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Arcane Anteprima: La serie di League of Legends approda su Netflix

Riot Games va oltre il videogioco.

Uno dei videogiochi più importanti dell'ultimo decennio è stato senza alcun dubbio League of Legends che, al netto dei tantissimi detrattori, ha raggiunto traguardi inimmaginabili. Parliamo di un videogioco che oltre a vantare un pubblico vastissimo, effettivamente da record, ha pure contribuito a diffondere considerevolmente l'esport, con una finale del campionato mondiale più seguita di quella dell'NBA, un risultato che chiaramente non può passare inosservato.

Riot Games si merita indubbiamente il successo riscosso, frutto di una pianificazione serrata che ha permesso al videogioco di crescere fino a tal punto. L'aspetto che ci ha maggiormente colpiti e sicuramente quello più rilevante ai fini di quest'anteprima, però, rimane l'essere stati capaci di creare un universo narrativo così vasto e variegato all'interno di un moba, tipologia di gioco che difficilmente si presta alla narrazione.

Che i personaggi avessero o no un background e dei legami non avrebbe fatto alcuna differenza dal punto di vista del gameplay, è stata proprio la volontà di costruire qualcosa di più grande che ha dato vita al League of Legends che conosciamo oggi, che ha portato Riot Games a voler espandere i suoi orizzonti, prima con varianti di gioco come Teamfight Tactics, successivamente puntando a medium differenti come con Arcane, una serie tv firmata da Netflix a cui abbiamo potuto dare un assaggio in anticipo di qualche giorno.

Uno dei punti rapporti più rilevanti della serie è quello tra Vi e Jinx, entrambe orfane e unite nelle difficoltà.

La serie è composta da un totale di nove puntate, raggruppate in tre atti, che verranno pubblicati a cadenza settimanale. Durante la nostra anteprima abbiamo visto le prime quattro puntate, quindi il primo atto nella sua interezza e l'inizio del secondo, quanto è bastato per capire che questi saranno separati da un breve gap temporale, necessario per consentire ad alcune situazioni di evolversi.

Alla Riot sanno benissimo cosa desiderano i fan e l'obiettivo principale di Arcane, affinché il progetto non fallisse, doveva essere quello di mantenere una coerenza narrativa con tutto ciò che è stato mostrato, o detto, nel corso degli anni. Nonostante si potrebbe pensare il contrario, non è affatto un compito semplice, ma sono riusciti nell'impresa, sfruttando i vari buchi per aggiungere pezzetti di storia.

Come i campioni rappresentano il cuore del videogioco, i personaggi sono il fulcro di questo racconto. Tra i noti vi sono ovviamente Vi, una donna dal carattere combattivo sempre pronta per una scazzottata e Jinx, prima nota come Powder, una sorta di sorella, dal fisico esile e i capelli blu, e caratterizzata da un modo di fare caotico. Immancabili poi Caitlyn, proveniente da una famiglia nobile ma con il desiderio di essere in prima linea, Jayce, un giovane dall'intelletto fuori dal comune e con l'intraprendenza di pochi e Heimerdinger, uno yordle ultracentenario e con la fama di essere un inventore fantastico. Quasi di contorno troviamo, infine, Ekko, un altro dei ragazzini abbandonati al loro destino a Zaun e Viktor, seppur diverso da come lo abbiamo conosciuto.

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Non mancano poi dei volti nuovi, come Vander, un omone tutto muscoli che ha seppellito l'ascia di guerra e rappresenta una sorta di padre adottivo per Vi e Jinx. Ma anche Silco, un villain che non prova nemmeno a nascondere la sua malvagità, caratterizzato da un occhio spaventoso, e tutta una serie di figure dall'aria nobiliare che costituiscono il consiglio della città.

Parlando delle ambientazioni, il racconto continua a rimbalzare tra i possenti edifici di Piltover, una rigogliosa città dallo stile steampunk che rappresenta l'avanguardia del progresso tecnologico e Zaun, un sobborgo sotterraneo caduto in disgrazia in cui dilaga la povertà, con tutto ciò che ne deriva.

Notoriamente sono presenti forti attriti tra gli abitanti di queste due regioni, con i piltoveriani che guardano i reietti dall'alto al basso, una metafora della società. È inevitabile che queste tensioni sfocino nel conflitto, tra furti, rappresagli e scontri armati. Proprio durante uno di questi persero la vita i genitori di Vi e Jinx, ed è da questo punto che parte la narrazione.

