ArmA II: Operation Arrowhead
Bersaglio colpito con successo.
L'apprendimento delle tattiche di battaglia degli elicotteri da combattimento garantisce una soddisfazione senza pari, e quando si riesce a eseguire una manovra complessa (con virate, imbardate e repentini cambi di quota utili a sfruttare la copertura garantita dal terreno), ci si sente dei veri piloti.
Peccato che una simile esaltazione non si provi poi così spesso, principalmente a causa di alcuni problemi con l'Intelligenza Artificiale. Durante le missioni, infatti, capita spesso di dover “mettere una pezza” ai comportamenti bizzarri dei propri compagni, che in alcune occasioni si limitano a prendere una decisione casuale abbandonando il resto della squadra.
Ecco, quindi, che a volte capita di vedere soldati allontanarsi in completa solitudine, oppure gettarsi a testa bassa contro un intero esercito di nemici schierato e pronto a far fuoco.
Fortunatamente il fatto che il giocatore possa intervenire in qualsiasi momento nella gestione dei compagni di squadra permette di uscire indenni dalle situazioni in questione, ma considerando la complessità del sistema di controllo (ancora non ottimizzato in modo adeguato, a nostro modo di vedere), questa necessità di intervenire continuamente può generare una certa dose di frustrazione.
I problemi dell'Intelligenza Artificiale affliggono anche le forze nemiche (per non scontentare nessuno), in particolar modo durante gli scontri a fuoco dalla lunga distanza. Dopo il primo colpo sparato con il fucile da cecchino, infatti, i soldati avversari hanno la brutta abitudine di buttarsi a terra rimanendo immobili.
Questa scelta, sensata e condivisibile quando ci si trova in campo aperto senza alcun riparo disponibile, appare folle quando a pochi metri ci si potrebbe nascondere all'interno di un edificio, o magari dietro a un gruppo di container.
Fortunatamente, però, questo tipo di problema non si manifesta durante gli scontri a fuoco a medio e corto raggio, che si rivelano sempre intensi e carichi di adrenalina. Nonostante l'assenza dei momenti cinematografici a cui gli FPS ci stanno abituando, il fatto che ogni singola pallottola vagante possa rivelarsi letale, rende le sparatorie di Operation Arrowhead particolarmente apprezzabili.
Per godere di questo bell'esempio di simulazione bellica è necessario disporre di un PC particolarmente potente. Il motore grafico (ricco, complesso ed estremamente versatile), non è stato ottimizzato a dovere, e anche disponendo di una macchina di livello medio-alto è necessario rinunciare a una parte del dettaglio in favore di una maggior solidità del frame rate.
Sul fronte delle modalità, Operation Arrowhead si rivela decisamente competitivo, affiancando alla solida Campagna un potente editor dove creare nuove missioni e dove imparare a utilizzare al meglio le armi ed i numerosi veicoli a disposizione, e una modalità multiplayer ricca e variegata, che saprà conquistare il cuore di chi, alle frenetiche partite con soldati-coniglio salterini armati di shotgun, preferisce un'esperienza più lenta, prudente e strategica.
L'espansione di ARMA II, quindi, è un prodotto ben fatto e ricco di interessanti novità, che aggiungono ulteriore spessore a quanto avevamo già apprezzato nel gioco principale. Ancora una volta, comunque, ricordiamo che non si tratta di un gioco adatto a tutti, proprio per la sua struttura poco giocosa ed estremamente simulativa.