Prinny Presents NIS Classics Vol.1 - recensione
La solita operazione nostalgia.
Quanti di noi negli ultimi anni si sono abituati alle operazioni nostalgia? Ecco, prima che pensiate che non sia il caso di Prinny Presents NIS Classics Vol.1, la nuova collection prodotta da Nippon Ichi Software, dobbiamo darvi una cocente delusione.
Questa riedizione, annunciata nel corso del 2021, contiene due titoli usciti in origine per PlayStation 2 che però non portarono grosse innovazioni nel fortunato genere degli strategici. In origine, Phantom Brave: The Hermunda Triangle Remastered e Soul Nomad & the World Eaters non furono positivamente accolti dalla critica di settore, nonostante l'accoglienza di alcuni giocatori.
Con questa collection, il team con sede a Kakamigahara tenta di riportare entrambi in vita con la remaster di Phantom Brave: The Hermunda Triangle e il porting di Soul Nomad & the World Eaters. Ma ci sarà riuscito?
Come anche dichiarato dal team, si tratta dell'esperienza originale di entrambi i titoli, di due iterazioni che proposero delle storie comunque avvincenti e dei gameplay che avrebbero potuto essere realizzati con più cura e profondità.
Phantom Brave: The Hermunda Triangle propose appunto una storia diluita in maniera lenta con personaggi poco carismatici nonostante Morona ed Ash, i due protagonisti principali della vicenda. Giusto perché lo sappiate, il titolo arrivò in portabilità anche su PSP, non ottenendo però il successo che sperava.
La ragazzina, orfana a causa della morte prematura dei genitori, è trattata negativamente dagli abitanti di Ivoire, l'arcipelago in cui si svolge la storia. A causa di un potere capace di risvegliare i morti, la piccola è considerata una minaccia dagli abitanti, che la trattano con sufficienza isolandola e denigrandola. Ash, compagno di lotta di sua madre e suo padre, è l'unico amico che possied. Ma Ash è anche un fantasma, un fantasma che soltanto lei può vedere.
Nonostante le premesse, è una sfortuna che la trama si evolva lentamente e senza momenti memorabili, relegandoci più a compiere delle missioni in giro per le isole dell'arcipelago piuttosto che a risollevare la caratterizzazione dei due protagonisti, al contrario di quanto è stato fatto con Soul Nomad & the World Eaters, dove Gig, il co-protagonista, è stato comunque capace di strapparci una risata in tante occasioni, in particolare nei momenti più seriosi.
La trama della seconda proposta di NIS è leggermente migliore rispetto a quella di Phantom Brave: The Hermunda Triangle. Offre una storia divertente, certo, ma anch'essa con alcuni problemi di ritmo che abbiamo avvertito in alcuni rari momenti epici. A differenza però di Phantom Brave: The Hermunda Triangle, il titolo ci permette di scegliere il nome del nostro protagonista e il sesso.
Gli eventi si svolgono nel continente di Prodesto, un reame ora in pace (ma non per molto) vittima in passato di una tremenda guerra. Superato il prologo iniziale, veniamo buttati già nel bel mezzo dell'azione senza troppe cerimonie. A causa dei terremoti che sferzano questo pacifico regno, Layla, l'eroina che sconfisse Gig, è costretta a scegliere il miglior guerriero del villaggio, e il caso vuole che si tratti proprio di noi.
Stringiamo dunque la Onyx Blade, una spada ancestrale, il cui potere è in grado di sconfiggere i World Eaters, le spietate macchine capaci di devastare l'intero creato. Come ci ha insegnato Thanos in Avengers, il potere ha un costo: a volte è alto e tante volte basta un semplice sacrificio. Il nostro è decisamente esoso e risponde al nome di Gig, la cui anima è all'interno della lama, che tenta sin da subito di prendere il controllo della nostra mente.
Questi due titoli fanno parte della imponente famiglia degli strategici a turni con elementi da giochi di ruolo. Nonostante le modeste possibilità di personalizzazione, le due proposte all'epoca non si differenziarono dai titoli che uscirono su PlayStation 2.