Non abbiamo intenzione di entrare eccessivamente nel dettaglio, anche perché avendone visto soltanto una parte è davvero difficile prevedere dove la storia ci condurrà. Vi basti sapere che diverse linee narrative verranno sviluppate contemporaneamente: in superficie Jayce è al lavoro con dei cristalli instabili, nel tentativo di imbrigliarne l'energia, per dare vita a quella che conosciamo come Hextech; mentre a Zaun praticamente tutti gli altri si trovano ad affrontare Silco e la sua speciale droga. Questi due racconti s'intrecceranno inevitabilmente, tra uno scontro e un'incursione, e ciò non farà che alimentare una tensione già al limite della sopportazione.

Tra i nuovi personaggi Vander è sicuramente quello che verrà maggiormente apprezzato dal pubblico, sia per il suo carisma, sia per il suo rapporto con Vi e Jinx.

Il primo atto rappresenta una sorta di storia delle origini per personaggi come Jinx, Jayce e in parte Vi, mostrando in che modo si sia formato il carattere che conosciamo nel "presente" e quali eventi li abbiano portati a percorrere una determinata via. Nel secondo atto, oltre a un'affermazione di questi, assistiamo anche al possibile inizio di un'evoluzione che interesserà principalmente Vi e Viktor ma che non sappiamo ancora se si concluderà prima dell'atto successivo.

Abbiamo trovato perfetta questa scelta dei ritmi: ogni personaggio è portato a svilupparsi in maniera personale, secondo i propri tempi e le esperienze vissute. Siamo rimasti sorpresi nel vedere che siano state toccate tematiche delicate, con scene anche abbastanza pesanti. Lo spettatore arriva al punto di provare sentimenti come rancore, tristezza o semplice dispiacere per ciò che sta guardando, grazie anche all'espressività dei personaggi.

Parlando proprio di questo, dal punto di vista tecnico Arcane si dimostra ampiamente all'altezza delle aspettative, grazie alle animazioni di qualità create dallo studio francese Fortiche, che nel panorama di League of Legends non è certamente un estraneo, avendo già lavorato al videoclip musicale POP/STARS delle K/DA o ai trailer dedicati a Ekko e Jinx, entrambi personaggi coinvolti in Arcane.

Contrapposta a Piltover vi è Zaun, una specie di cittadella sotterranea dove la criminalità dilaga.

Il comparto sonoro ci è sembrato sin da subito parecchio azzeccato, con le note di Enemy durante la sigla di apertura. La nuova canzone degli Imagine Dragons (e J.I.D) non è nemmeno la prima volta che il gruppo statunitense collabora con la League of Legends, considerando che già nel 2014 pubblicò Warriors, uno dei primissimi brani musicale composti per i campionati mondiali e il cui videoclip ufficiale fu creato proprio da Fortiche. È quasi affascinante come tutti questi elementi, sia di finzione sia reali, si continuino a incastrare nell'immenso "ecosistema" costruito da Riot.

È di ottima qualità anche il doppiaggio, tanto quello italiano quanto quello originale, con attori come Kevin Alejandro nel ruolo di Jayce, uno dei personaggi più amati di Lucifer, un'altra serie Netflix che si è conclusa giusto qualche mese fa.

In conclusione, non ha importanza se non abbiate mai apprezzato League of Legends come videogioco, se con il passare degli anni non vi entusiasmi più come genere o se non vi foste mai interessato l'universo narrativo creato da Riot Games. L'unica cosa che conta è che Arcane, per quanto almeno abbiamo potuto vedere, sembrerebbe proprio una serie tv adatta a tutti, capace di coinvolgere tanto i giocatori quanto chi non ha mai impugnato un mouse se non per navigare sul web. Insomma, un'ottima occasione per scoprire l'immaginario costruito dallo studio statunitense.

Grandi erano le aspettative che riponevamo in questo progetto, conseguenza dall'impegno che l'azienda americana da sempre mette nei contenuti che produce, e non possiamo che essere soddisfatti di quanto visto. Siamo curiosi di vedere cosa le restati cinque puntate riserveranno al pubblico, tra riferimenti velati, misteri da scoprire e sequenze semplicemente piacevoli da ammirare.

Avatar di Manuel Santangelo
Manuel Santangelo: Manuel inizia in tenera età sulla prima Playstation, per poi spostarsi su PS2 e Xbox. Appassionato di sparatutto, s'affeziona a titoli quali Halo e Metal Gear Solid. Apprezza quasi ogni genere e negli ultimi anni inizia a creare contenuti su YouTube, anche per Eurogamer.it.
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