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Warhammer 40K: Mechanicus - recensione

Sia lodato Omnissiah.

Il marchio Warhammer 40K ha una riconoscibilità tra le più alte tra gli appassionati di miniature, tabletop e giochi RPG. Nei videogiochi le trasposizioni si sprecano, tanto che elencarle tutte sarebbe decisamente problematico; i generi sono molti e anche il livello qualitativo varia in maniera drammatica.

È comunque un piacere vedere un franchise dal lore così ben curato e sviluppato ricevere tanta attenzione nel mondo dei videogiochi, anche se tale attenzione non è sempre andata 'a buon fine'.

Personalmente ho sempre apprezzato il franchise, anche se lo sforzo narrativo e di creazione del relativo universo mi è sempre sembrato un po' sproporzionato agli eventi che poi si trasformano in giochi veri e propri. Per dirla semplice, l'universo di Warhammer 40K è splendido e molto dettagliato e mi piacerebbe vederlo sfruttato in molti più generi e molti più scenari e angolazioni.

E se c'è una cosa che il settore dei videogiochi sa fare molto bene è proprio rispondere a queste mancanze latenti, quasi che ci sia una sorta di suprema intelligenza che tutto vede e che esaudisce i nostri desideri (alcuni potrebbero semplicemente chiamare questa intelligenza 'mercato').

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Ed ecco che quindi, magicamente, la mia personale richiesta viene esaudita dai Bulwark Studios con Warhammer 40K: Mechanicus. Si tratta di un tattico a turni che parrebbe a prima vista abbastanza convenzionale ma che, invece, riserva un certo numero di sorprese. Innanzitutto, tematicamente, questa volta non disporrete di alcun Space Marine, ma di un distaccamento di Tech Priest accompagnati da truppe di complemento (Servitors, Skiitari...). Di più, l'intero gioco ruota intorno all'Adeptus Mechanicus e ai Tech Priest, i sacerdoti del Cult of the Machine, la peculiarissima (e onestamente affascinante) religione che promuove il culto della tecnologia e del suo dio, Omnissiah.

Il lore è uno dei punti forti, anzi fortissimi, di questo titolo. L'intera esperienza trasuda letteralmente tematicità con un livello di qualità stupefacente. Come pochissime volte mi succede, rivedo attentamente il trailer del gioco a ogni caricamento e leggo ogni singolo messaggio scambiato dai protagonisti. In particolare Scaevola, l'ufficiale tecnico, e Videx, l'ufficiale religioso, discutono con un piglio e una ricchezza di contenuti a tratti sorprendente, ma tutto il cast è dotato di personalità precise e di modi di esprimersi personalissimi e riconoscibili.

La storia è limitata all'esplorazione di una sorta di dungeon su un pianeta sconosciuto e misterioso; un evento singolo quindi, localizzato e isolato dal resto del lore Warhammer. Ciò nonostante, come in un film di genere ben scritto, la limitatezza degli eventi non intacca assolutamente la capacità del titolo di immergere il giocatore nelle vicende. I testi di Mechanicus sono stati realizzati da Ben Counter, nome che gli appassionati ben conoscono (più di quaranta titoli Black Library, la linea ufficiale di 'romanzi' di Warhammer) e la sua esperienza si fa decisamente sentire.

La sala comando dell'astronave. Da qui i Magos di rango superiore decideranno il destino delle truppe a terra intente a esplorare i misteri delle tombe Necron…

Dopo una lunga e interessante introduzione vi verranno presentati gli ambienti principali di gioco, ovvero la schermata principale, le sezioni relative alla preparazione di squadra e missioni e le incursioni tattiche vere e proprie.

Nella schermata principale avrete la possibilità di scegliere tra diverse missioni consultando sia il tema che le ricompense e la relativa difficoltà. Da qui potrete poi accedere alla personalizzazione del team che si occuperà di affrontare la missione tattica e iniziamo quindi a vedere le peculiarità di questo Mechanicus...

Come detto, i protagonisti di Mechanicus sono i Tech Priest. Inizierete il gioco con due di loro e con dei semplici Servitor, pura carne da cannone in grado di attaccare (debolmente) solo in corpo a corpo. I Tech Priest, invece, possono essere customizzati in maniera totale (al contrario delle altre unità) e questo vuol dire che potrete gestirne i vari slot di inventario e la crescita di esperienza. Durante le missioni otterrete la moneta di gioco, le blackstone, che potrete poi spendere per far crescere i Tech Priest su sei diversi percorsi contenenti ognuno nove step di abilità.

Oltre a questo, ogni sblocco aumenta la capacità di equipaggiamento dell'unità in questione. Questo vuol dire che ogni singolo livello rende il Tech Priest in questione molto più potente. Armi, armature e oggetti vari equipaggiabili vengono sbloccati completando le missioni; scegliere le missioni, più o meno difficili, a seconda delle ricompense è quindi una decisione importante e interessante.

Gli eventi in cui vi imbattete durante l'esplorazione presentano scelte dal sapore un po' troppo casuale per essere veramente interessanti.

Va poi considerato che le blackstone possono anche essere usate prima di affrontare una missione per rimpolpare la vostra squadra di unità diverse dai Servitor. I soldati Skiitari, ad esempio, sono decisamente più utili, ma costano...insomma è un interessante scelta tra miglioramento a lungo termine e vantaggi a breve.

