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Gods Will Fall - recensione

Umani contro dei, ancora una volta.

L'umanità crede negli dei, da sempre. Ripone in loro speranze ma anche timori e nelle più antiche mitologie non è raro trovare storie di lunghi e sanguinosi conflitti tra esseri umani e un qualsivoglia pantheon divino.

Gods Will Fall, come il titolo fa intuire, narra uno di questi conflitti. Dopo millenni di oppressione, ingiustizie e sofferenze, un coraggioso esercito di guerrieri parte alla volta della dimora degli dei, intenzionato a eradicarli dall'esistenza.

Il viaggio è lungo e dannatamente pericoloso, le divinità si infuriano e decimano l'esercito scagliandogli addosso tempeste inenarrabili. Solo uno sparuto drappello di superstiti riesce a raggiungere l'isola che nasconde un inferno di nemici demoniaci posti a guardia dei loro padroni.

Da qui parte la vostra missione. Un'isola deserta piena di relitti, la cui mappa rivela la presenza di misteriose caverne che conducono ad altrettanti dungeon, dimore degli dei che voi dovrete eliminare. L'esplorazione è libera fin dall'inizio ma verrete accolti da un avvertimento molto importante: alcune caverne conducono a sfide non adatte al vostro livello, e potrete decidere comunque di avventurarvi al loro interno. Se lo farete, però, preparatevi ad una sfida immensamente più difficile di quella già ardua prevista dal gioco.

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Gods Will Fall incorpora tutti gli elementi tipici dei giochi roguelike tanto di moda negli ultimi anni. I labirinti verranno creati da zero ad ogni partita e ogni volta che un vostro personaggio morirà, dovrete ripartire dall'inizio mantenendo però tutti gli "item" conquistati fino a quel momento.

La particolarità del gioco Clever Beans sta nel fatto che ogni volta dovrete ricominciare il livello in corso scegliendo uno dei membri del clan iniziale, che differisce dagli altri non solo per le caratteristiche di base ma anche per alcune abilità speciali e per particolari affinità con gli altri eroi del gruppo. Alcuni di essi potrebbero avere relazioni di amicizia o rivalità, cosa che influirà su bonus e malus nelle loro caratteristiche di base. Altri potrebbero avere legami particolari con uno degli dei e anche questo sarà un fattore da tenere in considerazione durante la scelta.

Nel nostro primo playthrough abbiamo iniziato scegliendo il primo degli otto guerrieri unicamente in base alla sua velocità di attacco ed equipaggiamento, che inizialmente è comunque decisamente scarso per tutti. Ci siamo avventurati guardinghi nel regno di Osseus, signore del reame delle ossa.

A tal proposito apriamo una piccola parentesi, ogni dungeon è contraddistinto da una forte caratterizzazione scenica che richiama il nome e l'allineamento della divinità nascosta nel suo cuore. Il labirinto da cui siamo partiti ad esempio è contraddistinto da alberi protesi come mani scheletriche e ponti sospesi formati da tendini in tensione. Chiusa parentesi.

Eseguire una parata al momento giusto stordisce il nemico per qualche secondo, aprendo una finestra di opportunità per una serie di attacchi.

L'inizio dell'avventura è abbastanza morbido e serve a prendere confidenza con il combat system. Questo, come nei migliori Souls-like, è piuttosto semplice e immediato da apprendere ma nasconde un secondo e terzo strato di profondità che dovrete abbracciare se volete avere la speranza di uscire vivi anche solo dal primo dungeon.

Attacco veloce, attacco pesante, schivata e parata sono mosse standard ma cambiano anche piuttosto radicalmente in base all'eroe scelto. Quelli più mastodontici e pesanti hanno una barra della salute molto più sviluppata ma, di contro, sono molto più lenti sia nel maneggiare la propria arma che nell'evitare gli attacchi nemici. I personaggi più leggeri ovviamente sono l'esatto contrario.

Andando avanti senza perire ogni personaggio progredirà di livello, sbloccando nuove abilità e modificando le proprie statistiche in base ai risultati ottenuti... ma il bello arriverà quando riuscirete a completare un dungeon: solo allora riceverete in ricompensa i bonus migliori. Durante l'esplorazione, infatti, la distribuzione di oggetti ed equipaggiamenti è piuttosto avara. Di oggetti da utilizzare come armi da lancio ne troverete parecchi e spesso vi torneranno molto utili, ma dimenticatevi di "lootare" selvaggiamente come in altri giochi simili.

Come al solito, essere troppo spavaldi non porta a buoni risultati. La storia del gioco parla di voi e dei vostri compagni come di cacciatori di divinità assetati di sangue e vendetta, ma basta un errore di troppo e i cacciatori diventano prede in un attimo. Ogni colpo ricevuto affetta velocemente il vostro vigore e l'unico modo per ripristinarlo consiste nel sacrificare il sangue versato dai nemici tramite il Ruggito di Battaglia.

Ad ogni partita la morfologia dei labirinti cambia e anche il livello di difficoltà di ognuno di essi. Potete visitarli nell'ordine che preferite.

Accumulando uccisioni, possibilmente senza incassare colpi o usando mosse speciali, si accumula Sete di Sangue che viene visualizzata a sinistra sullo schermo... in caso la vostra energia si abbassi pericolosamente, vi basterà premere il tasto dorsale per recuperarla: occhio però a scegliere il momento giusto!

Nel corso del gioco troverete oggetti di cura, nuove parti di equipaggiamento, artefatti ed armi. Questi elementi rimarranno nel vostro inventario, anche in caso di morte del personaggio con cui li avrete trovati, e potrete equipaggiarli con il successivo eroe, che avrà il compito di riprendere l'avventura da capo cercando di arrivare fino in fondo.

Molti elementi delle armature e armi sono consumabili quindi fate attenzione al modo e al momento in cui li usate. Oggetti e poteri che si tramandano da eroe ad eroe, rendendo le run successive un po' più agevoli. Imparare dai propri errori è come sempre fondamentale per andare avanti ma credeteci, arrivare alla fine dei dieci dungeon con tutti gli eroi sarà davvero dura.

Esteticamente Gods Will Fall si fa notare per una piacevole commistione tra grafica volutamente low-poly e scenari resi evocativi da un efficace sistema d'illuminazione in tempo reale. Le telecamere fisse impediscono guai seri durante esplorazione e combattimenti (e vista la difficoltà media è un bene), anche se troviamo abbastanza strana la mancanza della canonica silhouette del personaggio, che si attiva quando questo si trova dietro qualche ostacolo visivo.

Sulla mappa, oltre ai dieci dungeon, ci sono anche altre location interessanti... chissà cosa nascondono.

In un paio di occasioni poi ci siamo imbattuti in piccoli glitch che hanno incastrato il personaggio dentro parti di scenario impedendoci di proseguire e costringendoci a recuperare l'ultimo salvataggio. Tutti problemi secondari che possono essere corretti con una semplice patch.

Per fare un ulteriore passo verso la vetta, il gioco di Clever Beans avrebbe bisogno di una maggiore profondità. Le idee di base non mancano e sono anche piuttosto buone, ma dopo un inizio piuttosto promettente il gameplay si appiattisce fin troppo, smettendo di regalare sorprese e diventando anche piuttosto avaro in termini di loot.

Serve inoltre un'iniezione di storia, che approfondisca l'interessante lore accennata all'inizio del gioco e poi fin troppo diluita nel suo svolgimento. Anche in questa sua forma imperfetta, comunque, Gods Will Fall rappresenta una piacevole sorpresa, alla pari di quell'Unto the End da noi recensito qualche tempo fa.

7 / 10