Ride 4 - recensione
È tempo di tornare a sfrecciare sulle due ruote.
Col passare degli anni Milestone ha fatto molta strada nel mondo delle corse, a due come a quattro ruote, cercando un'identità e una formula efficace per far apprezzare il proprio lavoro a una platea esigente come quella degli amanti dei tacing game.
La passione del team di sviluppo meneghino per il mondo delle corse è diventata evidente a metà degli anni 2000, quando cominciò a raccogliere sotto la sua ala alcune delle licenze ufficiali più importanti del panorama motoristico internazionale, come quella del WRC, della Superbike fino a quella della MotoGP. Ed è proprio da queste premesse che stagione dopo stagione, l'azienda italiana ha identificato il percorso da intraprendere accumulando esperienza e confrontandosi costantemente con la sua community.
Mettendo in cassaforte tutto quel prezioso know-how frutto di anni di lavoro sulle licenze, Milestone ha avuto poi la possibilità di proporre una personalissima visione del genere rimanendo libera dai vincoli imposti dalle federazioni, ed è proprio così che sono nati alcuni racing iconici come Ducati - 90th Anniversary, Sébastien Loeb Rally Evo e Gravel che hanno tutti dimostrato l'abilità dello studio anche quando alle prese con videogiochi assolutamente originali. Ride 4, in cui si condensano due decenni di competenze, professionalità ed esperienza sul campo, si candida da questo punto di vista a rappresentare l'assoluta consacrazione di Milestone.
La saga di Ride esordisce nel 2015 presentando un gioco molto contenuto ed acerbo con una struttura basica e pochi spunti di originalità. Dopo cinque anni ci troviamo di fronte ad una consistente evoluzione, che conferma la volontà di consegnare nelle mani dei giocatori un titolo in grado di divertirli ed appagarli.
Le novità in cui ci imbattiamo sono molte sin dall'avvio. L'intera esperienza single player ha subito una consistente ristrutturazione, che ha spazzato via i percorsi cittadini sostituendoli con tantissimi circuiti ufficiali tra cui l'amatissimo Mugello.
Per alcuni potrebbe essere un peccato non poter più ammirare il panorama costeggiando il Lago di Garda o le caratteristiche strade della Spagna, ma tale assenza è soppesata da circuiti come Phillip Island e il Nurburgring Nordschleife in versione originale: sono 30 al momento le piste incluse all'uscita e altre ancora ne arriveranno in futuro durante il supporto post-lancio di Ride 4.
Ad eccezione di alcune Road, il nostro percorso sarà quindi esclusivamente su pista ed ha inizio con la scelta di una lega territoriale, che ci vedrà gareggiare su un determinato gruppo di circuiti europei, asiatici o americani. Per arrivare alla fine della Carriera non sarà necessario affrontare tutte e tre le leghe ma avremo comunque la possibilità di giocarle in totale libertà in ogni momento. Per accedervi, però, saremo chiamati a svolgere alcune prove di abilità per conseguire la patente specifica, che poi sblocca le prime attività incluse nella lega.
Queste sono suddivise in 5 mini campionati e 3 categorie Ehxibition, che includono tanto le classiche gare quanto degli spietati Time Attack che ci vedranno impegnati a strappare un tempo sul giro senza commettere il benché minimo errore. Ogni attività, in base al risultato, premierà il giocatore con un ammontare di punti, utili a proseguire nei campionati successivi.
La scelta di non rendere obbligatorio il completamento di tutte e tre le leghe (e quindi l'esplorazione di ogni circuito) potrà apparirvi come un favore concesso ai giocatori più casual, eppure la varietà di competizioni che coinvolgono uno stuolo di categorie di moto e cilindrate diverse giustifica senz'alcun dubbio il compromesso, senza il quale la scalata verso la vetta della carriera sarebbe potuta scadere nella noia e nella ripetitività. In questo modo saremo liberi di cercare la perfezione nei piazzamenti o semplicemente di proseguire il cammino spinti dalla curiosità di cosa ci riserva la categoria successiva.
Una volta archiviata la lega regionale, troveremo ad aspettarci la fase intermedia della carriera, dove Ride 4 dà il meglio di sé con un'offerta più ricca di gare, eventi ed esibizioni. Si tratta della World League, dove le gare saranno più impegnative e le cilindrate delle moto saranno superiori. Il culmine della carriera si avrà dopo l'ottenimento di 40 coppe, dandoci accesso alla parte finale dove potremo scegliere tra i due esponenti massimi delle corse su due ruote, il campionato Superbike o il campionato Endurance.
Per tutte le gare che finora vi abbiamo elencato è bene precisare che i campionati introdotti non sono ufficiali ma liberamente ispirati ad essi, essendo Ride 4 una saga con licenze esclusivamente legate ai produttori e alle moto riprodotte in gioco.
Le gare che compongono la Final League sono lo spunto perfetto per parlare di altre novità all'interno di Ride, come il consumo gomme e il consumo carburante. Grazie alla longevità delle competizioni che fanno parte della World Endurance League si potrà decidere strategie basate sui pit stop, scegliere quali mescole montare prima che l'usura comprometta la tenuta della nostra moto e soprattutto quanto carburante rifornire.
Tali scelte hanno un peso notevole sull'andamento della gara, decidendone le sorti nel caso di una chiamata ai box sfortunata o con una strategia troppo conservativa o aggressiva in termini di rifornimento. Queste caratteristiche ci sono apparse molto azzeccate, rendendo più emozionante la gara che non si basa più solamente sul guidare ma anche sulla strategia da adottare per portare a casa la vittoria.