Disponendo di varie stanze dove organizzare le truppe da mettere sul campo di battaglia, possiamo acquistare unità come i cavalieri e gli arcieri, che risultano decisivi nei momenti più concitati.
Quando affronteremo orde di nemici e creature di ogni sorta, sarà meglio adeguarsi a chi avremo di fronte, scegliendo le unità migliori. Avremo la possibilità di posizionare sul campo di battaglia anche i vari protagonisti della storia principale, i nostri anfitrioni che riusciranno quasi sempre ad avere la meglio contro nemici di ogni sorta. Tanto per essere precisi, per l'epoca non fu nulla di nuovo.
L'azione, nonostante le criticità, non lascia spazio a disattenzioni. Optare per strategie diverse è sempre la scelta migliore, soprattutto quando ci troviamo di fronte ad armate che sarebbero capaci di batterci in pochi turni.
In Phantom Brave: The Hermunda Triangle Remastered la cura è riposta nell'isola-casa di Morona, dove possiamo gestire il party, il suo equipaggiamento e le varie abilità utili nei combattimenti.
A differenza della prima proposta, non è presente una griglia intuitiva in cui posizionare le nostre armate. Al tempo fu una scelta aspramente criticata perché il posizionamento delle unità risultava disorganizzato e raffazzonato, costringendo i giocatori a dover ripensare completamente all'intero combattimento.
Nonostante il Confine, che permette a Morona di confinare gli spiriti dei morti su alcuni elementi della mappa, niente è cambiato rispetto a prima. Sebbene ancora oggi risulti divertente posizionarli sulle rocce o sugli alberi per assicurarsi dei bonus alla difesa e all'attacco, il resto del sistema di combattimento alla lunga risulta monotono, privo di una reale sfida come accade con altri giochi del genere. Nonostante l'impegno, non ci ha coinvolto come ci saremmo augurati.
Nella remastered di Phantom Brave: The Hermunda Triangle non è stato cambiato nulla rispetto al passato. La grafica vecchia scuola, ora in HD, potrebbe non piacere a molti, soprattutto a chiunque abbia titoli riproposti in remaster decisamente più fortunate. Risulta però colorata e godibile alla vista in ogni pixel, soprattutto in alcuni scorci suggestivi, sebbene non ci abbia fatto urlare al miracolo.
Il porting di Soul Nomad & the World Eaters, al contrario, è sfortunatamente inferiore a quanto ci saremmo augurati. Nonostante il buon sistema di combattimento a turni e una trama che riesce a intrattenere, siamo delusi da un lavoro pigro, che avrebbe meritato come Phantom Brave: The Hermunda Triangle una remaster in vista di questa riedizione.
Il sonoro, rimasto invariato rispetto al passato, è tuttavia apprezzabile. Le composizioni musicali sono coinvolgenti e piacevoli. Su Nintendo Switch entrambi i giochi girano a trenta fotogrammi al secondo e sono fluidi, nonché rapidi nei caricamenti.
In definitiva, c'è da dire che questa collezione abbia delle carenze in reparti per noi rilevanti come la grafica. La longevità di ciascuno dei due titoli supera le trenta ore, un'ottima notizia per chiunque abbia fame di strategici a turni e di giochi di ruolo vecchio stampo.
A parte il giapponese, è disponibile la sola lingua inglese, sia nel parlato che nello scritto. A causa di ciò, alcuni giocatori potrebbero starne alla larga, più interessati magari a godersi un'esperienza nella nostra lingua.
Il prezzo di lancio fissato a 39,99 euro per la versione digitale è una spesa che si può fare a cuor leggero nel caso foste degli appassionati, considerati i contenuti aggiuntivi e i vari DLC di entrambe le iterazioni, imprescindibili da seguire quanto le trame delle due storie.
Qualora però voleste acquistare la collection in copia fisica, sappiate che il costo si aggira sui 59,99 euro, una spesa certamente esosa. Prinny Presents NIS Classics Vol.1 si piazza nel mercato come la solita operazione nostalgia con pochi pregi e tanti difetti, che potrebbe interessare ai fan di vecchia data.