Assassin's Creed III: la Tirannia di Re Washington - La Redenzione - review
Un finale senza fuochi d'artificio.
L'ultimo episodio della trilogia di DLC di Assassin's Creed III dedicata alla tirannia di Re Washington è finalmente arrivato, portando con sé il potere dello spirito guida dell'orso e, naturalmente, la conclusione alle vicende narrate nella surreale avventura Ubisoft.
Per chi non avesse ancora letto nulla dei DLC di re Washington basti sapere che il team di sviluppo, forte del via libera da parte della casa francese, ha voluto giocare con personaggi, luoghi e avvenimenti storici per creare una sorta di versione alternativa delle cronache della rivoluzione americana, influenzata principalmente dall'incredibile potere del Frutto dell'Eden e dalla conseguente corruzione capace di offuscare il giudizio di un personaggio altrimenti descritto come retto e illuminato.
Nei due episodi precedenti Connor, disorientato dalla nuova realtà in cui si trovava immerso, incontrava personaggi creduti perduti nel corso dell'avventura originale di Assassin's Creed III, avendo così la possibilità di salutarli adeguatamente e, perché no, di lenire almeno temporaneamente il dolore delle perdite subite nella vita reale.
Nel DLC intitolato Il Tradimento il buon Ratonhnhaké:ton, come sempre privo dello spessore che aveva precedentemente caratterizzato Altair ed Ezio Auditore, veniva costantemente manipolato ma in qualche modo riusciva ad avvicinarsi sempre di più al nuovo rivale incarnato da Re Washington in persona.
Il Tradimento, di fatto, si era concluso con Connor a bordo di una nave diretta a New York, città dello scontro finale col despotico sovrano. La Redenzione riparte esattamente da dove il DLC precedente si è interrotto, lanciando il giocatore in un'intensa battaglia navale arricchita da campi minati e, in un breve momento di calma, da un accenno al nonno del protagonista e alla sua ciurma, un chiaro riferimento a quel Black Flag di cui Ubisoft sta già sviluppando il seguito.
"A differenza degli altri poteri ottenuti nei DLC precedenti, quello dell'orso appare decisamente meno utile e ispirato"
Terminato lo scontro e raggiunta New York, il buon Ratonhnhaké:ton è costretto ad affrontare l'ennesimo lutto, evento che lo spinge ad assumere una terza dose dell'antica pozione tramandata dai suoi antenati. Ecco quindi che, dopo una breve sequenza che sembra quasi voler omaggiare Shadow of the Colossus, Connor ottiene un potere nuovo di zecca, questa volta associato al massiccio spirito dell'Orso.
A differenza degli altri poteri ottenuti nei DLC precedenti, tuttavia, quello dell'orso appare decisamente meno utile e ispirato, pur integrandosi nel gameplay in modo meno dannoso rispetto a quanto accadeva con lo spirito dell'aquila.
Selezionando l'orso, infatti, tramite la semplice pressione del tasto Y si scatena un dirompente attacco ad area capace di danneggiare gravemente i nemici in prossimità di Connor, oppure di mandare in frantumi alcuni elementi delle ambientazioni.
Se l'utilizzo in combattimento appare davvero poco utile, soprattutto considerando la nota facilità degli scontri in mischia nella saga di Assassin's Creed, il discorso cambia sul fronte dell'interazione con il mondo di gioco, visto che pur di dare un senso a un potere altrimenti superfluo i programmatori hanno sparso per New York alcune statue di Re Washington da distruggere, oltre a prevedere lo smantellamento di alcuni elementi degli scenari nel mezzo delle missioni.
"Abbiamo apprezzato l'azione offerta da alcune missioni de La Redenzione"
Nonostante lo scarso interesse suscitato dal potere dell'orso, tuttavia, abbiamo comunque apprezzato l'azione offerta da alcune missioni de La Redenzione, in particolar modo quella della scorta al carro dei viveri o l'intera fase in cui Connor deve infiammare gli animi dei cittadini per scatenare una rivolta.
Sfortunatamente, però, l'azione offerta da La Redenzione tende ad esaurirsi piuttosto in fretta, visto che la durata media del contenuto scaricabile, al netto della ricerca dei collezionabili e del completamento di tutte le missioni secondarie, è di poco più di due ore.
Sul fronte narrativo, poi, i programmatori non hanno certo brillato per inventiva e creatività. Trovarsi faccia a faccia con un Washington preoccupantemente simile nella caratterizzazione mentale a Souther in Hokuto no Ken (con tanto di piramide in costruzione) fa sorridere, a maggior ragione dopo aver affrontato uno scontro finale che, invece di rivelarsi epico, risulta goffo e privo di mordente, tarpando le ali all'intera sequenza conclusiva.
Oltre ad apparire fiacco a causa della mancanza di epicità nella battaglia finale, l'epilogo de La Tirannia di Re Washington è quanto di più scontato ci si potesse aspettare, al punto che la teoria da noi abbozzata dopo aver visto il filmato d'apertura della trilogia di DLC si è rivelata essere esatta. Considerando che i programmatori hanno spinto la saga di Re Washington facendo leva sui presunti picchi di creatività che la libertà dai vincoli storici gli ha permesso di raggiungere, è lecito manifestare una certa delusione.
"La Tirannia di Re Washington, nel complesso, si è rivelata un'esperienza al di sotto delle aspettative"
Se avete apprezzato i capitoli precedenti della trilogia probabilmente non rimpiangerete l'acquisto del tassello mancante, anche se il finale potrebbe lasciarvi un po' d'amaro in bocca. Se, al contrario, avete aspettato l'uscita dell'intero pacchetto prima di decidere se acquistarlo o meno, sappiate che La Tirannia di Re Washington si è rivelata nel complesso un'esperienza al di sotto delle aspettative sul fronte puramente narrativo.
L'aggiunta delle meccaniche legate agli spiriti guida di Connor, tuttavia, è piuttosto interessante, visto che sblocca tutta una serie di tattiche e di approcci inediti sia nell'esplorazione che durante i combattimenti.
Certo, in entrambi i casi i poteri tendono a semplificare troppo le cose ma dopo tanti anni di gameplay fin troppo simile a se stesso, sarebbe un peccato sprecare l'unica occasione per avvicinarsi ad Assassin's Creed in modo differente.
Di sicuro non ci troviamo di fronte a una trilogia di DLC memorabile, ma gli appassionati della saga di Ubisoft troveranno nella saga di Re Washington una discreta espansione con cui espandere ulteriormente la già monumentale esperienza offerta da Assassin's Creed III.