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Space Hulk Tactics - recensione

Steel and Doom.

Space Hulk ha un posto speciale nella considerazione degli appassionati del brand Warhammer 40K. Si tratta infatti di un'incursione nel mondo tabletop che il leggendario marchio Games Workshop ha fatto nel lontano 1989 (e che ha raggiunto la quarta edizione nel 2014).

Insomma, lontano dal mondo delle miniature Warhammer 40K ha comunque saputo far parlare di sé perché detto boardgame rimane a tutt'oggi uno dei tattici più apprezzati in assoluto.

Il sistema di regole semplice ed elegante e la grande atmosfera che il gioco sapeva creare, sono rimasti nel cuore dei giocatori e le molteplici trasposizioni nel mondo videoludico ne sono un'ulteriore dimostrazione. Ora è il turno di Space Hulk Tactics, sviluppato da Cyanide Studio, un titolo che ha tutta l'aria di voler essere il gioco definitivo su Space Hulk, sia per valori di produzione che, soprattutto, per la completezza dell'offerta.

Partendo proprio da un approccio quantitativo, Space Hulk Tactics offre una doppia campagna (Genestealer e Space Marine), una modalità skirmish altamente customizzabile e la possibilità di giocare in multiplayer con tanto di classifiche e punteggi globali.

La campagna vi vede impegnati nel corso di un singolo evento, la scoperta di uno Space Hulk (una sorta di gigantesca struttura alla deriva nello spazio) e la sua susseguente esplorazione da parte di un manipolo di Space Marine. La storia è raccontata sempre dal lato dell'impero (viste le difficoltà comunicative dei Genestealer), attraverso dialoghi tra luogotenenti di gradi e ruoli differenti.

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Queste scene sono graficamente minimalistiche (vedrete giusto il testo a schermo e i ritratti dei protagonisti) ma i testi e la recitazione dei doppiatori è di prima qualità. La sensazione di trovarsi nell'universo di Warhammer 40K c'è tutta, visto che lo stile esagerato (e francamente un po' sbruffone) di tutti i protagonisti è stato riprodotto a meraviglia; anche il senso di dramma incombente è sempre presente e aiuta molto a immedesimare e a creare la giusta tensione.

Le missioni si susseguono su una mappa in cui gli Space Marine procedono esplorando, raccogliendo crediti e scoprendo misteri. Questa parte è abbastanza semplicistica e non offre momenti particolarmente eccitanti, servendo solo a dare il contesto degli eventi. Il vero fulcro del gioco risiede infatti nelle missioni tattiche.

Come giocatore Space Marine il vostro ruolo sarà il più delle volte attivo, alla ricerca di oggetti da recuperare o distruggere; dovrete occuparvi di mantenere le perdite al minimo (visto che i Genestealer hanno l'obiettivo diametralmente opposto di annientarvi) e, per l'appunto, di muovervi nello scenario verso gli obiettivi indicati.

Il gameplay è fedele alla versione tabletop (le regole sono quelle della quarta, e ultima, edizione). Per chi non conoscesse la dinamica peculiare di Space Hulk si tratta di spostarsi lungo corridoi e stanze dalle dimensioni estremamente limitate, a turni e con un numero limitato di action point. Le limitazioni di movimenti e punti fanno sì che i Genestealer, più agili, mobili e numerosi, abbiano sempre un certo vantaggio tattico; il giocatore umano si trova così costretto a procedere lentamente, proteggere costantemente fianchi e retrovie e fare un uso intenso dell'overwatch.

Anche nelle schermate di personalizzazione della vostra squadra si notano gli alti valori di produzione di Space Hulk Tactics. Ogni soldato è completamente customizzabile!

Ogni missione ha un limite di tempo, e questo spinge il giocatore umano a una certa efficienza in ogni mossa sollecitando scelte che hanno spesso una forte componente di rischio. I Genestealer appaiono, se non sono in campo visivo, con dei semplici 'blip' (come se fossero contatti su un radar) e non potrete mai sapere (a meno che appunto non abbiate una visuale chiara) se si tratta di uno, due, tre nemici o di un falso allarme. Questa splendida dinamica crea una tensione incredibile, che apprezzerete soprattutto nelle missioni più avanzate in cui ogni singolo action point risulta prezioso.

I Genestealer sono pericolosissimi nei combattimenti ravvicinati e la tattica migliore per gli Space Marine è sempre quella di eliminarli a distanza con i Bolter. In alternativa, è anche molto raccomandabile creare coperture con l'overwatch.

In ogni scontro potrete vedere il tiro di dado sottostante, dopo la relativa animazione. A proposito, Space Hulk Tactics si gioca magnificamente da una prospettiva isometrica (che può raggiungere un'inclinazione direttamente perpendicolare al terreno), ma c'è anche la possibilità di osservare i paraggi in prima persona dai vostri Space Marine. Si tratta di una funzione prettamente estetica (sebbene molto ben fatta ed evocativa) e vi troverete per la maggior parte del tempo a guardare il gioco dall'alto, come se foste di fronte a un boardgame.

Per dare ulteriormente profondità i dev hanno inserito una mano di tre carte distribuita ogni turno ai giocatori. Queste carte possono essere utilizzate per dare vantaggi particolari nei combattimenti o, se convertite, per ottenere action point aggiuntivi da spendere per uno qualsiasi dei vostri Space Marine. Si tratta di un'ottima idea che approfondisce ulteriormente il tutto e offre al contempo decisioni interessanti aggiuntive per il giocatore.

