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Dead Cells - recensione

Morire non è la fine.

Se c'è un aspetto su cui gli appassionati di videogiochi amano disquisire sono i generi, quanti ne esistano e quali siano i preferiti. Raramente però si dice quanto ormai sia complicato definire delle tracce ben definite entro cui muoversi. Questo perché il videogame vede ibridazioni sempre più complesse e raffinate, e gli sviluppatori miscelano meccaniche preesistenti a quelle inedite, cercando l'equilibrio tra decine di elementi diversi.

Se vi state chiedendo il motivo di questo preambolo, è presto detto. Oggi infatti parliamo di Dead Cells, all'apparenza un progetto indipendente che punta come tanti suoi simili alla gloria, ma che all'atto pratico promette molto di più. Il titolo dei ragazzi di Motion Twin viene infatti definito dai suoi stessi creatori un "roguevania", ossia un mix di elementi da metroidvania e roguelite.

Per chi non masticasse 'videogiochese', facciamo chiarezza: i metroidvania nascono appunto dalla serie Nintendo dei Metroid, avventure in 2D basate sull'esplorazione di enormi mappe con bivi spesso inaccessibili. Per sbloccare una nuova via servono infatti abilità ottenibili più avanti nell'avventura, comportando un successivo backtracking per aprire nuove strade e continuare la campagna. Il genere dei roguelite è invece più complesso, dato che pone le sue basi su mappe procedurali rigenerate partita dopo partita. L'obiettivo finale resta sempre lo stesso ma a cambiare è il percorso, con stanze e nemici riposizionati ogni volta in cui si viene sconfitti.

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Ora che avete una visione più ampia è abbastanza chiaro come questi due generi all'apparenza stridano se messi vicino, poiché uno punta sul backtracking di una mappa preesistente e l'altro cambia il mondo di gioco ad ogni run. Dead Cells riesce effettivamente nel compito di miscelare elementi diversi in un'ottima ricetta, e il tutto è calato in una lore che strizza abbondantemente l'occhio alla serie dei Dark Souls, prendendo in prestito qualche utile meccanica di gioco. Ma è bene andare con ordine.

Il nostro protagonista è una cellula, pronta ad insediarsi in un corpo m per prenderne il controllo. La nostra avventura inizia dalle prigioni di un regno dove la popolazione viene giustiziata in abbondanza a causa di un misterioso morbo. Noi abbiamo provato a darvi un canovaccio degli eventi, ma in Dead Cells si viene lanciati all'avventura frettolosamente, e la lore che permea l'intera opera regala un plot solo all'apparenza poco originale. Senza ombra di dubbio il Re ha una responsabilità in tutto ciò ma la resa dei conti non arriverà tanto facilmente.

Il nostro mezzo di locomozione è infatti chiamato a raggiungere il trono, ma la strada è lunga e piena di mortali pericoli. Perdere tutta l'energia vitale renderà il nostro corpo inutilizzabile, costringendoci a ricominciare da capo il viaggio. Ecco quindi l'elemento roguelite, ossia la morte permanente, arricchita di un senso logico alquanto piacevole. È meno divertente perdere tutto il proprio equipaggiamento e le statistiche, ma fa parte delle regole del genere. Ricordiamo però che ci sono state promesse meccaniche da metroidvania, come alcune rune (permanenti, una volta raccolte) che conferiscono al nostro incorporeo eroe poteri utili a sbloccare nuove vie. In che modo convivono quindi questi due generi all'apparenza opposti? Tramite percorsi alternativi alla "strada principale", per visitare nuove zone e combattere boss opzionali.

In ogni zona è troverete una porta automatica temporizzata, attraversarle porta a succulenti bonus.

In questi giorni che hanno preceduto la recensione siamo stati catturati da questa formula. In ogni zona fa la sua apparizione, casualmente, qualche passaggio che richiede un'abilità appartenente ad una runa. E seguire quella via, prima inaccessibile, porta ad una diversa strada durante la partita. La progressione funziona a livelli, e tra un'area e l'altra possiamo rifiatare e visitare alcuni mercanti per sbloccare nuovo equipaggiamento o potenziare quello già raccolto. Anche la sopracitata lore fa la sua comparsa casualmente, con stanze che ci raccontano di superstiti all'infezione, o testimonianze di disperati che hanno preferito il suicidio alle mostruosità che infestano l'area.

