Archaica: The Path Of Light - recensione
Laser e specchi per evitare la fine.
Quando mi è stato proposto di recensire Archaica: The Path of Light ho accettato con estremo piacere. Sono cresciuto giocando a Tetris, Puyo Puyo, Myst e decine di altri puzzle e adventure. Ho amato alla follia entrambi i capitoli di Portal e spero ancora invano che Valve si decida a farne uscire un terzo. So cosa state pensando: quelli appena elencati sono giochi profondamente diversi tra loro. È vero ma molti di essi, compresi quelli che non ho nominato, hanno una caratteristica in comune: richiedono abilità esecutiva e materia grigia in egual misura.
Archaica non ha un gameplay particolarmente nuovo. Su dispositivi mobile è possibile trovare decine di titoli che si basano su puzzle basati su raggi laser e specchi. Ciò che attira subito lo sguardo però è lo stile del titolo. Il giocatore viene proiettato in un mondo a metà tra il futuristico e il fantasy, su un pianeta sconosciuto la cui storia è racchiusa in possenti dolmen di granito apparentemente inerti.
Per attivarli è necessario risolvere dei puzzle ambientali indirizzando un fascio di luce dalla sua fonte ad un interruttore che aprirà il portale verso il livello successivo. Non ci sono personaggi su schermo, l'unico modo che avete per riuscirci è utilizzando specchi e dispositivi di vario genere in grado di modificare la traiettoria del raggio. Questi potranno essere spostati in varie posizioni e ruotati sia in senso orario che antiorario. Il controllo avviene principalmente tramite mouse, anche se alcuni tasti della tastiera possono fungere da utili scorciatoie.
Nei primi livelli, come sempre utili a prendere confidenza con le meccaniche di gioco, questi specchi possono riflettere la luce solamente con un'angolazione di 90 gradi. Proprio quando inizierete a prenderci confidenza però entreranno in gioco delle varianti. Dopo il primo set di livelli troverete ad attendervi specchi con angolazioni diverse e più avanti ne arriveranno alcuni capaci di deflettere la luce in più direzioni contemporaneamente. I livelli inoltre diventeranno più grandi e in alcuni casi saranno formati anche da più piani, che andranno attivati progressivamente illuminando interruttori nascosti.
Sarà qui che i vostri cervelli inizieranno a fumare ma prima di disperare, aspettate un attimo. In ogni stage sono nascosti tre cristalli luminosi che in caso di bisogno potranno essere utilizzati come aiuti. Questi consistono nella possibilità di scoprire la posizione in cui posizionare specchi e dispositivi, ma non dicono quali vanno spostati e in che direzione... sarebbe troppo facile. Inizialmente disporrete solo di tre aiuti per volta, ma ne verranno caricati altri all'incirca ogni 5 minuti.
Come se non bastasse, in giro sono nascosti anche dei Criptoglifi, colonne luminose che una volta toccate sbloccheranno dettagli sulla storia del gioco. Già dopo aver superato il secondo stage trovarli non sarà facile. In più (pensavate fosse finita qui?) durante alcune sfide avrete anche la possibilità di sbloccare dei livelli bonus di difficoltà leggermente più alta. Escludendo questi ultimi le sfide sono in totale 42, divise in sei mondi differenti.
Possono sembrare poche ma in realtà per portarle a termine tutte senza utilizzare aiuti impiegherete non meno di 8 ore. Ogni volta che passerete un mondo una nuova meccanica di gioco verrà introdotta, rendendo le precedenti un po' più complicate. Per superare gli ultimi 3 avrete bisogno di pazienza e della parte più raffinata della vostra materia grigia. Anche utilizzando gli aiuti sarà comunque difficile capire subito che posizioni e che angolazioni riusciranno ad illuminare tutti i cristalli contemporaneamente. Rispetto ad altri puzzle game non esiste il fattore rigiocabilità, ma è sempre possibile rigiocare i livelli precedenti per cercare i cristalli e i Criptoglifi lasciati indietro.
La storia che fa da sfondo al gioco in verità è piuttosto astrusa e spesso si fa fatica a seguirla. Si parla di una famigerata "fine di tutto" che può essere evitata dal solito "prescelto", ovvero tu... ma chi se ne importa. Il gioco è divertente e impegnativo il giusto. Graficamente è piacevole, ogni mondo è caratterizzato in modo diverso anche se piuttosto semplice. Il sottofondo sonoro assomiglia a quelle compilation zen che tanto piacciono a chi pratica yoga, perfette per questo tipo di gioco.
Archaica: The Path of Light probabilmente non verrà ricordato come una pietra miliare e in questo periodo in pochi se lo fileranno vista l'abnorme quantità di titoli in uscita... ma allora noi che ci stiamo a fare? Dategli fiducia, potreste ritrovarvi catturati dai suoi fasci di luce.
Viviamo tempi in cui la maggior parte dei videogiochi vengono sviluppati da team formati da decine se non centinaia di persone. In questo panorama corporativo fa piacere scoprire che Archaica è stato sviluppato da due soli programmatori polacchi, che hanno fondato la compagnia TwoMammoths e messo anima e corpo in questo loro primo progetto. Il talento c'è e si vede. Archaica non è il capolavoro che passerà alla storia ma rappresenta un passatempo intelligente e il prezzo di 14.99 Euro è più che invitante.