Gli Space Marine dovrebbero viaggiare sempre in gruppi numerosi e coprirsi le spalle a vicenda, preferibilmente con overwatch sovrapposti…ma non sarà sempre possibile…

Nella schermata strategica, tra una missione e l'altra, potrete spendere i crediti guadagnati nelle missioni per ottenere nuove carte e armi per i vostri Space Marine. Le scelte in questo comparto sono abbastanza limitate e aggiungono abbastanza poco al gameplay (anche se alcune nuove armi danno vantaggi significativi).

La campagna dal lato degli Space Marine è interessante e divertente ma non si può dire che ci sia molto di originale. Il gameplay è ormai abbastanza trito e le carte non sono una feature centrale. Se però amate questa meccanica (che rimane solida e in grado di regalare momenti di grande tensione), ci sono pochi dubbi che Space Hulk Tactics sia la migliore trasposizione videoludica al momento.

Dove, invece, abbiamo apprezzato molto lo sforzo di Cyanide è nella campagna Genestealer, la grande novità di questa iterazione. Il gameplay è completamente differente ed è basato sulla possibilità di spawnare ogni turno due unità (convertendo una delle tre carte disponibili) e di muoverle come 'blip' sulla mappa. Il giocatore avversario umano non saprà cosa contiene quel 'blip' (come detto sopra), ma voi sì. Questo, insieme all'aumentare costante delle forze Genestealer, crea una grande sensazione di potenza nel giocatore.

Ma non solo: i Genestealer sono abbastanza sacrificabili e lanciarne quattro o cinque su un solo Space Marine aspettando che questo fallisca il tiro del dado è un grandissimo piacere. Se poi si riesce, tramite accerchiamenti e tattiche, a sorprendere dei soldati alle spalle (con relativo bonus al tiro del dado), allora la soddisfazione raggiunge livelli elevatissimi. Le carte, in ultimo, sono utilizzabili per bonus aggiuntivi anche da parte del giocatore Genestealer.

Potrete osservare gli scontri direttamente in prima persona, molto evocativo ma non determinante; dopo le prime partite abbandonerete questa feature puramente estetica.

Va poi aggiunto che durante la campagna si aggiungono progressivamente nuove unità (su entrambi i lati), nuove abilità ma anche nuovi elementi dello scenario, skin grafiche, e soprattutto elementi di gameplay sulle mappe stesse. Giusto per fare un esempio, la possibilità di teletrasportarsi sulla mappa è un grandissimo nuovo grattacapo per il giocatore Space Marine: si tratta di un'altra potenziale via d'arrivo (e assalto) per gli odiati alieni!

Oltre alla campagna, è possibile intavolare delle missioni personalizzate contro l'IA o contro giocatori umani online. Qui la flessibilità è totale. Nel gioco sono presenti un totale di quattordici mappe giocabili ma, grazie all'editor, questo limite è praticamente ininfluente. Gli Space Marine sono presenti in forza: Blood Angel, Ultramarine, Space Wolve e Dark Angels, ma non basta: ogni singolo soldato è personalizzabile in ogni dettaglio grafico di vestiario, armi e accessori. Anche i Genestealer schierano una squadra fortissimi (Elio docet), le cui sorprese sono particolarmente succose...

Space Hulk Tactics, anche sul lato dei valori di produzione, stabilisce un nuovo picco qualitativo per la serie. Graficamente siamo infatti a livelli molto alti, sia nella visuale isometrica che in quella -poco utile ma evocativa- in prima persona. Le sequenze animate di intermezzo, nella campagna strategica e nelle missioni tattiche, sono ben fatte e in perfetto stile Warhammer 40K. Musica ed effetti sonori seguono lo stesso standard qualitativo e assicurano grande atmosfera, soprattutto se spegnete le luci intorno a voi...

Va segnalato infine qualche problema. L'IA sembra scalare di intelligenza col procedere delle missioni ma, francamente, nelle primissime quest della campagna (su entrambi i lati) si ha di fronte un avversario decisamente tonto. Abbiamo completato un paio di missioni di difesa come Space Marine semplicemente settando degli overwatch ben organizzati; la IA , vedendosi minacciata e senza possibilità di manovra, ha optato per non fare nulla fino al termine degli otto turni della missione!

Gli intermezzi parlati raccontano una vicenda molto rappresentativa del mondo Warhammer 40K; anche lo stile di comunicazione e l'interpretazione trasudano il tema firmato Games Workshop.

Nelle missioni successive questo non si è mai ripetuto (perché i Genestealer avevano più vie d'accesso ed erano meno 'avversi' al rischio), ma anche in queste prime missioni ci sarebbe piaciuto vedere la tattica disperata degli alieni in azione: lanciarsi contro i nostri soldati attendendo un cattivo lancio di dado. Ci sono poi crash francamente troppo frequenti, che però sono diminuiti con l'avvicinarsi del lancio (ma non sono mai scomparsi del tutto).

Ultimo problema è il ritmo di gioco che, al momento, è estremamente lento. Gli Space Marine si muovono con una lentezza esasperante e anche attendere i turni della IA è in generale abbastanza noioso. Il team di sviluppo ha comunque già dichiarato nel forum Steam di star lavorando a una patch in questo senso.

In definitiva Space Hulk Tactics è una splendida conversione del classico tabletop firmato Warhammer 40K. I suoi valori di produzione, le novità introdotte (campagna Genestealer, uso delle carte) e la rigiocabilità proveniente dalle modalità disponibili lo rendono il miglior rappresentante della serie, strappando il primato a Space Hulk Ascension (fine 2014). Se amate Warhammer 40K e i giochi tattici si tratta di un must buy; se siete solo curiosi e intrigati, non c'è stato momento migliore per provare a scorazzare in uno Space Hulk a caccia di orrendi, e feroci, alieni.

8 / 10