Di nemici ne sono stati inseriti davvero molti, ognuno con pattern unici di attacco e tutti in grado di infliggere danni abnormi. Non mancano anche scontri impegnativi con ottimi boss, e la scelta di Motion Twin di farli tornare in vita ad ogni partita da un lato mantiene sempre alto il livello di sfida, dall'altro riduce il senso di progressione generale. La possibilità di esplorare nuove vie aiuta le varie partite a mantenersi sempre inedite ma in un paio di zone la proceduralità risulta leggermente limitata.

Il mondo di gioco però nasconde una quantità sproporzionata di segreti da scoprire. Ad oltre venticinque ore sulle spalle sentiamo di non avere ancora tutte le risposte in mano, e i tanti misteri sulla lore si prestano facilmente ad ipotesi e congetture. Dead Cells poi si presta sia alle partite veloci, con bonus per chi attraversa rapidamente una zona, sia all'esplorazione certosina di tutta la mappa. L'approccio è totalmente libero favorendo qualsiasi stile di gioco, ed in questo l'opera di Motion Twin risulta profonda, gagliarda ed appagante.

I pochi dialoghi presenti non faranno luce sul mondo di gioco, ma ogni tanto strapperanno qualche sorriso.

Per i più audaci è presente anche una missione giornaliera in cui si è chiamati a percorrere un dungeon a tempo, boss compreso, raccogliendo equipaggiamento e potenziamenti lungo il cammino. In base alla propria prestazione si ottiene un punteggio ed una posizione nella classifica mondiale. In definitiva, una mole contenutistica di prim'ordine, accattivante e perfetta per gli amanti delle sfide.

Di prove da superare ne avrete a bizzeffe, a partire dalla numerose tipologie di nemici presenti. Imparare i movimenti di ogni creatura è la chiave per il successo in Dead Cells, che mette a nostra disposizione una schivata in pieno stile Souls ed un armamentario estremamente vasto: spade, pugnali, archi, balestre, fruste e tanti altri strumenti di offesa, ognuno con tempistiche d'attacco e range unici (senza dimenticare gadget extra come granate e torrette).

Nel gameplay stesso abbiamo osservato una cura maniacale da parte degli sviluppatori. Ad esempio le frecce non sono infinite e una volta scagliate "ritornano" al proprietario, a meno che non si vadano a conficcare nel corpo del nemico rendendo l'arma inutilizzabile per un breve lasso di tempo. Oppure le porte, che possono stordire gli avversari quando vengono sfondate. Insomma, Dead Cells offre innumerevoli chicche da scoprire, che arricchiscono esponenzialmente l'esperienza.

Esplorare le mappe permette di trovare nuovi equipaggiamenti, ed esistono anche dei forzieri maledetti, ma lasciamo a voi la scoperta del loro effetto.

L'aspetto più umile del titolo resta il suo comparto tecnico, che comunque risulta pulito ed accattivante. L'unico neo che abbiamo trovato è una certa fatica a raccapezzarsi nella fasi concitate con numerosi nemici ed effetti su schermo. In questi casi si va alla cieca menando fendenti e schivando per avere la meglio nel caos, e qualche volta la zuffa si conclude con ferite non previste. A parte questi momenti, però, avrete sempre il controllo della situazione.

Ogni zona poi è caratterizzata da qualche espediente utile a variare l'esperienza e l'impatto visivo, dalle fogne del regno appestate da miasmi mefitici ai bastioni del castello, in cui il rischio di precipitare nel vuoto è sempre presente. Infine rivolgiamo un plauso al comparto sonoro, ricco di tracce piacevoli e ritmate, e per chi non masticasse l'Inglese non tema: i dialoghi (unicamente scritti) sono tradotti in Italiano.

In definitiva Dead Cells è un'esperienza che consigliamo. Senza ombra di dubbio è un esperimento ben riuscito, che si distingue egregiamente nel panorama attuale. I ragazzi di Motion Twin hanno messo sul piatto un'esperienza tosta e ricca di sfaccettature, in cui le sbavature sono limitate e poco influenti sul divertimento ed il livello di sfida. Che siate appassionati di roguelite o metroidvania non importa: in Dead Cells troverete sicuramente un'avventura nelle vostre corde.

8 / 10
Avatar di Gabriele Carollo
Gabriele Carollo: Si barcamena nello scrivere da pochi anni, tra ettolitri di birra e mostrando con orgoglio la sua barba. Se cercate un consiglio fraterno e senza fronzoli, è l’uomo che fa al caso vostro.

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Dead Cells

Android, PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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