Unravel Two - recensione
Due Yarny alla conquista del vostro cuore.
Accade raramente che un gioco annunciato ad una fiera venga pubblicato istantaneamente. È accaduto con Unravel Two, sequel del delizioso platform uscito due anni fa. Nel corso dell'evento EA Play il segaligno Martin Sahlin è salito sul palco per annunciare il gioco. Tutti hanno notato quanto il simpatico direttore creativo di Coldwood Interactive fosse più spigliato di fronte alle telecamere rispetto agli esordi sotto i riflettori. Era sicuro del fatto suo. Ha presentato come se niente fosse il nuovo gioco, spiegandone le meccaniche mentre sorrideva sotto i baffi. Proprio quando tutti si aspettavano di poterci mettere le mani sopra il prossimo anno o al massimo per le prossime festività natalizie, Sahlin ha trionfalmente annunciato che tutti potevamo già scaricare il gioco dagli store digitali.
Ed eccoci qui ora a commentare la seconda avventura di Yarny, anzi... degli Yarny. Sì, perché il Two del titolo non si riferisce solo al secondo capitolo della serie ma anche al fatto che questa volta il focus del gameplay è incentrato sull'utilizzo di due personaggi. Anche qui abbiamo avuto una sorpresa. Visto l'annuncio era lecito aspettarsi un'avventura incentrata unicamente sulla coop, invece è stato subito rivelato che Unravel Two è tranquillamente giocabile anche in singolo. Essendo a corto di colleghi, impegnati oltreoceano o nella redazione di altri articoli, è proprio questa la modalità con cui il sottoscritto ha affrontato la seconda avventura dei teneri pupazzetti di lana.
In realtà di tenero questa volta c'è ben poco. Già dal trailer si intuiva una virata dark nelle atmosfere di questo sequel e l'impressione iniziale è stata confermata dalla prova sul campo. Dopo il naufragio che porta Yarny a conoscere un suo simile in un luogo totalmente sconosciuto, l'avventura prende una piega vagamente triste. Unravel Two vi racconterà una storia, che si svolgerà "dietro le quinte" con l'ausilio di personaggi simili ad ombre. Forse a volte farete fatica a seguirne il filo conduttore, presi come sarete dalle scorribande di Yarny e socio. Vi racconterà di due ragazzi in fuga, di uomini in nero sulle loro tracce, di tenerezza e paura. Prendetevi il tempo che serve per assimilarla perché ne varrà la pena.
Dal suggestivo faro che funge da snodo centrale partirete alla volta di sette livelli. Dovrete affrontarli secondo un certo ordine per sapere come va a finire la storia, ma potrete tornare ad affrontarli tutte le volte che vorrete per carpirne tutti i segreti. Ogni stage nasconde un certo numero di collezionabili e se vorrete potrete anche tentare di collezionare medaglie d'oro finendoli in tempi record. La longevità di base si aggira sulle 5 ore, ma questo numero può abbondantemente raddoppiare se siete a caccia di livelli segreti (nettamente più difficili), collezionabili e Trofei.
Ovviamente non aspettatevi di ottenere i migliori risultati fin dal primo tentativo. Gli sviluppatori hanno disseminato ogni angolo di insidie che potrete superare solamente usando entrambi i protagonisti. Nel gioco in singolo potrete unire i due Yarny tenendo premuto il tasto Triangolo e scinderli premendolo nuovamente. È un processo che ripeterete decine di volte e se vi sembrerà che una sezione del gioco sia insuperabile è solo perché non avrete "pensato" nel modo giusto. Le meccaniche di base non sono cambiate ma l'interazione tra i due protagonisti richiede un minimo di assimilazione, che avviene naturalmente grazie al tutorial "fluido" che vi renderà edotti sulle nuove features di gameplay. Tutte ovviamente includono il filo di lana che lega i due piccoli eroi e che permette di passare dall'uno all'altro in qualsiasi momento.
Il primo livello che vi farà arrivare al Faro è di puro allenamento per ciò che verrà, ma in generale la curva di difficoltà di Unravel Two non raggiungerà mai livelli troppo elevati. Andando avanti il tempismo e l'abilità manuale richiesti aumenteranno, ma una volta scoperta la soluzione ai puzzle più complessi la soddisfazione è garantita.
Neanche a dirlo, la collaborazione tra i due Yarny è fondamentale, ma questa volta anche la fisica ha un ruolo molto importante, che vi costringerà spesso a bilanciare il peso degli oggetti o la lunghezza del filo di lana. Anche stavolta non ne avrete a disposizione una quantità illimitata e rimanerne a corto sul più bello non sarà affatto piacevole. Non avrete checkpoint in cui ricaricare il filo come avveniva nel primo capitolo, dovrete fare tutto con quello che i due Yarny vi concederanno.
Mentre ve ne andrete in giro in compagnia dei simpatici gomitoli antropomorfi non potrete fare a meno di rimanere stupiti per la bellezza delle ambientazioni, in gran parte bucoliche ed agresti ma all'occasione anche piacevolmente "industrial", impreziosite da un eccellente sistema d'illuminazione e da una lodevole cura per il dettaglio. Un quadro in movimento davvero splendido, che ha come ciliegina finale animazioni pressoché impeccabili.
Un gioco in tutto e per tutto superiore al suo predecessore? Sì e no. Tecnicamente siamo almeno due passi avanti e le meccaniche coop aggiungono quel pizzico di varietà che al primo Unravel mancava. Avremmo apprezzato un livello di difficoltà un po' più alto per l'avventura principale, magari simile a quello degli stage speciali che di fatto rappresentano la parte più soddisfacente di questo sequel. Si è inoltre un po' persa quell'atmosfera fiabesca che ci aveva fatto innamorare del capostipite della saga, sostituita da un "mood" più oscuro che potrebbe non piacere a tutti. Rimane comunque un'esperienza ludica estremamente piacevole, arrivata sul mercato con una formula di pubblicazione che vorremmo vedere sempre più spesso. Per questa volta, brava EA.