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Le aspettative per la next-gen hanno eclissato l'E3 - editoriale

Ma la prossima generazione di console potrebbe essere la meno esaltante di sempre.

Ogni generazione di console ha un E3 che rappresenta il suo canto del cigno ed è esattamente ciò che lo show di quest'anno avrebbe dovuto essere: l'ultima ondata di giochi per l'hardware di questa generazione, più ambiziosi, grandi e belli di qualsiasi altra cosa si sia mai vista su PS4 e Xbox One.

Proprio come il tramonto della scorsa generazione ci ha portato una serie di giochi incredibili per salutare Xbox 360 e PS3, anche le console current-gen hanno riservato il meglio per la fine. È inevitabile, ovviamente: si tratta di giochi creati da sviluppatori con anni di esperienza alle spalle che hanno imparato a trarre le performance migliori possibili dall'hardware attualmente in commercio, che sanno come costruire una buona struttura di gameplay e che hanno seguito l'andamento delle tendenze del pubblico e dei loro gusti.

Nonostante ciò, sebbene molti dei titoli che abbiamo potuto vedere questa settimana avevano il termine "canto del cigno" stampato a fuoco su di essi, l'E3 di quest'anno non ha avuto lo stesso impatto. Per certi versi il motivo è da ricercarsi nella situazione attuale delle aziende titolari delle varie piattaforme. Nintendo è ancora agli inizi del ciclo vitale di Switch, chiaramente, mentre le performance piuttosto deludenti di Microsoft in questa generazione si traducono nella volontà del colosso di Redmond di parlare del futuro, piuttosto che sedersi sugli allori del presente. Sony, dal canto suo, è la compagnia che guadagnerebbe di più dal protrarsi della corrente generazione e la sua assenza dallo show si è fatta sentire.

"Siamo già alle porte di una transizione generazionale che potrebbe rappresentare un cambiamento radicale per il mercato di massa."

Ad ogni modo, comunque, non sono questi i fattori che hanno spogliato l'E3 2019 dal suo ruolo di canto del cigno ma, piuttosto, è il senso di continuità che il mercato delle console ha assunto negli ultimi anni. Sappiamo infatti che sia Microsoft che Sony stanno operando un aggiornamento parecchio lineare del proprio hardware esistente per la prossima generazione, il che potrebbe culminare in una retrocompatibilità quasi universale su piattaforme next-gen e, inoltre, ciò potrebbe rendere semplicissima la re-release degli ultimi giochi lanciati su PS4 e Xbox One anche su PS5 e Xbox Two (Xbox 720? Xbox 1080?). Di conseguenza, molti dei consumatori che hanno guardato gli annunci e i trailer di nuovi titoli questa settimana sembrano partire dal presupposto che quelli saranno i giochi definitivi di questa generazione: non solo il canto del cigno del vecchio hardware ma anche l'avanguardia del nuovo.

Non è un fenomeno completamente nuovo, ovviamente. Nintendo adotta questo tipo di strategia da parecchio tempo, da quando ha lanciato Twilight Princess quasi simultaneamente sul venerabile GameCube e sul nuovissimo Wii. La cosa più interessante è che i giocatori iniziano ad abituarsi al nuovo modo in cui i giochi vengono rilasciati nelle ultime fasi della vita di una console, data l'esperienza dell'ultima transizione hardware, quando titoli come Grand Theft Auto V e The Last of Us, insieme a tanti altri, hanno ricevuto una nuova mano di vernice digitale e sono usciti anche su PS4 e Xbox One.

Si è trattato di un processo molto più impegnativo di quanto sia possibile fare per la transizione attuale, specialmente sul versante PlayStation, in quanto l'architettura di PS4 è stata un' importante, seppur gradita, separazione dal design proprietario di PS3. Come tale, possiamo aspettarci che questo tipo di approccio diventi lo standard piuttosto che l'eccezione nei prossimi anni.

"Plausibilmente, PS4 e Xbox One potrebbero coesistere con i loro successori per lungo tempo."

Questo modus operandi è ragionevole e, a dirla tutta, nonostante avrà sicuramente i suoi detrattori (specialmente dal momento che alcune di quelle versioni "potenziate" probabilmente non presenteranno grossi miglioramenti), ci sembra una mossa piuttosto positiva poiché darà alle nuove console una solida base di giochi belli e raffinati fin da subito, mantenendo felici i proprietari delle vecchie console. Si tratta di una situazione vantaggiosa per entrambe le parti anche se, ovviamente, un maggior numero di titoli esclusivi sul nuovo hardware sarebbero un buon traino per le vendite.

