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Army of Two: the 40th Day

Ritorno cooperativo..

Dove il primo Army of Two peccava però pesantemente era nell'intelligenza artificiale, ridotta proprio ai minimi termini: anche in questo campo sembra siano stati fatti dei timidi passi avanti, soprattutto nella gestione del compagno nelle partite in solitaria, in quanto sarà possibile determinarne l'approccio e ottenere quasi sorprendentemente dei buoni risultati.

Non ho avuto modo di vedere come il tutto rispondesse nelle situazioni maggiormente concitate che mi aspetto arrivare in parte più avanzate della trama, ma sicuramente rispetto alle reazioni dei nemici, aventi ancora dei ricordi del loro passato da marionette senza celebro, si può essere moderatamente soddisfatti.

A essere sinceri, per quanto visto nei due livelli provati, ho riscontrato però una certa forzatura nelle situazioni dove i due compagni si trovano costretti a interagire contemporaneamente: aprire in due una porta, abbassare insieme degli interruttori, sono tutti frangenti che svolgono il compito per il quale sono state inseriti, ma spezzano forse in maniera troppo netta l'armoniosità dell'azione. Visto che la ripetitività era un altro (dei tanti) difetti che i fan hanno lamentato, qualche brivido lungo la schiena l'ho sentito correte.

Per la serie piatto ricco mi ci ficco, l'arsenale a disposizione del duo mascherato mostra invece i denti in maniera energica: vario, ben implementato e coadiuvato da un sistema di mira assistito, oltre che dalla possibilità di una gestione intuitiva delle armi deputata a un unico tasto, rende le fasi di combattimento molto più soddisfacenti rispetto al passato.

Coprirsi, sempre. Dietro ai muri, con il compagno, sotto un muretto. Vivere all'aria aperta rischia di essere veramente insalubre.

Qualora poi si scelga di adottare un approccio stealth, le vostre mani si sfregheranno in maniera energica in segno di approvazione: la collaborazione possibile in questi frangenti, unitamente alla sottigliezza di poter puntare al più alto in grado fra i nemici presenti per contrattare una resa pacifica, rendono il tutto molto piacevole dal punto di vista ludico. Decidere se risparmiare la vita degli stessi o spedirli direttamente dall'obitorio senza passare dal via, risulta poi estremamente adrenalinico e dà una certa sensazione di onnipotenza.

Chiudendo sull'aspetto grafico, come già emerso dalle precedenti prove sul campo, non si può certamente gridare al miracolo, ma perlomeno abbiamo avuto la soddisfazione di rilevare che i modelli poligonali sono stati finalmente riprodotti a dovere. Anche la fisica gioca un suo ruolo, con i proiettili che ad esempio avranno una risposta diversa a seconda del materiale su cui andranno a impattare: ovviamente niente di innovativo, ma che se ben implementato può contribuire a rendere migliore l'atmosfera rispetto a quanto ci ricordavamo.

Nel complesso devo dire che non sono uscito dalla sala completamente convinto: il gioco c'è, le idee ci sono, ma l'impressione generale che ho avuto è di un calderone dove non tutti gli ingredienti sono amalgamati al meglio e dove forse manca ancora un po' di sale. Tempo per rimediare ce n'è ancora e il mio tifo va ovviamente a un gioco che promette di essere una piccola macchina del tempo per tutti coloro alla ricerca dei gameplay di una volta….

Army of two The 40th day è previsto per Psp, Ps3 e Xbox 360 per il 15 gennaio 2010