Chronology: a spasso nel tempo - review
Bello da vedere e piacevole da giocare, ma sul più bello…
Essere presenti alla fine del mondo non deve essere bello. Ancora peggio è però averla provocata, azione di cui è si è macchiato il protagonista di Chronology, un anziano inventore che si risveglia in uno scenario desolato e in rovina.
La premessa lascia presagire un'atmosfera tragica, ma in realtà Chronology è un platform che si colloca nel lato più carino e tondeggiante del genere, nonostante in effetti lo scenario sia un mondo in rovina.
Non passa però molto che il protagonista, un vecchio inventore, riesce a mettere le mani su un suo marchingegno in grado di agire sul tempo per spostarsi tra passato e futuro.
È qui che comincia il bello di Chronology: con la pressione di un tasto possiamo spostarci tra passato e presente (indicati come 'prima' e 'dopo' su schermo, giusto per fare ordine). Lo scenario presente è influenzato dalla situazione passata, quindi è possibile interagire con varie cose per modificare alcuni elementi futuri.
I primi esempi consistono in un alberello da spostare, i cui rami fungono da piattaforme di appoggio, e una pianta da dissetare in modo da ritrovarsela cresciuta e poter salire sulle sue radici per oltrepassare un laghetto.
"Essere presenti alla fine del mondo non deve essere bello. Ancora peggio è però averla provocata"
Il passaggio da un'epoca all'altra è ben realizzato: all'attivazione del meccanismo, lo scenario si trasforma in maniera fluida, e nel giro di un secondo ci si ritrova nella versione alternativa del mondo. Il tempo della transizione è particolarmente importante, visto che a volte è bene saltare continuamente tra passato e futuro per rilevare le differenze utili a proseguire.
Una pianta cresciuta, una struttura collassata con conseguente abbattimento delle piattaforme, la scomparsa di una guardia, sono solo alcuni dei cambiamenti che il barbuto inventore dovrà sfruttare per arrivare all'agognata piattaforma successiva.
Ben presto, al simpatico vecchietto si aggiunge un compagno di viaggio molto particolare, una lumaca chiamata... beh, semplicemente Lumaca. Trovare un guscio al simpatico compagno (parlante anch'esso) non è un grosso problema, e il duo inizia a collaborare sfruttando le proprie particolarità per avanzare.
Il binomio mi ha ricordato, prima di altri titoli più recenti, il vetusto Head Over Heels, forse perché l'inventore spesso si ritrova a saltare sul guscio della lumaca come piattaforma semovente per raggiungere altri luoghi.
"Ben presto scopriamo che la Lumaca può a sua volta controllare il tempo, ma in maniera diversa rispetto all'inventore"
Non finisce qui: ben presto scopriamo che la Lumaca può a sua volta controllare il tempo, ma in maniera diversa rispetto all'inventore. L'animale può infatti arrestare completamente il flusso temporale, cosa che inizialmente torna utile per fermare in posizione comoda pericoli come gigantesche seghe circolari.
Più avanti, i poteri dei due vengono messi alla prova da enigmi più articolati e impegnativi, che richiedono il barcamenarsi tra personaggi ed ere, nonché un pizzico di precisione per fermare il tempo al momento giusto.
La lumaca può inoltre strisciare aderendo alle pareti anche a testa in giù, raggiungendo posti inaccessibili all'inventore. Quest'ultimo, a sua volta, può richiamare la lumaca con un tasto apposito e farla teletrasportare nel punto in cui lui si trova (ma non su tutte le piattaforme).
Un quadretto complesso, che però gli sviluppatori si sono giocati bene, proponendo puzzle via via sempre più complessi resistendo alla tentazione di guidare per mano il giocatore troppo a lungo.
"Quanto a meccaniche, Chronology è molto clemente e non richiede precisione eccessiva nei salti"
I due personaggi parlano spesso tra loro, spiegando gli eventi e dando un'idea della storia alla base del gioco, e all'inizio spiegano i propri poteri in una sorta di piccolo tutorial ma senza esagerare. Le azioni da eseguire diventano sempre più complesse e verso la fine del gioco ci sono alcuni passaggi in cui può capitare di arenarsi, ma il sistema funziona bene.
Quanto a meccaniche, Chronology è molto clemente e non richiede precisione eccessiva nei salti. Il difficile sta nel trovare il modo giusto di manipolare il tempo più che nell'atterrare al millimetro. In caso si precipiti, si ricomincia semplicemente dalla piattaforma precedente, senza checkpoint troppo distanti.
Tutto positivo dunque? Per gli amanti del genere, più o meno: Chronology è godibilissimo finché dura... ma il fatto è che il gioco può essere completato in un paio d'ore, proprio quando si comincia a prenderci gusto.
Gli enigmi più elaborati non sono numerosi né ci sono particolari motivi per riprendere in mano il gioco una volta terminato. La storia è molto semplice e non offre colpi di scena, tanto da sembrare quasi pensata a un pubblico di più giovani.
Il giudizio finale è quindi abbastanza combattuto. Pur non essendo troppo elaborato, Chronology è un bel platform che avvince e impegna con i suoi puzzle senza far scadere l'esperienza in eccessive frustrazioni.
Dura però pochissimo, e sicuramente non sfrutta appieno le piacevoli meccaniche escogitate dagli sviluppatori. Sconti e saldi di Steam a parte, il prezzo di 10 euro sembra quindi troppo alto per appena un paio d'orette, per quanto godibili.