Questo aspetto, secondo noi, è piuttosto importante perché anche senza considerare il software che farà "da ponte" per le due generazioni, siamo già alle porte di una transizione generazionale che potrebbe rappresentare un cambiamento radicale per il mercato di massa. Alcuni aspetti del nuovo hardware sono indubbiamente impressionanti e il focus particolare sulla presenza degli SSD è interamente giustificato dalla differenza sostanziale che potranno rappresentare per molti giochi ma il passo avanti, in termini di fedeltà visiva e capacità di calcolo, non sarà tangibile come per la scorsa generazione.

Sony ha ceduto il palco ad Xbox, all'E3 di quest'anno, l'ultimo prima dell'arrivo della next-gen.

Questo concetto è ulteriormente acuito dall'esistenza di Xbox One X e PS4 Pro, le cui capacità 4K sono state gli aggiornamenti più graditi in questa generazione ma che, senza dubbio, hanno privato la prossima generazione di quello che sarebbe stato uno dei suoi più grandi punti di forza. La riduzione del divario tra le generazioni è inevitabile, ovviamente, ma questo, in combinazione con il software che farà "da ponte", avrà significative conseguenze su come si evolverà la prossima generazione nei suoi primi anni.

"La transizione verso la prossima generazione sarà la più fluida (e, probabilmente, la meno esaltante) di sempre."

Pensate a questo: stiamo per assistere al lancio di un nuovo hardware che sarà molto simile a quello già esistente (potenziato ma non al punto da farci cascare la mascella). Queste nuove piattaforme, inoltre, verranno immesse sul mercato, almeno per i primi mesi, con molti titoli identici a quelli già presenti sul mercato. Siamo sicuri che ci saranno molti utenti che aspettano con trepidazione di poter fare l'upgrade ma per molti altri la sensazione generale sarà quella di un passaggio generazionale sensibilmente meno interessante rispetto al passato. Plausibilmente, PS4 e Xbox One potrebbero coesistere con i loro successori per lungo tempo, molto più di quanto abbiano potuto fare le macchine delle precedenti generazioni.

Naturalmente non è un dato totalmente negativo. Se gestita correttamente, la possibilità di abbassare il costo di quell'hardware (che ha mantenuto i suoi prezzi nel corso di questa generazione in maniera notevole), mantenendolo sul mercato insieme a una nuova console "premium", potrebbe contribuire ad aprire nuovi mercati, soprattutto considerando che le vecchie console non saranno effettivamente obsolete nel senso tradizionale, poiché i giochi che acquisterete rimarranno probabilmente fruibili anche se si passa al nuovo sistema e molti nuovi titoli, probabilmente, continueranno ad avere versioni PS4 per qualche anno a venire.

Il futuro, tuttavia, non è tutto rose e fiori. La probabile sopravvivenza della corrente generazione di hardware potrebbe diventare una sorta di mercato parallelo per parecchi anni, e costringere sviluppatori e publisher a creare giochi che supportino le vecchie console più a lungo di quanto desidererebbero fare. Non possiamo fare a meno di pensare all'RPG online di Square Enix, Final Fantasy XIV, la cui riuscita è stata ostacolata dalla necessità di continuare a supportare il gioco su PS3 allo stesso modo delle versioni PS4 e PC per molti degli anni successivi alla transizione generazionale delle console. I giochi non-online avranno sicuramente meno problemi, sotto questo punto di vista ma, allo stesso modo, potrebbero soffrire di una frammentazione del processo di sviluppo che molte compagnie potrebbero trovare frustrante da gestire.

Su cosa punteranno Sony e Microsoft per definire la loro strategia next-gen, ovviamente, rimane da scoprire. In linea generale Sony dovrebbe riuscire a garantire un buon equilibrio mantenendo in vita PS4 e rendendo comunque attraente PS5, mentre Microsoft potrebbe essere più incline a rompere qualsiasi legame con l'attuale generazione. Nessuna delle due aziende, comunque, sembra voler competere direttamente con l'altra, come accadeva in passato.

Senza ombra di dubbio, Sony risponderà adeguatamente all'annuncio del nuovo hardware di Microsoft all'E3 nel corso di quest'anno ma lo show di Los Angeles ha reso ben chiaro ciò che la gente desidera maggiormente: l'arrivo della next-gen. Niente canti del cigno, stavolta. Tutti i più grandi titoli usciti sul finire di questa generazione saranno disponibili anche sulla prossima e questo vuol dire solo una cosa: la transizione verso la prossima generazione sarà la più fluida (e, probabilmente, la meno esaltante) di sempre.

Avatar di Rob Fahey
Rob Fahey is a former editor of GamesIndustry.biz who spent several years living in Japan and probably still has a mint condition Dreamcast Samba de Amigo set.
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