A Short Hike - recensione
“Il lavoro nobilita l'uomo, ma di riposo non è mai morto nessuno. “
A Short Hike è frutto di un'ispirazione inattesa: l'autore, Adam Robinson-Yu, aveva deciso di prendere una pausa dal progetto del suo gioco di ruolo e per questo motivo aveva iniziato a realizzare alcune ambientazioni naturali, panorami immersi nella natura in grado di rievocare la pace e la tranquillità delle scampagnate della propria giovinezza; quello che inizialmente era stato pensato come intervallo per il corpo e la mente, si è infine trasformato in un progetto a sé stante.
Il concept dietro A Short Hike è rimasto inalterato nel tempo e la collaborazione con Mark Sparling, compositore dell'OST di gioco, non ha fatto che esaltarlo: protagonista del titolo è Claire, una giovane uccellina partita in compagnia della zia per qualche giorno di pausa dal tran tran della vita urbana.
Inizialmente restia alla gita fuori porta e infastidita dall'assenza di copertura della rete telefonica, Claire accoglie il suggerimento della sua accompagnatrice e s'incammina verso Hawk Peak, unica zona dell'isolotto in cui pare sia possibile utilizzare il cellulare e dove spera di poter ricevere un misteriosa telefonata che attende da ore.
Gli elementi narrativi da tenere in considerazione finiscono qui. A Short Hike non è un prodotto con mire particolarmente elevate sotto il versante della trama e anche le meccaniche di gioco appaiono basilari e familiari. Il rischio di confezionare un titolo monotono, noioso e banale era estremamente alto, ma il risultato convince e a tratti stupisce.
Lo scopo del giocatore è chiaro fin dal principio e riguarda appunto il raggiungimento di Hawk Peak e, come spesso accade nel caso di prodotti indipendenti di questo genere, A Short Hike è definibile più come esperienza, ancor prima che come videogioco.
La "breve escursione" cui si fa riferimento nel titolo può in effetti durare uno scarso paio d'ore, o protrarsi per decine: fin dai primi istanti, infatti, Claire potrà esplorare in lungo e in largo le coste e le alture che la circondano alla ricerca di mappe del tesoro e pesci rari, interagire con decine di NPC chiacchierando, dando loro una mano o sfidandoli in alcuni minigiochi. La mappa nasconde piume dorate (ma non solo) che rendono la protagonista più abile nel volo e nella scalata, in grado quindi di muoversi con sempre maggiore libertà all'interno del sandbox a sua disposizione.
La resa estetica di A Short Hike si poggia su una pixel art in tre dimensioni e una palette di colore vibrante, che nonostante lo stile minimalista riesce a rendere alla perfezione animazioni ed emotività dei personaggi. Sebbene limitata, anche la fisica d'interazione con l'ambiente circostante è credibile e regala piccole soddisfazioni, che si tratti di planare da un'altura o vincere un tiro all'amo con un pesce particolarmente tenace.
Altro punto di forza del gioco è l'accompagnamento musicale, realizzato dal già citato Mark Sparling, il quale ha dato voce (o meglio, note) all'isolotto sul quale Claire vivrà la propria avventura con una OST dinamica e rilassante, sempre azzeccata, mai invasiva.
Resta poco altro d'aggiungere su A Short Hike: si tratta di un piccolo gioiello dal costo contenuto (il prezzo di listino è 7,99 USD o 6,69 Euro) che ha già rapito il cuore di decine e decine di giocatori i quali, come Claire e come lo stesso Adam Robinson-Yu, sentivano il bisogno di staccare dalla quotidianità del proprio lavoro e della propria vita con una piccola pausa senza impegni né scadenze.
A Short Hike può essere vissuto tutto d'un fiato o a piccole dosi, cercando la via più breve per raggiungere la vetta o battendo ogni granello di sabbia, zolla di terra e fiocco di neve alla ricerca dei numerosissimi segreti, emozionandosi per la piccola rivelazione finale della trama, dolorosamente realistica, o vivendo tutto come un parco giochi colorato e pieno di animaletti parlanti. La scelta spetta solo a chi impugna mouse e tastiera o il controller, pienamente supportato nonostante il gioco sia - al momento - solo su PC.