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Prey: Mooncrash - recensione

Tenta, muori, riprova, sopravvivi.

Sono passati pochi giorni dall'annuncio di Mooncrash e i fan di Prey si sono già messi all'opera con il primo DLC dello splendido (e sottovalutato) FPS firmato Arkane Studios. Non è l'espansione single-player che in molti speravano, ma si tratta comunque di un'aggiunta degna di nota che va ad ampliare la già ottima offerta ludica del gioco principale.

Come il titolo suggerisce, il setting principale è una base lunare della TranStar, le cui comunicazioni si sono interrotte poco dopo gli eventi narrati in Prey. Peter, un hacker che si trova a bordo di un satellite spia, dovrà capire cosa diavolo è successo rivivendo gli eventi tramite una postazione di "immersione virtuale". Il problema è che l'intera zona è infestata da centinaia di Typhon e riuscire a muoversi senza attirare l'attenzione non è cosa facile. Se vorrà tornare dalla sua famiglia però dovrà riuscire a completare questa difficilissima missione.

Dopo aver fatto indossare il caschetto VR a Peter dovrete scegliere quale degli ultimi cinque abitanti della base impersonare. Inizialmente solo uno è disponibile e inizierà la sua missione in un container con un equipaggiamento a dir poco scarso. Un allarme vi avvertirà che al di là dell'unica porta un paio di mostriciattoli multi-zampa stanno aspettando che vi uniate alla festa. Meglio dare un'occhiata in giro prima di uscire. Vicino ad un cadavere c'è una chiave inglese e più avanti una granata. Bastano, per ora. La sfida iniziale non è proibitiva, giusto qualche fastidioso Mimic che ama "travestirsi" da roccia. Fate attenzione però perché lo status vitale del primo personaggio non è il massimo e subire più di 3 o 4 colpi significa la morte.

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Dopo aver indagato a sufficienza sull'accaduto dovrete anche scoprire come fuggire dalla base, ma come potete facilmente intuire non vi basterà trovare una scialuppa stellare e spingere il pulsante di avvio. Sulla vostra strada i ragazzi di Arkane hanno messo un bel po' di ostacoli e già dopo la prima mezz'ora la curva di difficoltà si alzerà piuttosto velocemente. Il numero di nemici crescerà esponenzialmente e i Mimic incontrati all'inizio verranno presto raggiunti dai ben più pericolosi Phantom, seguiti dagli Incubi e dai Telepati. Non mancheranno alcune new entry, ma vi lasciamo il piacere di scoprirle da soli. Mettetevi l'anima in pace: Morirete! Accadrà più volte, specialmente se non avete mai giocato Prey (cosa che vi consigliamo caldamente di fare). Non preoccupatevi però perché fa parte del gioco e mai come in questo caso la morte sarà solo l'inizio.

Ed è proprio dopo il primo Game Over che l'idea degli sviluppatori prenderà forma. Una schermata riassumerà i vostri progressi, gli oggetti trovati, i progetti scoperti, le armi recuperate, il denaro accumulato e così via. Una volta tanto non sarà solo un riepilogo fine a sé stesso, sarà la base di (ri)partenza per l'avventura successiva.

Al terzo tentativo abbiamo iniziato armati fino ai denti. Molti nemici mantengono la loro posizione, ma alcune sfide cambiano di volta in volta.

Il sistema cosiddetto "a loop" è stato usato svariate volte nel cinema, raramente nei videogiochi. Se avete visto il film Edge of Tomorrow con Tom Cruise sapete cosa aspettarvi. Ad ogni morte potrete ricominciare l'avventura mantenendo l'esperienza e l'equipaggiamento sbloccato, a patto che abbiate abbastanza "contante" per acquistarlo. Conoscerete sempre meglio la mappa e saprete come muovervi, dove andare e cosa fare. Al tempo stesso però anche il mondo di gioco cambierà intorno a voi, alcuni nemici non saranno più dove li ricordavate e determinati oggetti spariranno per ricomparire altrove.

Dovrete adattarvi a questi cambiamenti, spesso pensando in fretta, ma è proprio questo il bello di Mooncrash: tutto sarà sempre uguale ma al tempo stesso diverso. Una sola cosa non cambierà, la penuria di munizioni. Proprio come in Prey dovrete fare economia, questo non è Doom. Usate ogni colpo con cautela, combattete usando coperture e se possibile fuggite. Frugate ovunque e arraffate tutto il ciarpame di cui siete capaci, vi tornerà utile nelle stazioni di riciclo. Il ritmo altalenante è una caratteristica peculiare di questa avventura. Vivrete fasi di relativa calma per poi ritrovarvi improvvisamente nel caos più totale. Inizialmente vi sentirete un po' come dentro una di quelle vecchie case dell'orrore dei Luna Park, ma procedendo con gli esperimenti (e le morti) diventerete sempre più padroni della situazione.

Ogni personaggio ha abilità diverse. Andrius ad esempio ha delle potenti abilità psichiche. Per sbloccarli tutti dovrete portare a termine specifiche missioni.

Il level design non è da urlo come in Prey, ma questo era assai prevedibile. Ci si muove in un'unica location che per quanto grande (circa quattro volte una singola ambientazione della Talos 1) non offre un tipo di esplorazione multi-livello. Non manca qualche anfratto segreto da scovare, ma in generale l'esperienza rimane piuttosto lineare, anche per venire incontro al sistema di gameplay che incentiva la progressione per tentativi. Tecnicamente Mooncrash ci ricorda quanto buono fosse il gioco originale. A distanza di oltre 1 anno fa ancora la sua figura apparentemente senza alcun intervento di lifting da parte degli sviluppatori. Sembrano invece peggiorati i tempi di caricamento. Per poter mettere il naso fuori è necessario attendere circa 30/40 secondi, troppi per un gioco in cui si muore spesso e volentieri.

Attese a parte, abbiamo impiegato circa dieci ore per arrivare ai titoli di coda. Non poche, pensavamo decisamente di meno. Ovviamente molte di esse sono state dedicate al backtraking, necessario per ripetere le sezioni che ci avevano portato a morte prematura. Potrebbe sembrarvi noiosa come formula. Scoprirete invece che dietro di essa si cela uno stimolo continuo a superare non solo gli ostacoli ambientali e non, ma anche gli errori da noi commessi in precedenza. Mooncrash è divertente, giustamente impegnativo e possiede lo stesso appeal pseudo-horror che ci aveva conquistati in Prey.

8 / 10