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Minit - recensione

Muori in sessanta secondi.

Pazzesco come passa il tempo quando ci si diverte eh, signora mia? Il weekend al mare è volato via in un baleno, mentre la singola ora imbottigliati in tangenziale sembrava non finisse più. La rivincita della saggezza popolare non passa solo dalle mezze stagioni fatte a brandelli dal riscaldamento globale, che alla fine la nonna aveva ragione, pare, ma anche dall'inevitabile soggettività nella percezione del tempo, che passa rapido e rimpianto quando ci si diverte, e striscia stantio e polveroso quando ci si annoia, proprio come si dice.

Minit, sviluppato da Vlambeer e disponibile anche su Switch, gioca proprio sulla nostra percezione del tempo nell'offrirci un'avventura scomposta in singole run da un minuto e uno soltanto. Poi si muore. E poi si ricomincia. Sì, avete letto bene: il cronometro di Minit parte inesorabile a ogni spawn e ticchetta verso lo zero senza curarsi di quello che stiamo facendo, obbligandoci a un curioso esercizio mentale. Un po' bisogna ragionare sul breve(issimo) periodo e capire cosa possiamo fare in sessanta secondi, e un po' bisogna avere sempre chiara in mente la "big picture" per non perdere il filo della micro avventura.

Chiaramente, un'idea così curiosa deve essere accompagnata da un gameplay semplice e da un level design accondiscendente. Minit offre un'esperienza vecchio stile (immaginate un mix tra esplorazione alla Zelda, semplici puzzle e super semplici combattimenti) guidandoci abbastanza chiaramente da un evento all'altro.

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Il minuscolo mondo di gioco si apre piano piano sotto ai nostri occhi, ora dopo la risoluzione di un micro enigma, ora dopo aver recuperato un oggetto che ci permette di superare un ostacolo precedentemente insormontabile (siamo a livello dei grandi classici, ma non diciamo di più per non spoilerare quel poco che c'è).

Ci sono minuti che scorrono rapidissimi, tante sono le cose da fare, e altri passati più che altro a bighellonare alla ricerca del prossimo puzzle da risolvere. Alcuni enigmi sono immediati, altri richiedono un minimo di ragionamento o intuizione, ma la cosa bella è che tutti possono essere risolti entro sessanta secondi dallo spawn. Questo è un fattore da non sottovalutare, perché aiuta a restringere il campo delle ricerche nel caso non si sappia bene cosa fare: la certezza di avere il prossimo passo a meno di un minuto dal luogo di partenza aiuta non poco a guidare il giocatore, anche se più di una volta ci è capitato di passare qualche minuto di troppo cercando di progredire.

Poi ok, diciamolo che gli sviluppatori sono un po' furbetti e invece di sposare al cento percento il concept usano qualche trucco che gli permette di non essere poi così limitati. È un peccato, a dir la verità, perché sappiamo bene che è dai limiti che nascono le soluzioni più creative e infatti qui di creatività non ce n'è poi molta, passati i momenti iniziali. Al netto della trovata dei sessanta secondi, bella eh ma che dopo un po' perde la sua freschezza, non ci sono infatti momenti di game design davvero geniali, e più di una volta si è costretti a ricorrere al caro vecchio trial and error per proseguire.

Minit è popolato da creature bizzarre che rivelano qualche dettaglio sul mondo di gioco chiacchierando con noi.

I minuti di Minit sono a volte piacevoli, altre dimenticabili, e questo è un problema per un'esperienza che gioca tutto proprio sulla scomposizione. Se le singole run che vuoi offrire non garantiscono un buon livello d'intrattenimento, allora inizia a perdere un po' valore tutto l'insieme.

Si può decidere di far terminare un minuto in anticipo, per esempio, magari quando si ha già risolto un puzzle ma si capisce che non ci sarebbe abbastanza tempo per arrivare al passo successivo, e questa è una scelta da un lato comprensibile, ma che dall'altro evidenzia una certa mancanza di eleganza nel game design. Se ogni run fosse stata tarata alla perfezione allora davvero ogni minuto sarebbe stato importante, e invece così abbiamo minuti più o meno minuti, alcuni troppo lunghi, altri troppo brevi, e questa volta non è percezione soggettiva, ma oggettivi singhiozzi di design.

Siamo schizzinosi? Forse, ma l'impressione è di avere davanti un bersaglio centrato solo in parte. Non basta un'idea strampalata e originale per conquistarci, bisogna essere consistenti nella sua realizzazione ed è qui che Minit perde la sua forza. Qui, e quando guardiamo quanto costa. Fosse stata una collezione di minuti indimenticabili avremmo potuto anche mandar giù il prezzo di 10 euro, ma così ci pare un po' troppo vista la longevità del tutto (capace che in un'oretta e spicci abbiate finito la storia) e il prezzo di altri giochi indipendenti sull'eShop.

Come entrare nel faro? La soluzione è a un minuto di distanza.

Se vi piacciono le idee particolari e il design spiccatamente indie che vedete nelle immagini qui attorno, allora Minit riuscirà senza ombra di dubbio a convincervi, soprattutto se decidete di esplorare un po' più nel dettaglio il mondo di gioco e andare a caccia degli obiettivi secondari.

Se siete semplici curiosi di passaggio magari evitate di guardare troppi video online che il rischio di spoiler è dietro l'angolo, e aspettate piuttosto un calo di prezzo.

Se invece cercate un'avventura completa o un gioco per passare del tempo in relax, è probabile che Minit non faccia al caso vostro: l'idea originale c'è, l'estetica indovinata pure, ma nella pratica la freschezza della trovata si perde rapidamente, mentre viene a galla un gameplay tutt'altro che memorabile.

6 / 10