ARK Survival Evolved, nel sandbox coi dinosauri - prova
Tante belle idee per un titolo che su Steam è già un successo.
Minecraft ha certamente fatto scuola e sono stati diversi nel corso degli anni i sandbox improntati sull'esplorazione, la costruzione di oggetti ed edifici a partire dalle materie prime che li compongono e il pericolo rappresentato da una natura ostile. ARK: Survival Evolved promette tuttavia di incarnare alcuni aspetti di questa formula in maniera più interessante di altri titoli, in larga misura per via del suo elemento distintivo: i dinosauri.
Specifichiamo subito però che ARK si presenta come un'esperienza prepotentemente incentrata sull'online e sull'interazione con gli altri giocatori con cui condivideremo la nostra casa in mezzo all'oceano, colma di segreti da scoprire.
Superata la fase di scelta del server, selezionandone uno tra quelli ufficiali e non disponibili nell'elenco, un editor discretamente popolato di opzioni di personalizzazione consente di dar vita al proprio alter-ego e di lanciarlo immediatamente nella ressa. All'avvio lo troveremo nudo e senza difese sulle spiagge di una vasta isola e sarà nostra premura tentare di mantenerlo in vita il più possibile.
Il multiplayer è selvaggio e si può venire assaliti da altri giocatori senza la minima provocazione, oppure si può decidere di cooperare per creare una tribù. Il Tribe Manager è lo strumento che consente di riunire più giocatori sotto un unico vessillo per gli scopi più disparati: migliorare le possibilità di sopravvivenza, creare villaggi e costruzioni che in solitaria richiederebbero molto più tempo o semplicemente organizzarsi e dare la caccia ad altri ignari giocatori, ad esempio.
La trama ci è al momento oscura, ma sicuramente avrà a che fare con lo strano artefatto che troviamo conficcato nel braccio del nostro personaggio e con le imponenti strutture sparse per la mappa, inclusi i giganteschi monoliti fluttuanti visibili da grandi distanze. Del resto, non ci viene lasciato molto tempo per filosofeggiare sulla natura dell'ambiente circostante, poiché la lotta per la sopravvivenza inizia prima di subito.
Le meccaniche di ARK: Survival Evolved appaiono già oggi abbastanza definite, nonostante si tratti di un titolo in Accesso Anticipato. Fame e sete, rappresentati da icone che continuamente e lentamente si svuotano del proprio colore verdastro, sono due parametri fondamentali da tenere d'occhio se non vogliamo che la salute ne risenta. Oltre a questi tre parametri fondamentali dovremo tenere conto anche di altri fattori, quali il peso totale di oggetti trasportabili, il tempo che è possibile passare in apnea, la tolleranza alle malattie e ai veleni o la resistenza, che cala correndo, attaccando o raccogliendo risorse.
Questi e altri attributi possono essere migliorati ogni volta che il nostro personaggio salirà di livello, grazie all'esperienza accumulata eseguendo praticamente qualunque azione nel mondo di gioco. Ad ogni nuovo livello si apprenderà inoltre la costruzione di nuovi oggetti, accumulando e spendendo i punti che ci verranno assegnati per imparare Engrammi, le "ricette" da seguire per la realizzazione di tali oggetti
Le cose da creare sono già molte: i raptor della zona si prendono qualche libertà di troppo? Si può imparare a costruire una lancia. Paura di passare la notte all'addiaccio? Imparare a costruire fondamenta, pareti, una porta e un tetto potrebbe essere una buona soluzione. Stanchi di camminare? Si sella un dinosauro e si prosegue.
Se siete incappati in un qualsiasi filmato di ARK: Survival Evolved saprete infatti che uno dei punti di forza del sandbox è la possibilità di addomesticare e, in molti casi, cavalcare le creature che si incontrano, dal parasaurolofo in su fino ai vertici della catena alimentare. I dinosauri ottenuti in questo modo possono essere utilizzati per combattere o anche difendere la nostra abitazione in nostra assenza e si possono anche potenziare per fare a brandelli gli avversari con più facilità.
Lo scopo di tutto questo addomesticare, combattere e costruire è principalmente il puro divertimento, come accade spesso in giochi del genere, ma per chi si vuole davvero impegnare sono già disponibili alcune attività "high end". In particolare gliartefatti, nascosti in alcune pericolossisme caverne segrete, consentono di evocare alcuni boss, come la Broodmother. Questo ragno gigante, che solo giocatori con una certa esperienza possono sperare di sconfiggere, pare sia l'unica tipologia di boss attualmente implementata, anche se il drago che si scorge brevemente nel trailer di ARK potrebbe già essere evocabile in qualche luogo non ancora scoperto.
Il secondo aspetto che balza all'occhio è l'impressionante grafica che il titolo di Studio Wildcard riesce a sfoggiare già a questo stadio dello sviluppo, sebbene l'engine sia ancora lungi dall'essere perfetto. In particolare è la pesantezza del motore a rendere il gioco difficilmente gestibile su macchine di fascia medio-bassa e anche i possessori di configurazioni più spinte potrebbero ritrovarsi a tarare verso il basso molte impostazioni, presenti in buon numero nel menù delle opzioni.
Quest'ultimo aspetto e il permanere di qualche bug inevitabile per un gioco ancora incompleto ci spinge a raccomandare cautela nell'acquisto se la vostra macchina ha ormai qualche annetto sulle spalle. In ogni caso preparatevi a scendere a compromessi per via del lavoro di ottimizzazione non certo concluso.
Anche l'interfaccia è ancora un po'acerba, sebbene a tratti spartani se ne alternino altri più curati, come il funzionale inventario. L'impressione, tuttavia, è che c'è ancora tanto labor limae che gli sviluppatori dovranno compiere per portare il tutto a livelli di qualità omogenei ed eccellentil, sebbene l'impegno certo non manchi. Gli aggiornamenti vengono effettuati con una certa regolarità e il numero di dinosauri che popolano il mondo aumenta sempre di più, per la gioia di tutti gli aspiranti paleontologi che stanno leggendo.
Le potenzialità per un nuovo caposaldo del genere ci sono tutte e il grande successo di cui ARK: Survival Evolved sta già godendo su Steam ne è un chiaro segnale.