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Flipping Death - recensione

Ricordati che devi morire… o quasi.

Gli Zoink, già autori di Stick It to the Man e Zombie Vikings, stanno per tornare con un nuovo e particolarissimo titolo. Il peculiare tratto artistico di Klaus Lyngeled e la penna di Ryan North - già vincitore di un Eisner Award - hanno partorito un folle mondo tutto da scoprire, pregno di misteri da risolvere e di spiriti vaganti in cerca dell'eterno riposo: questo è il contesto in cui si muoverà Penny Doewood, sostituta della Morte e protagonista di Flipping Death.

"Funerali sensibili per persone sensibili": l'insegna dell'agenzia funebre presso la quale lavora Penny viene flebilmente illuminata dalla luce lunare, quasi come fosse un oscuro presagio. La giovane, appena licenziata da un grottesco responsabile, raggiunge Elliot, il suo fidanzato, per distrarsi e dare una svolta alla giornata: non può immaginare che, di lì a poco, avrà a che fare con la morte in modo completamente differente.

Senza dirvi troppo su come Penny incontrerà la propria fine, vi basti sapere che verrà catapultata in una sorta di "dimensione specchio" del mondo reale, appartenente ai defunti. Qui incontrerà la Morte in persona che, bisognosa di una vacanza, le conferirà falce e mantello per poi teletrasportarsi sulla Luna, l'unico luogo del creato privo di trapassati. Dopo aver superato la fase di "negazione", tipica di chi non si è ancora reso conto di essere morto, Penny intraprende la nuova carriera da Mietitrice, tentando al contempo di far luce sulla sua misteriosa dipartita.

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Non stupisce realizzare che il Creative Director e l'Art Director di Flipping Death siano la stessa persona: il platformer 2D a enigmi, del resto, fa del connubio ludico e artistico la sua carta vincente. Sin dai primi istanti del gioco, un indovinatissimo narratore ci accompagnerà nel corso di quella che è una storia macabra e sopra le righe, permeata da personaggi ben distanti dal concetto di normale. Difficilmente, nei sette capitoli che compongono l'esperienza, ne incontrerete qualcuno meno interessante o peggio, mal interpretato.

Essere la Morte comporta delle responsabilità non da poco ma garantisce alcune abilità fuori dal comune. Penny è in grado di teletrasportarsi da una parte all'altra dello scenario visibile, un po' come Corvo Attano in Dishonored. Inoltre, tramite la raccolta di ectoplasmi nella terra dei morti, la giovane potrà impossessarsi dei viventi a piacimento, tornando in quel mondo di carne e ossa che così prematuramente è stata costretta a lasciare. I fantasmini necessari ad attivare le possessioni sono di svariati tipi e andranno collezionati in modi diversi: i più elementari (e sfuggevoli) bisognerà catturarli al volo, altri ancora entro un breve lasso di tempo e così via.

Morte conferisce a Penny la falce e il mantello, imprescindibili per una Mietitrice degna di questo nome.

Tra i tanti cittadini, Penny dovrà prendere il controllo di quelli utili al raggiungimento di determinati scopi. Ciascuno di essi, infatti, è in grado di compiere una specifica azione e andrà considerato come un pezzo di un puzzle molto grande, il cui completamento sarà necessario per aiutare gli spiriti e avanzare nel gioco: entrare nel corpo di una bambina dai denti cariati, mangiare una gomma da masticare, poi passare al pompiere e spegnere il fuoco del caminetto in un'abitazione. Tornare alla bambina, librarsi in volo facendo i palloncini con le gomme e calarsi nel comignolo di suddetta casa, pieno di fuliggine (e resti umani). Dopo aver preso il giocattolo logoro dalle mani scheletriche di un Babbo Natale, recarsi dal pompiere, che intanto sta vedendo un film dell'orrore: ecco l'occasione per provocargli un attacco di cuore.

Che ci crediate o meno, i passaggi di cui sopra sono solo una piccola porzione di un singolo enigma e ciò dovrebbe darvi un'idea di quanto l'esperienza possa essere sorprendente. Le routine di gioco non solo molte, né ci sono giganteschi alberi delle abilità: il team di sviluppo ha puntato tutto sulla qualità della sceneggiatura, delle situazioni proposte e - chiaramente - sulle azioni che questo o quel "recipiente umano" dovranno compiere.

Flatwood Peaks sprizza personalità artistica da tutti i pori.

Avanzare nei capitoli significherà esplorare porzioni sempre più consistenti di Flatwood Peaks, ridente cittadina che ricorda molto da vicino i film d'animazione di Tim Burton. Di conseguenza, i compiti di Penny diverranno via via più complessi e interconnessi. Una comoda mappa vi permetterà di raggiungere istantaneamente coloro che avete già posseduto, quindi spostarsi resterà facile e veloce. Fattore ancor più importante, un intelligente sistema di indizi scongiurerà il pericolo frustrazione, costringendovi a riflettere ma senza farvi venir voglia di abbandonare il gioco. Anche grazie ai succitati accorgimenti, difficilmente vi annoierete nelle ore che vi separeranno dai titoli di coda, durante le quali ci sarà spazio per le risate, per la malinconia e, perché no, per delle inaspettate riflessioni esistenziali.

Lo strambo mondo disegnato di Flipping Death è suggestivo come pochi altri nel panorama indie e strizza l'occhio a Stick It to the Man, la precedente opera dello studio svedese. Lo stile caricaturale dei comprimari e degli elementi urbani non potrà far altro che deliziare il palato di chi è in cerca di una presentazione visiva fuori dagli schemi, a metà tra l'inquietante e il giocoso. Ad arricchire il tutto c'è un commento sonoro "jazz" sopraffino, capace di sottolineare ancor di più la stravaganza dei simpaticissimi personaggi: quando Penny sarà costretta a separarsi dai suoi amici defunti, il dispiacere farà visita agli stessi giocatori, ormai a conoscenza del loro passato e memori della loro bonaria pazzia.

Non importa se vivi o morti: i personaggi di Flipping Death vi resteranno nel cuore.

Ci risulta difficile sconsigliare il titolo di Zoink Games, perfetto per passare qualche ora di sano divertimento in questo caldo mese di agosto. Grazie a un sistema di gioco semplice ma non banale, preparatevi a vestire i panni di vecchie spie in carrozzella, di dentisti shakespeariani, di balene leggendarie e chi più ne ha più ne metta: essi sono imprescindibili "mezzi" per vivere un'avventura ispirata e sorprendente. Chi al mondo vorrebbe lasciarsi cogliere dalla morte? Quasi nessuno, ci verrebbe da dire ma poterne vestire i panni è tutta un'altra storia.

8 / 10