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Sid Meier's Civilization VI: Gathering Storm - recensione

Firaxis ci mostra come sfruttare i disastri.

Con la sua seconda espansione Sid Meier's Civilization VI non vuole semplicemente introdurre la tematica ambientale all'interno della storica serie di strategici 4X firmata da Firaxis. In Gathering Storm, infatti, sono tanti gli elementi inseriti all'interno del gameplay, alcuni del tutto originali, altri pensati per rendere più piacevole e fluida l'intera esperienza.

Ovviamente la questione dei disastri ambientali e delle conseguenze che un industrialismo senza freni ha sul nostro pianeta sono quelle che rubano lo sguardo e sono più semplici da comunicare, ma in realtà sono la nuova gestione del Congresso Mondiale, la rinnovata importanza degli ingegneri militari o la gestione delle risorse gli elementi che influenzano in maniera consistente e costante il normale flusso di una partita.

In Gathering Storm le mappe sono un elemento del gameplay attivo. Spesso con un impatto disastroso sulla nostra nazione, ma i leader più avveduti sapranno comunque sfruttare la forza della natura a proprio vantaggio. Le inondazioni, infatti, rischiano di distruggere le coltivazioni o i distretti costruiti lungo il corso di un fiume, ma al tempo stesso possono rendere più fertile il terreno invaso dalle acque.

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Per avere un'idea di quello che Firaxis ha provato a creare, basti pensare a quello che è successo in passato nell'antico Egitto o in Mesopotamia o ai disastri che le piogge creano nelle nostre città. Una nazione forte e progredita sa come difendersi da queste calamità, sfruttandole a proprio favore. Una debole e poco avveduta si troverà a raccogliere solo le macerie. Grazie alle dighe o ai canali, per esempio, si potranno sia bloccare le esondazioni, sia produrre effetti benefici per l'economia, come miglioramenti al commercio o la produzione di energia pulita.

Le opzioni per modellare il territorio non si esauriscono però ai nuovi distretti. Direttamente da Civ IV torna la possibilità di costruire le ferrovie, un metodo che velocizza gli spostamenti all'interno del proprio impero. Debuttano anche gli utilissimi tunnel, grazie ai quali poter finalmente attraversare le montagne (negli ultimi due capitolo della serie erano invalicabili) e le stazioni sciistiche, dei miglioramenti pensati per incrementare il turismo.

L'impressione è quella che Firaxis abbia analizzato la sua opera e lavorato in maniera intelligente per aggiungere un grande quantitativo di piccole cose. Elementi che non vanno a stravolgere il gameplay e sono difficilmente "vendibili", ma che rendono l'esperienza ancora più varia, dando ai giocatori maggiori strumenti coi quali plasmare il destino del proprio impero e raggiungere la vittoria finale. Dire ad una spia di ripetere l'incarico precedente non modifica il giudizio su Civ VI, ma rende sicuramente più agile la gestione dei nostri 007 e fluida la gestione dei turni.

Il Golden Gate è tra le nuove meraviglie che è possibile costruire.

Questo lavoro lo si nota anche osservando come il team di sviluppo ha rielaborato il sistema diplomatico di Civilization VI. Al posto di rendere ancora più complesso e oscuro il sistema di relazioni con gli altri leader, Firaxis ha deciso di giocare a carte scoperte, legando le relazioni tra i leader a due valute dal significato similare, ma di segno opposto: il Supporto diplomatico e le Rimostranze.

Il primo è una moneta di scambio che viene guadagnata (o spesa) facendo favori agli altri leader, attraverso gli accordi commerciali o specifiche forme di governo. Il Supporto diplomatico può essere utilizzato sia per rendere più allettanti alcuni scambi commerciali (mi dai del carbone per dello monete e un po' di Supporto diplomatico) o per far pesare maggiormente il proprio voto durante il Congresso Mondiale. Ogni due decadi circa, infatti, si terrà una riunione tra tutti i leader del mondo durante la quale ci si potrà coalizzare contro qualcuno divenuto troppo potente o si potranno proporre delle "regole" di valenza globale. Si potrà, per esempio, decidere che certe tratte commerciali rendono di più di altre o alcune tipologie di edifici costano meno.

Per fare in modo che siano i commerci diretti verso il nostro impero a rendere di più o gli edifici che stiamo costruendo a costare di meno potremo utilizzare del Supporto diplomatico per comprare dei voti aggiuntivi e battere la concorrenza.

Le montagne saranno finalmente un elemento delle mappe che è possibile sfruttare.

