L'iconico Kamiya parla chiaro: "Per me i videogiochi non sono arte"
Un folle fumetto spiega la posizione della figura chiave di Platinum Games.
Che una delle figure chiave di Platinum Games e designer e director fondamentale per produzioni come la saga di Bayonetta, Okami, Viewtiful Joe, Resident Evil 1 e 2 ma anche il compianto Scalebound, sia solito fare uscite senza peli sulla lingua, spesso in modo bizzarro, è cosa risaputa e anche un argomento molto discusso come la correlazione tra videogiochi e arte non poteva che essere affrontata con un pizzico di follia dal buon Hideki Kamiya.
Attraverso il proprio profilo Twitter, Kamiya ha pubblicato un breve e folle fumetto in cui dice la sua sull'argomento in una sorta di dialogo tra il designer e director e una larga fetta di appassionati di videogiochi:
Kamiya: "Per me i videogiochi non sono arte. Voglio essere un intrattenitore, non un artista".
Utente Twitter: "I videogiochi sono arte. L'arte è la cosa più di alta classe possibile. Sopra qualsiasi altra cosa. Il miglior complimento".
Kamiya: "Fanculo".
Il modo è sicuramente particolare ma il messaggio che Kamiya vuole trasmettere è comunque chiaro e si inserisce in un filone di discussione che ormai da anni si ripresenta con una certa insistenza. Coloro che sono esterni all'industria videoludica e che in molti casi non apprezzano questo medium non accettano l'etichetta di arte per questo tipo di opere ma anche tra gli sviluppatori di spicco non tutti credono che i videogiochi siano arte. Emblematico l'esempio di Shigeru Miyamoto che si definisce un designer e non un artista.
Il papà di A Way Out e Brothers: A Tale of Two Sons, Josef Fares, la pensa diversamente ma come potreste intuire il dibattito è ancora molto aperto. Voi da che parte state? Cosa pensate del curioso fumetto pubblicato da Hideki Kamiya?