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Truberbrook - recensione

Un'avventura affascinante e misteriosa. Però...

Dalla sua nascita ad oggi, il genere delle avventure grafiche ha subito cambiamenti radicali. Il medium videoludico è nel frattempo maturato e siamo ben lontani dalle prime forme di narrazione.

Il genere delle avventure grafiche esiste da più di quarant'anni e ha come primo esponente Colossal Cave Adventure, creato da Will Crowther, in cui il giocatore vestiva i panni di un esploratore. Sicuramente più note al grande pubblico sono invece le produzioni di David Cage, Telltale Games, Dontnod e LucasArts, anche se non andrebbero dimenticate Sierra, Revolution Software e Microids.

Vi starete sicuramente chiedendo perché abbiamo deciso di iniziare questa recensione menzionando alcune delle case produttrici più importanti. Lo abbiamo fatto perché il videogioco del quale ci apprestiamo a parlare oggi attinge a piene mani dal passato.

Truberbrook, in arrivo il 12 marzo su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC, è stato finanziato da una campagna crowdfunding su Kickstarter che ha raggiunto in sole 30 ore ben 200.000 dollari. Sviluppato da BTF e pubblicato da Headup Games, è un'avventura nella quale il giocatore si ritrova a impersonare un giovane scienziato americano, ovvero Hans Tannhauser, nella Germania alternativa del 1967.

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La trama è principalmente incentrata sul racconto, i personaggi, l'ambientazione e l'atmosfera. Il titolo è ambientato in una versione alternata della Germania, durante il periodo della guerra fredda. In questo scenario lo scienziato Hans Tannhauser è in viaggio verso la città fittizia di Truberbrook, un luogo apparentemente tranquillo che si scoprirà essere angosciante.

Qualcosa pare celarsi nello strano villaggio ed il clima è molto strano, passando per esempio dal caldo al freddo. In questi momenti l'avventura diventa molto esplorativa e investigativa, stimolando la curiosità del giocatore che sarà molto invogliato a proseguire.

Il titolo si apre con un flashforward nei panni di un altro personaggio, del quale non vogliamo svelare nulla. La fase iniziale colpisce soprattutto per l'ambientazione, ben diversa da quella che il giocatore esplorerà successivamente. Successivamente facciamo la conoscenza di Hans Tannhauser, che si sta dirigendo in Germania.

Questo brusco cambio di setting e di personaggio fa intuire che il titolo narra due storie parallele, le quali si ispirano a serie televisive come Twin Peaks, X-Files e Stranger Things, ma anche a videogiochi come Alan Wake. L'ambientazione è molto curata, risultando uno degli aspetti più lodevoli e riusciti della produzione. Certo, sarebbe stato meglio assistere a scenari più originali e peculiari, i quali avrebbero contraddistinto meglio la produzione, ma rimane in ogni caso ben riuscita e soprattutto molto varia.

La telecamera di gioco è posta lateralmente e segue progressivamente il giocatore

Il plot, suddiviso in cinque capitoli, non è esente da alcune problematiche. La più grave è il ritmo: vi sono momenti in cui il racconto si spegne, concentrandosi sul gameplay (anch'esso imperfetto e limitato), per poi ritornare procedendo a rilento. Vista la longevità non proprio esaltante (sono richieste circa 5 ore), ci saremmo aspettati un ritmo più serrato degli eventi e personaggi più impattanti ed approfonditi, che invece troviamo trattati superficialmente.

Come ogni avventura grafica che si rispetti, Truberbrook presenta della scelte, le quali si fanno interessanti specialmente nella parte finale, apparendo solo timidamente nel rimanente arco narrativo. Non aspettatevi però delle ramificazioni in stile Detroit: Become Human o la possibilità di cambiare sensibilmente il racconto: ne rimarreste profondamente delusi.

A livello ludico, Truberbrook si avvicina moltissimo alle avventure grafiche rilasciate da Telltale Games, in particolare alla prima stagione di The Walking Dead (nello specifico ci riferiamo alle interazioni con gli oggetti). La telecamera è posizionata lateralmente, con un risultato in 2,5D alla Assassin's Creed: Chronicles, che permette di spostarsi liberamente per l'ambiente di gioco, alla ricerca (come spesso succede) dell'utensile necessario ad avanzare.

Le ambientazioni di gioco si rifanno ai grandi classici delle serie TV, come Star Trek e Twin Peaks.

Giocato com un gamepad, Truberbrook ha un sistema di controllo in linea con quanto proposto da altri team di sviluppo; con mouse e tastiera invece le cose sono un po' diverse, poiché non vi è la possibilità di muoversi ma solo di cliccare col tasto sinistro del mouse gli oggetti d'interesse, che a quel punto verranno raggiunti dal protagonista.

Un aspetto che ci ha convinti molto riguarda i puzzle da risolvere, non tanto per la difficoltà dei singoli enigmi ma per la loro varietà. La maggior parte di essi sono basati sull'esplorazione, estesa a tutte le le ambientazioni di ogni capitolo (con alcune eccezioni). Ciò significa che se il puzzle in questione chiede di recuperare un oggetto, non è detto che esso si trovi nei dintorni e potrebbe essere necessario tornare indietro o parlare con la gente del posto, scegliendo tra una manciata di possibilità.

Le opzioni non permettono di mappare i tasti a piacimento e lo stesso vale per le impostazioni grafiche, che permetteranno di regolare solo la risoluzione. Non c'è alcun modo di aumentare o ridurre la qualità delle texture, per esempio, il che è un peccato perché una peculiarità del progetto è lo stile artistico adottato dal team di sviluppo.

Gli scenari ed ogni singola texture di gioco sono infatti disegnati a mano e successivamente digitalizzati con una tecnica chiamata fotogrammetria, che permette d'identificare lo spazio e la posizione di un oggetto. Un metodo sicuramente molto affidabile e preciso, adatto al progetto in questione.

Il volto del protagonista, Hans Tannhauser

Ogni ambientazione è stata trattata individualmente, e ciascuna inscena le diverse ore del giorno, i cambi di stagione e le condizioni meteorologiche.Elementi questi che traggono beneficio da discreti effetti di luce e particellari. Per quanto riguarda le musiche di gioco ed il doppiaggio (presente solamente in Inglese e Tedesco), il lavoro svolto è più che soddisfacente. Peccato per la totale assenza della localizzazione italiana, anche testuale.

Truberbrook è un'avventura incapace di lasciare davvero il segno. Il plot narrativo ideato dal team di sviluppo non è particolarmente esaltante, e in alcuni punti si dilunga eccessivamente lasciando spazio ad un gameplay limitato,che non comunica con la componente narrativa. La trama si lascia influenzare ben poco dal giocatore, dando scarsa importanza alle sue azioni che diventano fondamentali solo ed esclusivamente durante i puzzle ambientali.

L'elemento più convincente rimane senza ombra di dubbio l'ambientazione. Gli scenari sono ispirati a grandi classici del genere come Twin Peaks, X-Files e Star Trek, e risultano interessanti da esplorare. Sono però poco originali e mancano di quegli elementi peculiari che avrebbero contraddistinto la produzione.

In definitiva, Truberbrook è un titolo consigliato solamente ai patiti di avventure narrative, a patto di chiudere un occhio su alcune problematiche e di non aspettarsi una trama particolarmente avvincente e reattiva. Se quel che cercate va oltre ciò che il titolo ha da offrire, passate pure oltre: là fuori ci sono molte altre avventure grafiche.

6 / 10