipo, visto che risulta impossibile appoggiarla perfettamente alla sua superficie.

Il modello AG322QCX è il monitor 16:9 con la maggior diagonale prodotto da AOC.

Tra l'altro, pur trattandosi di uno schermo 16:9 con una curvatura di 1800R, le immagini a schermo non risultano eccessivamente distorte, probabilmente per via delle grandi dimensioni dello stesso. Chiaramente, però, se sfruttate il vostro schermo anche per lavori tecnici o grafici potreste pensare di rivolgere il vostro interesse a soluzioni piatte o magari curve, ma 21:9 in cui la curvatura è meno accentuata.

Le caratteristiche che subito saltano all'occhio, oltre alle dimensioni, sono la risoluzione da 1440p e la frequenza di aggiornamento da 144 Hz. La risoluzione è senza dubbio un punto di forza del monitor, visto che in gioco non appesantisce eccessivamente neanche gli hardware di fascia media, mantenendo comunque un ottimo dettaglio delle immagini. Il pannello, infatti, pur avendo dimensioni importanti mantiene una buona densità di pixel.

Anche la frequenza di aggiornamento è l'ideale per il gaming, anche se la fluidità è piacevole anche solo quando si scorre una pagina web, in particolare per gli sparatutto in prima persona, come spiegato dettagliatamente nell'articolo del Digital Foundry sui frame rate estremi. Oltretutto, anche la curvatura dello schermo è ideale per giocare titoli in prima persona.

Per sfruttare le potenzialità dello schermo, tra cui il frame rate oltre i 60 fps, vi ricordiamo che è essenziale utilizzare un cavo DisplayPort (uno è incluso nella confezione) o un cavo HDMI 2.0 (anch'esso incluso nella confezione), assicurandosi che la propria scheda grafica supporti lo standard.

Il design è quello tipico di AOC: aggressivo e voluminoso.

Per quanto riguarda la tecnologia FreeSync, invece, è essenziale collegare un cavo DP ad una scheda grafica AMD che supporti questa feature. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile sincronizzare i frame prodotti dalla GPU con gli aggiornamenti dello schermo, in modo da ridurre considerevolmente fenomeni di stuttering e artefatti di tearing. Facciamo inoltre notare che il FreeSync (così come la tecnologia G-Sync di Nvidia) si rivela particolarmente utile anche quando la GPU non è in grado di mantenere costante il frame rate, riducendo considerevolmente il fastidio prodotto dalle prestazioni ballerine.

Tornando a parlare della qualità del monitor, invece, per valutare correttamente i risultati ottenuti dalla nostra analisi va anche tenuta conto la natura MVA del pannello, che nel tentativo di bilanciare le caratteristiche delle tecnologie TN e IPS rischia, come sempre, di non soddisfare i gusti di nessun utente in particolare. I colori, ad esempio, non sono fedeli come quelli di un IPS (anche in seguito alla calibrazione) e i tempi di risposta, in questo caso di 4 ms, non solo sono più vicini a quelli di un IPS piuttosto che a un TN, ma il cambio di stato dei cristalli liquidi provoca anche fenomeni di ghosting e blur, in particolare quando gli oggetti si muovono su sfondi chiari.

Ma alla fine, come si è comportato il monitor AG322QCX di AOC nei nostri test? Iniziamo col dire che il pannello MVA raggiunge uno degli scopi per cui è stato progettato: produrre immagini con un ottimo contrasto, che in media mantiene un rapporto di circa 620:1 a tutte le luminosità. Luminosità che, infatti, scala molto quando viene aumentata, fino ad un massimo di circa 270 cd/m2, stando ai risultati ottenuti con la sonda.

Pur avendo una curvatura di 1800R, le grandi dimensioni del monitor limitano di molto la distorsione delle immagini.

Molto positivi sono anche i risultati riguardanti accuratezza, uniformità del colore e gamut, che corrisponde al 99% allo spettro sRGB e all'84% al più esteso modello Adobe RGB. Se l'uniformità del colore rivela lievi differenze tra le zone dello schermo, lo stesso non si può dire dell'uniformità della luminanza che, al contrario, ha registrato differenze fino al 12% tra la parte destra e la parte sinistra del monitor, aumentando con livelli più bassi di luminosità.

