Crash Team Racing Nitro-Fueled - recensione
Lacrime e Casse Nitro.
Effettivamente i tempi di caricamento sono un po' troppo lunghi, e le continue cerimonie di premiazione rischiano di spezzare il ritmo dell'avventura.
Bene, ora che abbiamo trattato a dovere tutti i difetti, possiamo raccontarvi Crash Team Racing Nitro-Fueled, l'opera firmata Beenox che rimescola le anime degli originali CTR e Nitro Kart, estraendo dalla macchina del tempo una sintesi più colorata e divertente che mai.
Parliamoci chiaro: siamo al cospetto di quello che, probabilmente, è il miglior remake ad essere sbocciato sotto l'ala di Activision, non tanto per la mole di contenuti, categoria in cui la N. Sane Trilogy detiene ancora lo scettro, bensì per la qualità visiva, il livello di pulizia e la profondità del lavoro di restauro.
Per curiosità, siamo andati a fare qualche giro lungo le piste originali, calcando la leggendaria Via dell'Aria, casa dell'odioso Pinstripe Potroo, e attraversando il Tiger Temple, tana della tenera Pura. La differenza si è dimostrata ancor più abissale di quanto ricordassimo: ogni circuito di Crash Team Racing Nitro-Fueled si è arricchito di uno skybox unico, di modelli inediti e di una mole di dettagli assenti nelle versioni originali, fra nemici che sbucano allegramente dagli sfondi e piccole animazioni artigianali.
Raccolto il guanto di sfida di Nitrous Oxide, ancora determinato a distruggere il pianeta in caso di vittoria sul campione terrestre, si approda sulle sponde di una N. Sanity Beach completamente ridisegnata e, per un meraviglioso istante, la pellicola dei ricordi si srotola nostalgica di fronte agli occhi del giocatore. Tutto, ma proprio tutto, è tale quale al passato, non fosse per la bellezza, le rotondità e la palette cromatica, capaci di iniettare nuova linfa vitale in ciascun elemento noto.
Riprendendo l'ispirazione di Diddy Kong Racing, CTR poggiava le sue fondamenta su un "overworld" interattivo nel quale sfrecciare con eleganza per raggiungere circuiti, boss e sfide opzionali, alzando il sipario su un comparto single-player fresco e accattivante. La storia non è cambiata e la modalità avventura si snoda lungo una decina di ore di contenuti, pronti ad intrattenere tanto i piloti alle prime armi quanto coloro che fossero forgiati dal fuoco di mille Casse Nitro.
Lo schema è semplice ed efficace: conquistando il gradino più alto del podio in ciascun tracciato, si spalancano le porte su nuove regioni, sempreverdi sfide ai boss e diverse modalità opzionali. Le imprecazioni che abbiamo scagliato cercando le famose lettere CTR dorate, ad esempio, stanno ancora riecheggiando brutalmente in tutti gli angoli dell'universo di Crash Bandicoot, mentre la Caccia alle Reliquie, reinterpretazione della classica prova a tempo platformica, farà letteralmente uscire di testa coloro che bramassero l'inarrivabile Platino.
Tornano anche le Sfide dei Cristalli, diaboliche arene in cui raccogliere le celebri pietre viola entro un determinato tempo limite, oltre che le Coppe Gemma, indispensabili per completare l'avventura al 100%. Insomma, si tratta di un'offerta in grado di accontentare chiunque, impreziosita da un nuovo selettore della difficoltà e, soprattutto, radicata nella natura di esperienza facile da prendere in mano e altrettanto semplice da padroneggiare al meglio.
Tuttavia, se ancora pensate che Sekiro sia un gioco difficile, evidentemente non ricordate la modalità Time Trial dell'originale CTR, con N. Trophy e Nitrous Oxide decisi a guidare come Lewis Hamilton, registrando tempi impossibili e mettendo i nostri nervi a durissima prova. Già, perché nonostante sia un gioco cosiddetto "easy to master", Nitro-Fueled ha una profondità completamente aliena a qualsiasi altro kart-game sul mercato, ed il divario tra un giocatore esperto e uno 'super' esperto scavalca agilmente la semplice manciata di secondi.