L'Endurance ci dà modo anche di godere a pieno il ciclo giorno notte e il meteo dinamico. Nonostante sia possibile modificare la durata di una gara riducendola a poco più di 20 minuti, la vera natura di questa categoria è di tenerci impegnati per diverse ore con le mani sui manubri, sfidando il tempo e la scarsa visibilità dovuta dalla notte.
In entrambi i casi l'implementazione è ottima, con un realistico cambio di condizioni meteo realizzato in modo impeccabile e un'adeguata visibilità anche dopo il calar del sole. In condizioni di bagnato o con pioggia persistente anche il comportamento della moto è coerente, soprattutto sui cordoli, non dando spazio ad errori o staccate improbabili sull'asfalto umido.
Passiamo al cuore pulsante di Ride 4, i mezzi su cui sfrecceremo per tutti i meravigliosi tracciati a disposizione. Il parco moto aumenta rispetto al precedente capitolo, portando la conta totale a circa 250 esemplari di 22 produttori diversi (al lancio ne saranno disponibili 176 e 81 saranno pubblicate in DLC gratis e a pagamento). All'interno del concessionario potrete apprezzare i modelli più iconici e i nuovi bolidi, tutti realizzati in modo impeccabile con dei dettagli più che realistici grazie alla tecnologia laser scan.
Le moto saranno suddivise principalmente in tre categorie, Sport, Naked ed Endurance, oltre ad essere elencate con un coefficiente di prestazione come ormai è usuale trovare nella maggior parte dei racing game. Anche in questo caso ogni modifica meccanica e aerodinamica del nostro mezzo comporterà un aumento di punteggio, quindi è bene fare attenzione prima di scegliere i componenti.
Pad alla mano il cambiamento è percepibile nei casi di aumento di cavalli e maneggevolezza della moto se alleggerito il telaio, mentre risulta meno evidente su componenti come lo scarico e le prese d'aria che vanno ad influenzare le statistiche piuttosto che una migliore efficienza tangibile.
I comportamenti in pista delle IA sono stati attentamente studiati da Milestone negli anni, e in Ride 4 abbiamo un sistema migliorato, dove i nostri avversari compiono degli errori e in alcuni frangenti risultano davvero ostici. A nostro avviso vi è comunque bisogno di bilanciare ancora alcuni aspetti, soprattutto la presenza del fastidioso effetto elastico nelle staccate a difficoltà minori.
Un problema consistente è rappresentato dall'inspiegabile velocità di punta che la nostra moto raggiunge nei rettilinei, considerevolmente superiore a quella degli avversari alla guida di un mezzo della stessa categoria. Questo dettaglio spezza un po' l'immersione fornita dal racing sim di Milestone e ne consegue che spesso, durante le gare, ci troveremo facilmente ad avere la meglio su altri piloti, grazie anche all'ausilio del rewind con il quale è possibile correggere le sbavature commesse in pista.
Ride 4 dà inoltre la possibilità di sbizzarrirsi con le modifiche estetiche, con un editor che ci permetterà di creare la moto dei nostri sogni o riprodurre fedelmente le livree dei campionati ufficiali. Inoltre sarà possibile caricare e condividere con la community le nostre creazioni oppure scaricare le personalizzazioni che più ci piacciono tra quelle realizzate dagli altri giocatori. La personalizzazione estetica non si limita alla sola moto. All'abbigliamento del nostro avatar e al casco, partendo dai preset disponibili, si potranno applicare e creare adesivi o modificare le diverse parti, dalla visiera alle saponette.
Purtroppo non è stato possibile mettere alla prova il comparto online causa server non disponibili prima dell'uscita ma confidiamo che il buon lavoro fatto con MotoGP20 sarà riportato anche all'interno Ride 4. Quel che è certo riguarda la presenza della creazione lobby, privata o pubblica, con scelta sulle regole da applicare, il tipo di fisica delle moto e ovviamente tracciato e meteo. In più, anche se non saranno presenti il giorno di uscita, vi saranno le sfide settimanali e la Race Director Mode, una funzionalità che permetterà di seguire le gare come se fossimo in cabina di commento e poter gestire visuali e controllare gli intertempi in tempo reale.
Milestone ha sicuramente accumulato molta esperienza sul campo per i titoli a due ruote, ed è riuscita grazie al sostegno della community a creare il proprio miglior prodotto per la saga Ride. La fisica e il comportamento delle moto è realistico e ben bilanciato anche ad impostazioni realistiche, punendo quando necessario improbabili frenate e aperture di gas troppo precoci. I tracciati e le condizioni meteo sono sapientemente realizzati, confermando che la scelta di un motore grafico come Unreal Engine 4 è decisamente quella giusta per rendere vivo e coinvolgente lo sfrecciare sui circuiti.
Purtroppo l'IA degli avversari risulta una nota stonata in questo quarto capitolo. Da sottolineare anche uno squilibrio di moto tra i produttori, dove marche come Ducati e Yamaha vantano un numero molto più vasto di esemplari.
Per colmare tale mancanza è previsto un piano annuale di rilascio di contenuti con Season Pass e alcuni pacchetti gratuiti. Risulterà sicuramente poco piacevole vedere la propria moto dei sogni in pacchetti da acquistare se si è appassionati a produttori meno presenti all'interno del gioco.
È davvero impossibile spiegare il legame tra uomo e moto e le sensazioni che le due ruote regalano ma Ride 4 è il titolo che va più vicino a darne una definizione.