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Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux - recensione

Lo strano viaggio di Atlus torna su Nintendo 3DS.

La cultura e le tradizioni giapponesi sono sempre stati una fonte particolare da cui alcune software house hanno attinto per dar vita a storie molto interessanti. Atlus è sicuramente una di queste, che con la serie Megami Tensei ha, negli anni, utilizzato il folklore nipponico per caratterizzare al meglio i propri titoli. Ogni titolo MegaTen si contraddistingue dagli altri per una diversificazione di ambientazione e di protagonisti, salvo poche eccezioni, ma tutti sono sempre basati sulla presenza delle creature demoniache tipiche della mitologia giapponese. Tra la saga originale e gli spin-off della serie Persona, Atlus ha creato veri e propri capolavori del genere JRPG, follemente amati nella terra del Sol Levante e sempre più apprezzati anche qui da noi da una importante fetta di pubblico.

Nel 2009 Shin Megami Tensei: Strange Journey faceva il suo debutto su Nintendo DS, deliziando gli amanti della serie con un dungeon crawler in prima persona davvero straordinario e originale, con un certo gusto rétro. Oggi Con Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux, Atlus ci fa ripercorrere lo strano viaggio nella terra dei demoni, apportando qualche piccola miglioria grafica e introducendo delle novità narrative davvero stuzzicanti.

Il titolo è ambientato in un futuro imprecisato, dove gli esseri umani sono scossi dalla comparsa, nel bel mezzo dell'Antartide, di una porta dimensionale ribattezzata Schwarzwelt, una sorta di buco nero i cui confini si allargano spaventosamente giorno per giorno. All'interno di questa porta i demoni serpeggiano incontrastati e una volta che lo Schwarzwelt avrà inghiottito interamente la Terra sarà la fine dell'era degli uomini, a favore di un nuovo mondo dominato dai demoni.

Cover image for YouTube videoShin Megami Tensei: Strange Journey Redux (Nintendo 3DS) | Announcement Trailer

Ma niente è totalmente perduto. Una delegazione di soldati e scienziati delle Nazioni Unite viene inviata nello Schwarzwelt, dove potrà studiare i demoni e indagare sulla loro natura. Una volta superata la soglia dell'ignoto quello che si presenta davanti agli occhi dei viaggiatori è più complesso di quanto ci si potesse aspettare, in quanto si scopre che lo Schwarzwelt è composto da più dimensioni concatenate tra di loro.

La dimensione narrativa in Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux, come nella maggior parte dei giochi firmati da Atlus, è la colonna portante che regge tutta la baracca. Lo stile sopraffino di scrittura con cui è curato il titolo, dagli avvenimenti principali ai semplici dialoghi durante le fasi di esplorazione, restituisce un'atmosfera dotata di grande spessore. Intrigante il concetto dell'arrivo dei demoni come una sorta di anticorpo per curare la Terra dalla "malattia" della razza umana, così come è affascinante la possibilità di poter aprire un dialogo con gli stessi demoni.

All'interno delle labirintiche mappe saremo chiamati a scegliere come interagire con loro. Parlandoci possiamo convincerli a sposare la nostra causa e a far parte della nostra squadra, attraverso meccaniche di dialogo raffinate e sorprendenti. Ogni demone è dotato di una propria personalità e arrivare a conquistarli con le nostre capacità di affabulazione è sempre molto difficile, ma estremamente soddisfacente.

Il lavoro svolto da Atlus nella trasposizione è encomiabile.

Se invece scegliamo di attaccare battaglia per racimolare punti esperienza e oggetti preziosi, entrano in gioco le classiche meccaniche JRPG, anche se l'evoluzione dei demoni alleati la si può accostare più facilmente ai meccanismi dei titoli Pokémon. È infatti possibile fondere i demoni tra loro per ottenere alleati più forti, soprattutto grazie alle fusioni speciali in grado di creare i boss che abbiamo già abbattuto. In questo modo ci si può formare gradualmente il proprio parco demoni e far combattere i più temibili per noi.

Per potenziare il nostro party bisogna quindi procedere su due strade parallele. La prima è quella di livellare il protagonista e dotarlo di armi e armature sempre più potenti. Dall'altra parte dobbiamo convincere i demoni più forti ad entrare nel nostro team. Questa duplice natura rende l'evoluzione del team estremamente spassosa e longeva.

Atlus arricchisce l'esperienza di gioco in questa versione Redux con nuovi filoni narrativi, che portano persino a differenti finali. La maggiore novità è incentrata sull'introduzione di un nuovo personaggio che apre le porte a tutte le innovazioni, tra cui anche l'introduzione di nuovi demoni e di nuove aree esplorabili.

L'introduzione di Alex porterà il protagonista su un filone narrativo totalmente originale.

Sul mero piano tecnico, invece, Strange Journey Redux si limita ad adattare quello che abbiamo visto su Nintendo DS per 3DS, aggiungendo nuove illustrazioni di Masayuki Doi, nuove animazioni e ritoccando l'interfaccia utente. In ogni caso il colpo d'occhio non si discosta molto da quello che abbiamo già visto nel 2009 e non si avvale della terza dimensione aggiuntiva tipica dello schermo del Nintendo 3DS. Una piccola pecca su cui possiamo soprassedere.

Il doppiaggio degli attori giapponesi è curato nei minimi dettagli e restituisce la lenta follia che si crea in situazioni surreali come quelle messe in scena in Strange Journey. Le musiche, variegate e originali, aiutano ad inglobare il giocatore in un'atmosfera volutamente disturbante e claustrofobica. Purtroppo nemmeno questa volta il titolo è stato adattato in italiano, ma presenta un'accurata trasposizione in lingua inglese. Ogni sfumatura ironica e persino i giochi di parole sono ben tradotti dal giapponese.

L'originario Strange Journey è stato probabilmente uno dei titoli migliori della saga MegaTen, sperimentale e coraggioso, ha catturato il cuore di tanti appassionati che verosimilmente in questo momento sono impazienti di mettere le mani su questa remastered. Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux è un buon adattamento e offre delle novità interessanti che lo rendono appetibile anche per chi l'ha amato su DS. Il mancato adattamento nella nostra lingua taglia sicuramente fuori una importante fetta di pubblico, ma se non avete giocato il titolo originario e siete cultori dei JRPG vi consigliamo assolutamente di recuperare questa versione per 3DS.

7 / 10

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Antonio Savino

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Aspetta ostinatamente la lettera d'ammissione ad Hogwarts, nonostante la comparsa dei primi capelli bianchi. Per ingannare l'attesa cerca la magia nel cinema, nella musica, nei videogame e nel culto di Cthulhu.

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