Lo sfruttamento di ogni singola scorciatoia è sotteso esclusivamente all'abilità individuale, mentre i tempi sul giro cambiano in modo sostanziale a seconda della gestione del turbo durante le super derapate. Neppure gli oggetti sono eccessivamente impattanti; certo, talvolta capita di essere martoriati dall'intero gruppone, restando sommersi da una valanga di missili e bombe rotolanti, ma non esiste situazione alla quale non si possa rimediare attraverso una guida pulita e meccanica.
Abbiamo parlato dell'avventura di CTR, ma quella di Crash Nitro Kart? Purtroppo, la modalità single player regina del sequel non ha trovato spazio all'interno del pacchetto, ma non si tratta di una mancanza troppo penalizzante. Tutti i circuiti e le sfide opzionali di CNK, infatti, sono disponibili in Arcade Locale, calderone che raccoglie ogni elemento presente nelle opere originali prima di metterlo al servizio del comparto multigiocatore.
Questo piccolo gap è colmato egregiamente dalla qualità e dalla profondità dell'adattamento: se ogni circuito di CTR è a dir poco splendido nella rinnovata estetica delle geometrie originali, quelli di Nitro Kart possono contare su un colpo d'occhio fenomenale, specialmente tracciati assurdi come Iperstrada Galattica, Viale Elettronico e Vicolo degli Androidi, protagonisti di veri e propri stravolgimenti tecnici.
Tra le venature del lavoro di restauro si nascondono decine di piccoli dettagli che sfuggono alla prima occhiata: all'inizio si è rapiti da elementi di peso, come il sistema di illuminazione, il (sempre sia lodato) nuovo doppiaggio e l'anima che trasuda dalle texture degli sfondi; poi, col tempo, si cominciano a notare le animazioni realizzate su misura, come quelle di N. Trance, intento a guidare in piedi perché troppo basso, o le finezze celate negli anfratti più remoti dei tracciati, con una Pista Cloaca che, ad esempio, svela un easter eggs dietro l'altro.
Vero vincitore dell'operazione è il feeling: nonostante i 30fps su console, la festa artistica non ha neppure sfiorato le tradizionali meccaniche legate alla guida e alla fisica, componendo una sinfonia che sì, sembra una produzione originata dall'attuale generazione, ma che risveglia tonnellate di ricordi legati a quell'epoca ormai conclusa.
Ad infiocchettare il pacchetto interviene un nuovo apparato di personalizzazione che, preparando il terreno per un negozio in-game chiamato Pit Stop, mette sul piatto decine di skin per i personaggi, alcune delle quali particolarmente ispirate, ma anche svariati kart, livree, texture, gomme e adesivi. Molti cosmetici andranno sbloccati superando sfide in giocatore singolo, mentre i restanti saranno da acquistare tramite monete disponibili completando qualsiasi attività.
Se non abbiamo ancora chiamato in causa il multigiocatore è perché nei giorni scorsi la componente online pubblica non era ancora attiva, ma l'archetipo ci è parso semplice ed azzeccato: è possibile sfidare piloti di tutto il mondo in gare e battaglie tramite il matchmaking, votando di volta in volta la mappa preferita, oppure organizzare una corsa privata, tenendo sotto controllo il regolamento ed occupando eventuali slot liberi grazie all'intelligenza artificiale.
Viene da sé che sarà l'efficacia ed il funzionamento del suddetto comparto a determinare il successo di Nitro-Fueled nel lungo periodo perché, pur essendo ben più di una semplice operazione nostalgia, il lavoro di Beenox non supera, a voler essere ottimisti e soprattutto completisti, la ventina di ore di intrattenimento in single-player.
Non bisogna dimenticare, tuttavia, che il remake si affaccia sul mercato forte di un eccellente rapporto qualità prezzo e, se avete degli amici con cui condividere l'esperienza, potete star certi che non li avrete più dopo un paio di curve a gomito all'ombra della piramide di Papu Papu. C'è poi un pensiero al limite del blasfemo che ha iniziato ad attraversarci la mente negli ultimi giorni. Volete sapere quale? Sicuri? Che Crash Team Racing Nitro-Fueled sia il miglior kart-game attualmente in circolazione.