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Mutant Year Zero: Road to Eden - recensione

Uno zoo postapocalittico.

L'apocalisse è uno dei temi più frequentati dai videogiochi negli ultimi anni. Un po' tutti i generi hanno usato questo scenario per creare universi sufficientemente differenziati da quello attuale e generare interesse sotto diversi punti di vista. Lotte di potere, scomparsa dell'umanità da intere zone del pianeta, epidemie devastanti, mutazioni genetiche, e chi più ne ha più ne metta. Proprio le mutazioni genetiche sono al centro di Mutant: Year Zero visto che i protagonisti sono gli 'stalker', mutanti (metà uomini metà animali di diverso tipo) che fungono da guardiani ed esploratori dell'unico avamposto umano rimasto sulla terra dal nome molto biblico, l'Arca.

Più precisamente, la storia intorno a cui ruota il gioco racconta di una fine del mondo causata da un misto di fenomeni ambientali (un altro tema molto ricorrente ultimamente), epidemie e disastri nucleari. Gli ultimi umani, più o meno mutati dalle radiazioni, sono, come detto, asserragliati all'interno di una cittadella (o forse più di una...), in cui rimangono protetti dalla violenza che è esplosa nel resto del mondo: caos incontrollato in cui diversi gruppi di potere si affrontano seguendo agende ideologiche, religiose o politiche.

La mappa di gioco è divisa in diverse locazioni, ovvero livelli isometrici in cui vi avventurerete alla ricerca di risorse seguendo la trama dell'avventura. Mutant: Year Zero è principalmente un gioco tattico e questo vuol dire che nel momento in cui si desidera attaccare un gruppo di nemici passerete a una modalità in cui la visuale è la stessa ma il tempo è diviso a turni e la mappa sezionata in quadrati discreti. Ma non è così semplice perché Mutant: Year Zero vuole anche unire il gameplay tattico con quello stealth, rendendo l'esperienza fluida e ben amalgamata tra queste due meccaniche.

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Quando si incontrano nemici è possibile vederne il raggio di 'attenzione' e manovrare intorno ad esso per non farsi notare (il tutto in tempo reale). Nel momento in cui vorrete tendere loro un'imboscata basta premere la barra spaziatrice per iniziare il gameplay tattico: in caso il nemico non vi abbia ancora notato avrete la possibilità di eliminarlo prima che si accorga di voi e che allerti altri compari in zona. Questa parte è molto importante perché il più delle volte i nemici non rimangono statici ma vagabondano più o meno lontano dal loro gruppo; se riuscite a eliminarli silenziosamente (utilizzando armi silenziose o silenziate) potrete rendere un eventuale combattimento col gruppo più semplice. Molte delle situazioni di Mutant: Year Zero sono proprio costruite intorno a questa meccanica che è anche molto soddisfacente e ottimamente implementata.

Innanzitutto l'interfaccia è molto pulita e chiara. È sempre evidente quali sono le percentuali di riuscita di un attacco e i relativi danni. È anche molto semplice cambiare arma (e verificare il cambio nelle stat) e verificare come variano le chance dopo un eventuale movimento del personaggio in questione. Il gioco tiene in considerazione l'orientamento dei nemici (per verificare se si viene scoperti o meno), la distanza, il cover (half o full, come di consueto) e l'altitudine. Molto ben implementate sono anche le armi esplosive come le granate e le bottiglie incendiarie che aiutano il giocatore nelle situazioni in cui i nemici sono numericamente superiori.

Oltre a questo, le armi sono tutte upgradabili e combinabili con diversi accessori che conferiscono bonus particolari. I personaggi possono anche indossare particolari capi di vestiario che danno vantaggi di diverso tipo. Tutte le stat sono ispezionabili facilmente e velocemente in un paio di schermate.

Abbiamo appena colpito un cane rabbioso con la balestra di Dux, le animazioni di Mutant: Year Zero sono eccellenti e danno grande soddisfazione.

Man mano che si acquisiscono successi sul campo di battaglia i nostri personaggi otterranno anche preziosi punti-esperienza per salire di livello e acquistare abilità aggiuntive. Anche questa parte della progressione è particolarmente ben fatta visto che si presenta con grande chiarezza ma è anche profonda e interessante. Ogni personaggio ha infatti un percorso di skill peculiare con svolte e investimenti di punti necessari per arrivare a certe abilità. Dal midgame in poi sarà importante combinare di volta in volta i personaggi diversi di cui si dispone in squadre adatte ai nemici in cui ci si sta imbattendo. Va infatti ricordato che gli slot della propria squadra sono solo tre; questo, oltre a essere un limite che infastidisce un po', costringe il giocatore a studiare attentamente le abilità particolari di ogni componente per poi utilizzarli in situazioni ad hoc.

