Vesper - recensione
Scappa, assorbi, controlla.
Il settore indipendente sta vivendo un momento piuttosto florido con decine e decine di studi che si cimentano nella grande avventura di creare un prodotto che sappia conquistare l'utenza grazie a particolari che rimarranno impressi nella mente. In questo caldo periodo estivo, dove le grandi produzioni stanno alacremente lavorando in attesa delle finestre di lancio invernali, lo spazio per brillare e farsi conoscere viene totalmente conquistato dagli indie e dai loro creatori.
L'estate di questo 2021 in particolare, causa rinvii e slittamenti di molti giochi, si era prefigurata come il periodo più blando e poco eccitante per il panorama videoludico. In realtà, abbiamo assistito ad un susseguirsi di uscite decisamente interessanti che hanno saputo farsi notare e catturare l'attenzione anche dei giocatori più annoiati. Tra questi è d'obbligo citare il prodotto oggetto di questa recensione, Vesper, un gioco che ci riporta nelle atmosfere platform anni '90 con uno stile artistico davvero unico.
Il neo nato Cordens Interactive, studio italiano alle prese con la loro prima produzione, si è affidato al publisher Deck 13 per portare sotto la luce dei riflettori la propria creatività e talento, regalandoci un'esperienza emozionante e ricca di spunti di riflessione.
Nell'opera in questione vestiamo i panni di Seven, un androide che ha vissuto e assistito ad una guerra di specie sfociata nella violenza culminando con lo sterminio di massa. A questo brutale evento si aggiunge l'attivazione del Protocollo Vesper, una forma di salvavita atto a scongiurare la distruzione totale del mondo. La nostra avventura inizia migliaia di anni da questo catastrofico evento, dove ci ritroviamo a fuggire da un mondo ormai prossimo al collasso.
La nostra fuga però ci porta in pianeti e scenari completamente devastati da questa guerra, e a guardia di queste lande vi sono creature ostili pronte ad eliminarci. L'unico modo per sopravvivere è scappare dalle insidie risolvendo enigmi ambientali costituiti da porte e portali risalenti ad antiche civiltà. Scorrendo, letteralmente, tra le terre devastate dall'apocalisse scaturita dalla guerra tra androidi è molto facile lasciarsi affascinare dalle ambientazioni, cadendo in una crescente curiosità su come questo declino ha avuto inizio.
Cordens Interactive ha intrapreso una via molto coraggiosa per quanto riguarda la struttura del gioco, impostando una visuale in cui il background risulta statico fino a che il nostro protagonista non raggiunge i bordi dello schermo, dando vita ad una transizione costante dello scenario. Seppur tutto ciò possa sembrare un escamotage per risparmiare sforzi sulla dinamicità dei landscape, a conti fatti l'effetto sorpresa su quello che troveremo al cambiare della "slide" successiva è di notevole impatto.
Essere all'oscuro di quel che potrebbe esserci a un palmo dal nostro naso incrementa l'attenzione che dobbiamo necessariamente impiegare per poter sopravvivere. Nelle battute iniziali del gioco potremo solo nasconderci tra le radure spengendo la nostra luce, o risolvere velocemente gli enigmi ambientali che ci si parano davanti per poter scappare dalla vista di macchine letali in cerca di un obiettivo.
Proseguendo nella nostra fuga è possibile imbattersi in memorie archiviate che ci raccontano quel che è successo nel mondo di Vesper, ma anche strazianti storie che ci riguardano da vicino, come i fatti riguardanti la nostra famiglia e le sue sorti. La componente loristica appunto, rimane rilegata a questi stralci di messaggi e non essendoci linee di dialogo con altri personaggi, ci ritroviamo costantemente nel cupo silenzio della nostra solitudine.
In un primo momento non potremo fare altro che scappare agendo di impulso e con prontezza di riflessi, ma proseguendo scopriremo nuove vie per poter avere la meglio sui nostri nemici. La difficoltà aumenterà gradualmente e per far fronte a nuove insidie il nostro Seven entrerà in possesso della Drive Gun, uno strumento molto importante nel mondo di Vesper. Quest'arma è in grado di assorbire la luce dagli oggetti presenti nello scenario per poter oscurare zone in cui nascondersi e sfuggire così in modo furtivo.
La Luce gioca un ruolo fondamentale per tutto l'intero gioco, che non solo si scoprirà essenziale per la sopravvivenza dei robot ma anche uno strumento di comando su di essi. Avanzando nei vasti e variegati scenari impareremo a controllare il potere che tale elemento genera se utilizzato nel giusto modo. Facendo attenzione potremo sbloccare una meccanica aggiuntiva per poter affrontare questo lungo viaggio assieme a Seven, ma lasceremo a voi il brivido della scoperta, come lo è stato per noi.
Nonostante siamo arrivati alla fine di questo emozionante percorso, la voglia di iniziare nuovamente il gioco in cerca di nuove risposte e finali alternativi è innegabile e tale desiderio il team ha deciso di ripagarlo ampiamente, con alcune sorprese che siamo sicuri incontreranno il favore dei giocatori.
Ma quello che realmente rende davvero particolare Vesper è la realizzazione artistica, con una palette cromatica suggestiva grazie al contrasto del nero con cui sono disegnati i personaggi con gli sfondi dalle tinte accese. I colori cambiano ad ogni scenario e sembrano raccontare un'ulteriore storia, passando dal rosso accesso in prossimità di pericoli e nemici, al blu profondo nei momenti di desolazione e solitudine.
Vesper è un'esperienza molto introspettiva, ben curata graficamente e orchestrata in modo da alternare ritmi serrati a momenti di calma per poter esplorare e guardarsi attorno. Il punto di forza che risiede nella semplicità di gameplay è allo stesso tempo, per assurdo, anche il suo punto debole. Le meccaniche di gioco sono basiche e per tutta la durata del gioco ci troveremo ad usare due tasti per interagire con gli oggetti e arrampicarsi. Seppur l'intento di raccontare una bella storia in un'avventura 2D a transizione sia davvero riuscita non ci sarebbe dispiaciuto poter compiere qualche azione in più nei panni del piccolo Seven.
Un discorso similare lo si può compiere per gli enigmi che ci si sono parati davanti che tramutano il gioco in un trial and error grazie ai salvataggi molto ravvicinati tra i vari checkpoint. Sbagliare il tempismo di attivazione di un meccanismo ad esempio ci porterà ad essere fatti a pezzi dai nemici. Consapevoli che un'eventuale morte ci riporterà a pochi istanti prima della fase che ci ha visto fallire però rende fin troppo rilassanti anche le parti più ostiche del titolo.
Cordens Interactive debutta nel palcoscenico videoludico con un gioco davvero ammirevole, che emana la passione con cui è stato creato e coccolato in fase di produzione. Nonostante alcune mancanze, Vesper è un prodotto che spicca per la semplicità con cui sono costruite le meccaniche di gioco, volutamente basiche per dare spazio ad una narrativa silente e fortemente rappresentata dalla fotografia dello sfondo. Le capacità che il team italiano ha messo in campo sono davvero lodevoli e siamo sicuri che saranno in grado di stupirci ancora in futuro.