Ma non è tutto. Il Supporto può essere utilizzato anche durante le Crisi, un concetto introdotto con la precedente espansione di Civ VI. In Gathering Storm si potranno respingere i tentativi di creare una coalizione contro di noi investendo del Supporto diplomatico a sfavore della crisi. Essendo il costo di ogni voto aggiuntivo incrementale, dovremo essere bravi a non eccedere con i comportamenti aggressivi, dato che prima o poi si esauriranno i punti Supporto e si verrà inevitabilmente attaccati.

L'ultimo utilizzo del Supporto diplomatico è per ottenere la nuova vittoria diplomatica. Durante i congressi mondiali, infatti, si potrà votare per assegnare un massimo di due punti alla volta ad uno specifico leader. Una volta arrivato a 10 quel leader avrà vinto la partita.

Le Rimostranze, invece, servono a rendere più chiari gli attriti di guerra. Ogni azione aggressiva produrrà Rimostranze nei paesi rivali. Una volta raggiunta una soglia allarmante di Rimostranze, a questa nazione non rimarrà altro che far scoppiare la guerra.

I fiumi sono un'importantissima risorsa, soprattutto in deserti come questo.

Avendo incanalato il comportamente dei leader all'interno di questo sistema "di scambi", abbiamo potuto constatare un netto miglioramento nel comportamento dei vari capi di stato. A questo nuovo sistema manca quel pizzico di raffinatezza o di imprevedibilità che avremmo sognato per avere degli avversari finalmente "umani", ma funziona piuttosto bene ed è in grado di rendere più chiari alcuni meccanismi che si nascondevano sotto il cofano di Civ VI, rendendo ogni partita più leggibile.

Un cambiamento fondamentale, dato che in Gathering Storm la diplomazia riveste un ruolo di primo piano e i commerci, non importa che siano di risorse o di favori, sono più importanti che mai. Le risorse, infatti, non sono infinite e vengono consumate per costruire unità, ma anche per creare miglioramenti come le centrali elettriche. Per questo spesso ci siamo trovati a dover ottenere sul mercato le materie prime mancanti.

Le città moderne, per funzionare, hanno bisogno di energia elettrica. Questa ha bisogno di materie prime per essere prodotta in quantitativo sufficiente, costringendoci a scegliere che tipo di risorsa utilizzare in base a quelle disponibili. Gli idrocarburi producono inquinamento, ma sono facilmente trovabili, le energie rinnovabili sono più rare e costose. Firaxis deve ancora perfezionare il bilanciamento tra questi fattori (il numero di risorse consumate, quelle disponibili o la generosità dei leader negli scambi diplomatici), ma il meccanismo creato funziona e si incastra alla perfezione con il sistema di gioco esistente.

Una delle abilità dei canadesi è la possibilità di costruire fattorie sul ghiaccio. Oltre ai campi da hockey.

Apprezzabile è anche lo sforzo di rendere le fasi avanzate di una partita più divertenti introducendo nuove unità pensate per aiutare a raggiungere la vittoria desiderata. Le rock band producono turismo, mentre il robot gigante ci darà una mano a piegare le resistenze avversarie. Le tecnologie del futuro, inoltre, consentono di gestire le problematiche ambientali e ottenere energia in maniera pulita, aggiustando, perlomeno parzialmente, gli errori del passato. Gli effetti delle nostre politiche sull'ambiente sono più o meno devastanti a seconda delle impostazioni iniziali della partita e vanno da qualche tornado ogni tanto ad intere porzioni di costa sommerse dalle acque.

Le nuove civiltà, seppur affascinanti dal punto di vista storico, non aggiungono nuovi modi di giocare, come fecero i veneziani in Civ V. Semplicemente sono studiate per sfruttare le nuove caratteristiche del gioco e poco più. Da questo punto di vista ci sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più coraggioso.

Un piccola curiosità: all'interno di Sid Meier's Civilization VI: Gathering Storm è comparso il salvataggio cloud multipiattaforma: che le espansioni stiano per arrivare anche su Switch e iOS?

Sid Meier's Civilization VI: Gathering Storm è un'espansione fondamentale per tutti coloro che amano il sesto capitolo della serie di Firaxis.Lo sviluppatore del Maryland, infatti, ha rivisto praticamente ogni aspetto del suo gioco introducendo nuove caratteristiche e possibilità, così da dare al giocatore nuovi modi per portare il proprio impero alla vittoria. Tra le tematiche ambientali, il peso della diplomazia, le nuove unità e le opzioni di modellamento del territorio, ci sono decine di elementi e variabili da sfruttare che vi porteranno giocare inevitabilmente ancora un altro turno.

9 / 10

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Civilization VI

PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, PC, Nintendo Switch

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A proposito dell'autore
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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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