Non ci ha convinto particolarmente anche la risposta tonale, visto che le curve misurate non corrispondevano a quelle standard di gamma 1.8 e 2.2. In ogni caso, se volete una gamma 2.2 vi consigliamo di optare per l'opzione "Gamma 3" disponibile nelle impostazioni del monitor, che più si avvicina alla curva standard, mentre se volete una gamma 1.8 vi consigliamo di optare per "Gamma 1". Piuttosto deludente anche il punto di bianco, il cui valore in Kelvin fluttua troppo in base alla luminosità e, al contrario, non varia sufficientemente quando si passa tra le impostazioni "Caldo", "Normale" e "Freddo", selezionabili dal menu.

Parlando del menu, si tratta dell'ormai classica interfaccia grafica di AOC: non particolarmente intuitiva e veloce nella navigazione, pur avendo un comodissimo joystick per muoversi tra le impostazioni. In alternativa è possibile collegare al retro del monitor un telecomando, che reputiamo di bassa qualità e non molto utile. Anche questa volta facciamo notare la presenza di alcune opzioni da "gaming" come Game Shadow e Game Color, che semplicemente modificano contrasto e saturazione.

Tornando a parlare dell'hardware dell'AG322QCX, ci ha colpito il fatto che sul retro fossero presenti ben due ingressi DisplayPort: una feature in più che fa sempre piacere, ma che difficilmente verrà sfruttata da molti utenti, considerando che le console dell'attuale generazione (e probabilmente anche della prossima) presentano solo l'uscita HDMI. Due sono anche gli ingressi HDMI 2.0 che, con le schede video che supportano lo standard, consentono di far passare immagini fino a 1440p e 144Hz.

Lateralmente è presente una comoda asticella per appoggiare le cuffie.

Sempre sul retro trova posto anche un vecchio ingresso D-Sub, due porte USB 3.0 (di cui una gialla che supporta la ricarica veloce), una porta micro-USB di tipo B, quattro prese jack da 3,5 mm (due per i microfoni, uno per l'output dell'audio e un altro per l'input dell'audio), una porta mini-USB per il telecomando esterno ed infine la presa di alimentazione, a cui va collegato un alimentatore piuttosto voluminoso. Dietro lo schermo è integrato anche un altoparlante che, come spesso accade in questi casi, con i suoi soli 5W offre una qualità sonora pessima, producendo suoni fin troppo ovattati.

Dal punto di vista dell'ergonomia, il monitor da noi recensito offre discrete possibilità. È infatti possibile inclinarlo in avanti di 5,5° e indietro di 29°, ruotarlo a destra e a sinistra di 30° e infine di sollevarlo di 11 centimetri. Fortunatamente, inoltre, l'ottimo angolo di visuale di 178° non vi obbligherà spesso a dover modificare l'angolazione dello schermo rispetto a voi.

In definitiva, questo AG322QCX di AOC è potenzialmente un ottimo schermo da gioco, anche in virtù del prezzo che online, al momento, oscilla tra i 480 e i 550 euro, circa 100 in meno rispetto al modello simile prodotto da Asus, il ROG Strix XG32VQ.

L'unica grossa pecca che ci sentiamo di evidenziare riguarda la necessità di calibrare i colori del pannello, che con le impostazioni di fabbrica ci sono apparsi eccessivamente tendenti al grigio. Vista la scarsa diffusione delle sonde, è un ostacolo che poche persone potrebbero essere in grado di superare, nonostante la facilità d'utilizzo delle stesse.

È tuttavia anche possibile che si tratti di una calibrazione sbagliata solo del nostro sample, per questo vi consigliamo un semplice controllo preventivo nel caso vogliate procedere a un acquisto per un prodotto comunque dal buon rapporto qualità/prezzo.

Avatar di Pier Giorgio Liprino
Pier Giorgio Liprino: Per far felice Pier Giorgio basta parlargli di politica, scienza e videogiochi. A questi ultimi s'è avvicinato da bambino giocando ad Age of Empires 2 e da allora è rimasto un appassionato PC gamer, con uno sguardo attento alle console.

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

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