Prendiamo, ad esempio, i primi due personaggi con cui si inizia il gioco, Dux, il papero mutante, e Borman, il cinghiale mutante. Dux può acquisire abbastanza presto l'abilità di volo (che lo rende particolarmente indicato al ruolo di cecchino, visto che può facilmente raggiungere posizioni sopraelevate), mentre Borman può puntare all' 'Impeto Suino' che gli permette di caricare i nemici stunnandoli e distruggendone la copertura. Sono solo due esempi di come le abilità si combinano efficacemente con il tema e sbloccano meccaniche di combattimento uniche.

Mutant: Year Zero invoglia il giocatore a proseguire offrendo un loot tutt'altro che numeroso ma interessante. Potrete recuperare due tipi di rottami (la moneta dell'universo di gioco) che spenderete poi in due negozi separati, e altri artefatti umani che potrete barattare per abilità particolari.

Tutte le locazioni dell'universo di gioco sono realizzate con una cura spasmodica per ogni particolare.

Queste tre operazioni sono eseguibili solo nell'Arca, ovvero la base a cui potrete tornare in ogni momento per ascoltare nuovi dettagli sulla trama (raccontati dal classico anziano della tribù) e per spendere le risorse nei potenziamenti. I punti esperienza sono invece utilizzabili in qualsiasi momento.

Prendiamo spunto proprio dal loot per introdurre un aspetto in cui Mutant: Year Zero ci è parso particolarmente ben realizzato, la 'lore'. La storia del gioco ruota intorno alla colonia di sopravvissuti che dovete proteggere, ma gli eventi raccontati creano una sorta di mitologia intorno agli umani della nostra epoca, ora chiamati 'gli antichi'. Di questi 'antichi' non sono chiarissime né le usanze né le tecnologie. I writer hanno sfruttato questa ambientazione per creare tutta una serie di situazioni curiose e francamente divertenti. Quando un papero e un cinghiale trovano un ipod o uno stereo portatile si fanno delle domande, e le risposte non saranno proprio le più corrette...

A fianco di queste tematiche leggere scoprirete anche la trama del disastro apocalittico che ha condannato l'umanità e non mancano toni drammatici di una certa emotività. I testi sono ben scritti e recitati in inglese; la localizzazione in italiano è presente nei sottotitoli e nei testi e non brilla, ahimè, per professionalità...è l'ormai tristemente consueto lavoro di semplice traduzione (e non di localizzazione).

L'Ipod diventa un apparecchio per testare la frutta nella mitologia creata dalla nuova umanità che abita la terra dopo l'apocalisse nucleare.

Graficamente il livello è alto. Gli scenari sono tecnicamente ben realizzati e anche l'art direction è efficace nel comunicare il dramma di un olocausto nucleare in una zona in cui la natura sta reclamando prepotentemente la sua supremazia su luoghi ormai disabitati e devastati. Anche le animazioni sono efficaci e danno ai combattimenti dinamicità e il giusto grado di soddisfazione quando si portano a termine battaglie impegnative. Anche i personaggi sono ottimamente modellati, texturizzati, animati e dotati di personalità particolari e spesso divertenti.

Dal punto di vista dei difetti Mutant: Year Zero è un'esperienza molto scriptata che prevede una fruizione precisa che non si discosterà molto da una run all'altra. È possibile tornare in zone già visitate, ma solo per cercare eventuali rottami precedentemente non visti.

Oltre a questo, abbiamo notato anche qualche difetto sul lato dell'intelligenza artificiale dei nemici che a volte difettano di scarsa aggressività (soprattutto quando sono in sovrannumero rispetto alla vostra squadra) e utilizzano un pathfinding bizzarro. Gli scontri rimangono comunque molto impegnativi, Mutant: Year Zero non è un gioco facile (anche a livello di difficoltà più semplice) ed è necessario comprendere completamente le meccaniche di combattimento e le abilità speciali per sopravvivere e proseguire nell'avventura.

Poteva mancare un tunnel affollato di automobili che cercavano una via di fuga dall'epidemia apocalittica?

Insomma Mutant: Year Zero ci ha divertito moltissimo con il suo mix tattico di combattimenti e stealth avvolto in un'atmosfera e in una narrativa di prima qualità. Si tratta di un gioco che ha scelto una strada ben precisa in cui l'esperienza è studiata a tavolino per seguire uno schema preciso in cui ogni giocatore avrà esperienze simili.

Ma si tratta comunque di un'esperienza di gioco che, nonostante qualche imperfezione nella IA nemica, è comunque di altissimo livello. Raccomandato a tutti gli appassionati di tattica e a chi non disdegna di provare un genere nuovo, soprattutto se condito di una narrativa interessante e coinvolgente.

8 / 10