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The Lightbringer Recensione: Un'avventura deliziosa tanto semplice quanto genuina

Portatore della luce, la tua storia sta per cominciare!

Alcuni giochi tendono ad avere storie molto simili, se non quasi identiche tra loro. È il caso di The Lightbringer, un action 3D che, nonostante alcune sbavature, si è rivelato un buon passatempo.

Tanti anni fa, gli uomini prosciugarono letteralmente la luce vitale di alcuni monoliti. Quest'ultimi erano una fonte inestimabile per le civiltà, al punto da poterne plasmare le sorti. Si sa, l'essere umano ha l'incredibile capacità di distruggere qualsiasi cosa possa recargli beneficio.

Dal prosciugamento ne conseguì automaticamente l'aridità, l'oscurità, la corruzione e... la melma. Quest'ultima si trasformò in un'impressionante minaccia, seminando morte e terrore e costringendo gli abitanti a fuggire.

Fu proprio la sorella del protagonista, una lightbringer, a intraprendere un lungo viaggio per cercare di sconfiggere la corruzione. Tuttavia, scomparve misteriosamente, riuscendo però a mettersi in contatto col fratello per affidargli le redini della missione.

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Ebbene, la storia si snoda attraverso i vari capitoli e permette di apprendere ulteriori dettagli suonando le campanelle sparse per la mappa. Saremo onesti: questo è il classico caso in cui la trama non è affatto originale, eppure l'esperienza di gioco complessiva riesce a farsi davvero apprezzare. Si tratta di un titolo fresco e genuino che, nonostante per certi versi possa sembrare troppo elementare, è delizioso.

Ogni capitolo prevede delle boss fight e diverse ambientazioni, seppur non estremamente differenti tra loro. Il gioco è un platform 3D con visuale dall'alto, in cui è possibile ruotare la visuale per individuare meglio i vari percorsi. Attenzione, però: avrete a disposizione un numero limitato di vite; una volta esaurite, dovrete ricominciare daccapo il livello. Dovrete quindi ponderare bene le vostre azioni e, perché no, decidere se valga la pena avventurarsi verso quella misteriosa strada secondaria.

Il vostro percorso sarà quindi colmo dei classici elementi platform: piattaforme a tempo, totem lanciafiamme, pedane sospese e tanto altro ancora. Abbiamo molto apprezzato la sensazione di crescita procedendo coi livelli, avendo avuto ogni volta a che fare con nuove sfaccettature. Per i più competitivi, tra l'altro, è possibile anche mettersi alla prova con delle speedrun (credeteci, in alcuni livelli non è troppo semplice).

Sabbie mobili, pedane sospese e strani bazaar: un mondo tutto da esplorare.

Come vi avevamo accennato, è inoltre presente un sistema di combattimento. Quest'ultimo non ci ha fatto impazzire ma non ci ha neanche dato troppi problemi. L'arma da poter utilizzare è un boomerang, lanciabile semplicemente senza mirare o regolandone la direzione per un lancio più lontano e potente. Si tratta di uno strumento molto utile anche per sbloccare ulteriori piattaforme o per distruggere box contenenti vite, pozioni o altro ancora.

I nemici sono letteralmente dei blob di melma, talvolta corazzati, per cui è stato necessario destreggiarci per fare in modo che il boomerang colpisse il loro punto debole. Abbiamo trovato molto interessante anche il pattern d'attacco dei boss, con delle sequenze specifiche che spesso hanno richiesto una certa strategia.

Certo, il combattimento non è troppo complesso e la varietà di nemici è davvero scarna, ma si è comunque rivelato piuttosto gradevole rispetto ad altri titoli. Il gioco ha quindi fuso gli elementi classici di un platform con un sistema di combattimento genuino ma ugualmente stimolante. In alcuni punti è infatti necessario valutare attentamente la direzione del personaggio, la velocità con cui si muove e il momento preciso in cui attaccare. Tutto ciò, inoltre, potrebbe avvenire perfino su delle piccolissime pedane a tempo.

: Il protagonista è un portatore della luce, l'unica speranza per riportare il mondo allo splendore di un tempo.

Escludendo le mappe principali, suddivise per capitoli e livelli, potrete anche imbattervi in diversi dungeon. Spesso troverete degli oggetti speciali, come delle chiavi per aprire porte specifiche o vie d'uscita verso il prossimo totem finale. È un buon modo per permettere al giocatore di sperimentare diverse interazioni e di non incappare nella monotonia.

Tuttavia, un dubbio ci ha costantemente fatto riflettere: la storia sarebbe stata valorizzata decisamente di più se le ambientazioni fossero state più tetre. Insomma, stiamo pur sempre parlando di un mondo avvolto dall'oscurità, eppure è ricco di cascate e colori brillanti. Non ci è dispiaciuto affatto ma in questo modo si è comunque creata una crepa tra i due elementi, spesso legata solo dai blob di melma.

Forse sono stati proprio i dungeon a trasmetterci maggiormente quella sensazione di mondo alla totale deriva. Una volta esserne usciti, però, ci è sembrato di trovarci in un meraviglioso mondo fiabesco. Per quanto possa essersi rivelato piacevolmente grazioso, è comunque risultato poco coerente con la trama complessiva. Ad ogni modo, nulla da eccepire sul comparto tecnico, che si è sempre dimostrato fluido e che non ci ha mai dato problemi. Il gioco è doppiato in Inglese ma gode dei sottotitoli in Italiano, sebbene a volte la traduzione si sia rivelata leggermente errata. Non si tratta comunque di errori impattanti ma di piccole imperfezioni.

I dungeon sono estremamente semplici dal punto di vista grafico, ma sono molto gratificanti a livello interattivo.

Molto gradevole è anche il comparto musicale, che ci ha donato delle belle e piacevoli sensazioni (altro che oscurità). Insomma, abbiamo già giocato titoli dalla trama simile, come Journey, Minute of Islands o Haven. Ebbene, The Lightbringer non spicca per essere chissà quanto originale, anzi, non lo è per niente. Eppure, gli sviluppatori sono comunque riusciti a realizzare un'esperienza semplice e genuina, nonché con poche pretese.

Poteva facilmente trasformarsi in un disastro monotono e mal realizzato, ma il risultato finale ci ha lasciato con delle buone impressioni. È sicuramente consigliato agli amanti del genere ma anche a chiunque voglia sperimentare un'avventura rilassata e priva di elementi troppo complessi.

7 / 10
Avatar di Stefania Netti
Stefania Netti: Classe 1995, Stefania ama follemente qualsiasi videogioco dalla trama coinvolgente, non a caso si definisce una “cacciatrice di emozioni”. Nella sua lista non possono mancare le avventure grafiche e, tra una sessione e l’altra di gaming, coccola i suoi gatti.

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