Veniamo ora al gameplay principale di Mechanicus, le missioni e i relativi combattimenti tattici. Il lore prevede che esploriate una serie di tombe misteriose alla ricerca di una non meglio definita tecnologia arcana, ma nel farlo dovrete affrontare i Necron, una fazione oscura, e francamente terrificante, dell'universo di Warhammer. Nelle missioni si passa da una stanza all'altra del dungeon attraverso una visuale stilizzata che dovrebbe rappresentare il controllo remoto dall'astronave in orbita intorno al pianeta. Tutto quello che viene richiesto al giocatore in questa parte del gameplay è di scegliere il percorso e prendere decisioni di fronte a eventi testuali (con sparute illustrazioni).

Questa parte del gameplay è quella decisamente più debole visto che si tratta di decisioni sì tematiche, ma spesso anche dal sapore casuale e le cui conseguenze sono limitate a bonus e/o malus di rilevanza relativa. Ma in ogni missione, prima o poi, arriverete a uno o più scontri tattici, ed è qui che Mechanicus dà il meglio di sé...

L'esplorazione è piuttosto scarna, un aspetto che stride di fianco ai punti forti di Mechanicus: lore, customizzazione e battaglie tattiche.

I combattimenti tattici si svolgono a turni su una mappa isometrica con la classica griglia a quadrati. Non esiste il cover (e questo è già intrigante) ma è possibile utilizzare le strutture presenti per interrompere le linee di tiro. Ogni azione (tranne il primo movimento e alcuni attacchi basici) costa Cognition Point, una risorsa molto scarsa che si ottiene tramite le abilità dei Tech Priest, utilizzando oggetti appositi sulla mappa ed eliminando nemici. Vi sono anche altri modi secondari di ottenere questi punti, come ricevere danni su uno dei nostri Servitor o utilizzare un Servo Skull per ottenere informazioni sui nemici.

Ora, stante che cover e punti 'cognition' sono limitati, all'inizio la tattica può sembrare un banale scambio di botte in cui chi ha più salute vince. Ma già dalla seconda missione ci si accorge che parallelamente alla crescita della pericolosità dei nemici crescono anche i poteri dei nostri personaggi e le possibilità di sfruttare abilità e territorio per inanellare danni.

Più precisamente, i Tech Priest possono muoversi, utilizzare poteri, attaccare con armi da mischia e usare armi da fuoco (o energia); le truppe di complemento hanno un repertorio più limitato ma aggiungono comunque molto al quadro tattico. Oltre a questo va considerato che portando a compimento missioni in maniera particolarmente efficiente si sbloccano delle cantiche, ovvero dei poteri speciali utilizzabili una sola volta per missione.

Mechanicus diventa così una sorta di partita a scacchi contro la IA in cui ogni singola abilità ha un ruolo preciso e le nostre prestazioni crescono man mano che impariamo come sfruttarle al meglio.

Posizionare le proprie unità in maniera efficace è fondamentale per bloccare i nemici e aprire le linee di tiro degli alleati nei turni seguenti.

Le mappe sono precostituite e ognuna di esse offre una situazione peculiare da analizzare e 'risolvere'. Stesso discorso vale con i nuovi nemici che vengono introdotti man mano che si procede. Queste nuove unità avversarie ben si incastrano anche con il lore visto che gli ufficiali superiori ne discutono spesso nei briefing di missione; non si tratta dei soliti testi inutili e noiosi ma di utili informazioni per comprendere la narrativa, i nemici e l'intero universo di gioco.

Mechanicus ha un limite di tempo inserito nella meccanica di gioco; ogni missione fa scattare in avanti il countdown e potrete affrontare solo un numero limitato di esse prima dello scontro finale. Questo vuol dire che anche la scelta di quali missioni affrontare è una decisione interessante basata sul rapporto rischio/beneficio.

E qui veniamo all'unico difetto che abbiamo riscontrato in Mechanicus, ovvero il livello di difficoltà. Dopo le prime missioni, a meno di non compiere scelte scellerate in fase di customizzazione o di aver performato particolarmente male, avrete la possibilità di customizzare i vostri Tech Priest a livelli molto potenti che renderanno i nemici non esattamente sfidanti. Non ci sono livelli di difficoltà diversi e anche le missioni più difficili non saranno un problema insormontabile per i giocatori più esperti e dedicati.

La sfida diventa così quella di essere il più efficienti possibile, minimizzando i danni subiti e massimizzando le reward affrontando le missioni più difficili. Mechanicus offre comunque un gameplay così profondo e soddisfacente che il problema della difficoltà alla fine si sente relativamente; divertimento e soddisfazione oscurano questo difetto.

I Necron hanno line di testo parlate e recitate con efficacia tematica impeccabile.

A livello tecnico Mechanicus offre una grafica sufficientemente dettagliata nelle battaglie tattiche, mentre interfaccia e menù di customizzazione sono semplici e comprensibili a prima vista. L'art direction segue il livello qualitativo della lore, quindi è alto; l'atmosfera, come detto, è resa in maniera perfetta.

Il sonoro completa il tema con una musica in stile techno-metal deliziosamente adatta ed effetti sonori nella norma. I testi non sono recitati (tranne che per i nemici) ma accompagnati da un biascicare con toni diversi a seconda dei personaggi, una soluzione a basso costo ma che ben si incastra con l'atmsofera di gioco.

Warhammer 40K: Mechanicus ci ha divertito con il suo gameplay profondo e interessante e ci ha deliziato con la sua atmosfera. Si tratta di un gioco che offre un'esperienza precisa che ricorda il recente Mutant: Year Zero per come mette il giocatore di fronte a situazioni precostituite ma estremamente divertenti. Consigliato agli amanti dei titoli tattici, soprattutto se appassionati di Warhammer.

8 / 10