Rage - Reloaded
Nessuno si fila più id Software?
Lo abbiamo aspettato per anni (almeno quattro) e tra immagini prese ad un quakecon e filmati elargiti con il contagocce alla community, possiamo dire che Rage è stato uno dei titoli più attesi del 2011. Quando si parla di id Software, si parla di un'eredità che è l'essenza stessa del videogioco moderno in tre dimensioni: anche se buona parte del prestigio degli anni novanta è andato perduto a causa dell'enorme inflazione di first person shooter finiti sul mercato, la riverenza con cui la comunità ascolta tutto quanto esce dalla bocca di John Carmack, conferma ancora la leadership tecnica dell'azienda di Mesquite.
Ma tanta eccellenza, come confermato dalla bellezza del gioco e da una puntuale analisi tecnica della nostra Digital Foundry non sembra aver viaggiato di pari passo con un'altrettanto rivoluzionaria qualità del gameplay. Come abbiamo avuto modo di specificare in sede di recensione, Rage è un buon gioco, capace di elevarsi sopra la media degli sparatutto post-apocalittici, ma non si può considerare un nuovo salto generazionale per quanto riguarda la meccanica del gameplay. Com'era accaduto con DooM III, il blasone e le aspettative hanno giocato un po' contro Carmack e soci con l'effetto di generare polemiche infinite su molti forum una volta giunto sugli scaffali il prodotto finito.
Rimane tuttavia il fatto che questo è stato il primo vero sforzo di Id nel mercato console dopo l'acquisizione da parte di Zenimax Media e i risultati di vendita hanno decisamente dato ragione agli acquirenti visto che, dei due milioni e mezzo di copie vendute, oltre due milioni erano suddivise in proporzione 60%/40% tra Xbox 360 e PlayStation 3 mentre solo le briciole hanno coinvolto l'utenza Windows.
Il punto di rottura con il passato non è stato tanto la nuova attenzione verso il mercato console, quando la mancata cura riposta nella preparazione della versione per home computer che ha finito per scatenare un putiferio micidiale sui forum di tutto il mondo. Tecnicamente quella Windows era (e rimane) sicuramente la migliore riuscendo a girare costantemente a velocità nettamente superiori rispetto alle console e grazie alla possibilità di impostare risoluzioni elevate. Tuttavia, nella prima versione del gioco, erano assenti tutte quelle opzioni di regolazione video che era lecito attendersi da un prodotto di tale caratura. Oltre a risoluzione, antialias e GPU transcode non si poteva andare.
Per correggere alcuni errori, ma soprattutto dare la possibilità di attivare opzioni grafiche che gli appassionati erano costretti ad impostare andando ad editare un file di configurazione all'interno della cartella d'installazione, sono serviti due aggiornamenti: il primo verso la fine di ottobre e il secondo e conclusivo all'inizio di febbraio. Oltre al controllo della sincronia verticale e dei filtri anisotropici, altre impostazioni fini sono state introdotte per permettere ai possessori di PC di fascia alta di spingere al massimo le proprie creature. Ovviamente, chi non aveva una macchina all'ultimo grido, è stato messo in condizione di raggiungere un compromesso onorevole tra qualità e prestazioni.
"Nella prima versione del gioco erano assenti tutte quelle opzioni di regolazione video che era lecito attendersi da un prodotto di tale caratura."
Anche se la situazione si è ormai risolta, il danno d'immagine da parte di Id Software è stato enorme: da sempre considerata l'azienda portabandiera del gaming su PC, giustificarsi agli occhi del grande pubblico dicendo che il gioco è stato venduto con un'impostazione video "bloccata" per non mettere in difficoltà i PC di fascia media è stato giustamente considerato da molti una leggerezza imperdonabile che suona tanto come il definitivo abbandono dell'home computer come piattaforma di riferimento per i prodotti della casa texana. Visti i dati di vendita, risulta però difficile dargli torto.
A parte questi problemi iniziali, non ci sono stati altri intoppi se non che il gioco ha venduto discretamente bene ma non al punto da fare sfracelli: questo ha sicuramente condizionato anche il successo del multiplayer che già in partenza partiva penalizzato da un'enorme attenzione mediatica alla modalità storia che ha fatto passare quasi sotto silenzio i contenuti del multiplayer online.
Del resto, uscire sul mercato in settembre, in un periodo dell'anno in cui tutta l'attenzione degli appassionati si concentra sullo scontro tra titani (Battlefield 3 e Modern Warfare 3) la dice lunga sul fatto che id Software ha pensato più a preparare un riempitivo per il singleplayer che non uno sparatutto in grado di competere su entrambi i fronti.
E i risultati si sono visti, con l'oblio pressoché totale e quasi immediato dell'online che su PC è virtualmente inesistente mentre su console si limita a vivacchiare come semplice passatempo senza pretese di creazione di un reale trend. Del resto, già con DooM III si era capito che Id Software non si sarebbe più strappata i capelli per un multiplayer incapace di rinverdire i fasti di un passato glorioso ma irraggiungibile a causa della concorrenza di Activision e, solo recentemente, Electronic Arts.
L'impressione che gli animi si siano raffreddati sia dal punto di vista della clientela giocante sia da parte di id Software è forte: nonostante fosse stati manifestata l'intenzione di pubblicarne, sinora nessun DLC è stato annunciato. Anche di mod nemmeno l'ombra, ma non potrebbe essere diversamente, visto che id Software non ha pubblicato nessun SDK per il suo nuovo motore grafico nonostante i proclami dello scorso mese di settembre andassero in tutt'altra direzione.
"L'impressione che gli animi si siano raffreddati sia dal punto di vista della clientela giocante sia da parte di id Software è forte."
In definitiva, possiamo dire che nonostante un comparto tecnico eccezionale su console ma non espresso al massimo su PC, Rage non ha mostrato appieno il suo vero potenziale: un po' per le enormi aspettative relative ad un comunque valido singleplayer, un po' per un multiplayer trascurabile su cui id Software stessa ha mostrato di non fare troppo affidamento.
Con questi presupposti l'acquisto ritardato dipende quasi esclusivamente dal prezzo che Zenimax Media ha saggiamente deciso di tagliare in modo netto per tutti i formati: sui siti dei maggiori rivenditori online le tre versioni pacchettizzate sono disponibili a meno di venti euro e rappresentano un incentivo decisamente valido per un acquisto a cuor leggero. Molto meno comprensibile è invece la politica di Steam che lo propone ancora a 49 euro. A meno che non siate dei feticisti assoluti del Digital Delivery, meglio dirigersi verso la pacchettizzata o attendere ad oltranza un price drop sicuro come gli scatti del vostro PC se non vi attrezzerete a dovere (ma senza esagerare) prima dell'acquisto.