Sonic - recensione
Vietato ai maggiori di 14 anni.
Sonic è un porcospino blu velocissimo che vive felice nel suo pianeta lontano lontano. Ma la straordinaria energia che lo anima fa gola a tante specie di cattivi. Quindi deve fuggire e, grazie a uno dei suoi anelli magici (sì, proprio quelli del videogioco) che aprono passaggi spazio/temporali, finisce sulla nostra Terra, in un ameno paesino del Montana. Qui resta nascosto in una caverna, ma si concede di nascosto molte visite alla comunità degli umani, che osserva con attenzione e invidia, desiderando di farne parte. Perché Sonic, che ha una mentalità corrispondente a quella di un ragazzo sui 15 anni, soffre tanto la solitudine e vorrebbe giocare a baseball, guardare film, andare per locali come un qualunque adolescente della sua età. Soprattutto vorrebbe una famiglia che lo amasse.
Ma una notte un incidente tradisce la sua presenza aliena e il Governo manda il solito scienziato folle per recuperarlo (e naturalmente sottoporlo a orribili esperimenti), il terribile Ivo Robotnik. Nel frattempo, per fortuna, Sonic è entrato in contatto con il suo primo umano, il simpatico poliziotto Tom, che proprio non ce la farà a lasciarlo da solo nella sua lotta contro il mondo. Alla fine a supportarlo scenderà in campo anche l'amata mogliettina di Tom e sarà famiglia. Nei titoli di coda ci sono ancora un paio di scene a tal proposito.
Nel cast umano (Sonic è interamente in CG), il tenerone Tom è interpretato da James Marsden, con la sua aria perenne da bravo ragazzo. Jim Carrey dilaga nel ruolo grottesco di Robotnik, concedendosi la solita performance sopra le righe di quando interpreta qualche personaggio demenziale. Cosa che ha quasi fatto dimenticare o finire in secondo piano quale attore sia capace di essere quando il ruolo glielo permette. Ma anche in questa veste, vale il biglietto, per la sua mimica incredibile, che ci fa ricordare i bei tempi di The Mask (ammiratelo quando balla sulle note di Where Evil Grows dei Poppy Family).
Sonic arriva dal videogame Sega nato nel '91 come concorrente di Mario, l'idraulico Nintendo, apparso in più di 50 titoli, definito il settimo franchise videoludico più venduto, già portato su piccolo schermo negli anni '90 e comparso come cameo in Ready Player One e Ralph spacca Internet, citato in varie altre serie. Arriva ora su grande schermo e forse tardivamente, perché troppo tempo alimenta troppe aspettative. Il film ha pure affrontato molte traversie produttive, fra le incertezze dei vari realizzatori perché, come spesso accade quando si mette mano a un prodotto di gran successo, si teme la reazione dei fan, diventandone ostaggio. E non è mai un bene.
Il processo produttivo è durato ben sette anni, dopo che i diritti erano stati ottenuti nel 2013 da Sony. Nel 2016 era entrato come produttore Tim Miller (Love, Death & Robots, Terminator - Destino oscuro, Deadpool), portando con sé il regista Jeff Fowler, al suo primo film, dopo un corto del 2005 candidato all'Oscar, entrambi soci del Blur Studio, specialisti in effetti visivi e in CGI. L'anno dopo Sony ha ceduto il progetto a Paramount che lo aveva confermato e stabilito l'uscita per il novembre 2019 (film era stato girato nel 2018). Il primo trailer però aveva gettato la produzione nel panico per l'avversa reazione dei fan, provocando la revisione del disegno del personaggio, ridisegnato più simile alla sua controparte videoludica, con un aumento del budget (si dice) di 35 milioni di dollari e conseguente slittamento della distribuzione.
La storia da pura azione vira sui toni della commedia quasi sentimentale, diventando a tratti un buddy movie on the road. Del resto scrivere sceneggiature di sostanza su un porcospino blu che corre a velocità supersonica, superando ogni ostacolo, non deve essere stato facile. Qui ci si sono messi Patrick Casey e Josh Miller, gente che ha all'attivo soprattutto cose horror e qualche altra storia in animazione. Sonic piacerà forse poco ai nostalgici del gioco ma piacerà di sicuro a loro eventuali figli o nipotini, perché dopo una prima parte lenta a ingranare, in un'evoluzione della trama assai prevedibile e con scambi di battute mai memorabili, si rianima in una conclusione più action, con qualche momento divertente. Ben fatte un paio di scene in slow motion, stile Quicksilver di X-Men. CG complessiva di medio livello, ben realizzato il peloso porcospino, in una bella tonalità di azzurro intenso.
Certo, non siamo in presenza di un capolavoro di genere e altri eroi dei videogame hanno goduto di trattamenti migliori, ma Sonic ha il pregio di non infastidire o annoiare troppo nei suoi sobri 100 minuti di durata, un film "carino" e a tratti spiritoso, privo di pretese e indirizzato palesemente ai più piccini, con qualche citazione pop e qualche riferimento al gioco tanto per far sorridere l'accompagnatore adulto. Certo, se pensiamo ai milioni di dollari spesi e alle ambasce nella realizzazione, ci vengono in mente alcune cose migliori che si potevano fare, con tutti quei soldi. Ma è Hollywood bellezza, un pianeta alieno più di quello di Sonic.