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Assassin's Creed IV: Black Flag - review

Ubisoft vi porta ai Caraibi!

La serie di Assassin's Creed è senza dubbio una di quelle che maggiormente hanno contraddistinto l'attuale generazione di console. Il blockbuster di Ubisoft è stato uno dei primi a mostrare la potenza dei nuovi hardware di Microsoft e Sony, coniugando livelli vasti e completamente esplorabili con valori produttivi alle stelle, capaci di dare un taglio molto cinematografico a tutto il gioco.

L'idea di mescolare elementi ed ambientazioni storiche con una spy-story moderna alla Dan Brown è stata poi l'intuizione geniale che ha consentito alla serie di travalicare i confini del media videoludico ed entrare nell'immaginario collettivo come 'il gioco che consente di esplorare alcune delle città più belle del mondo come Firenze, Roma o Istanbul'.

Giunta ormai al sesto capitolo, la serie di Assassin's Creed si appresta a sbarcare sulla nuova generazione di console con un episodio di passaggio, che principalmente cerca di non scontentare i fan (circa 15 i milioni di persone che hanno giocato ad AC3) abituati a giocare su Xbox 360, PS3 e PC. Presso gli uffici di Ubisoft Milano abbiamo potuto testare lungamente la versione PlayStation 4 del gioco, in modo da confrontarla con quella 360 in nostro possesso. Da questa operazione ne esce a sorpresa vincitrice la versione current-gen, principalmente per la sua capacità di non sfigurare se affiancata alla controparte PS4. Ma andiamo con ordine.

Per questo quarto capitolo, Ubisoft ha scelto di ripartire con un nuovo protagonista e una nuova ambientazione dopo i riscontri altalenanti ottenuti da Assassin's Creed III. Questa volta impersonerete Edward Kenway, un aspirante pirata originario del Galles, che ha abbandonato la sua terra natale per un "breve periodo" ai Caraibi alla ricerca di fama e gloria. Questo viaggio lo porterà ad entrare in contatto con alcuni dei personaggi più famosi di quel tempo, come il pirata Barbanera (doppiato da Francesco Pannofino), Woodes Rogers e Ben Hornigold, rivivere alcuni degli avvenimenti storici più importanti, e svelare nuovi pezzi del complesso puzzle che gli sceneggiatori di Ubisoft stanno tratteggiando da ormai diversi anni.

Edward è un concentrato di arroganza, violenza ed eleganza. In poche parole, ci piace!

Suo malgrado, infatti, il protagonista si troverà coinvolto nella secolare guerra tra Templari e Assassini, un evento che porterà lui e tutti i suoi eredi ad entrare nel progetto Animus, esattamente come abbiamo constatato in Assassin's Creed III, dove Haytham e Connor sono rispettivamente il figlio e il nipote di Edward.

I tumulti che scoppiano nei mari caraibici, infatti, sono un terreno fertile per i desideri di espansione e di controllo da parte dei Templari, che ovviamente invieranno i loro agenti per provare a gestire i conflitti quotidiani tra Inglesi e Spagnoli, oltre che per concentrare gli sforzi di queste due nazioni nel comune obiettivo di schiacciare i pochi pirati attivi nell'area, ovvero le ultime persone che ancora sfuggono al loro ordine.

Parallelamente nel presente a Montreal, in Canada, l'Abstergo sta ancora portando avanti il suo progetto Animus. Questa volta ha camuffato le sue operazioni all'interno una software house intenta a scovare materiale interessante per creare i suoi prossimi videogiochi di successo, basati su alcuni assassini (vi ricorda qualcosa?). Voi interpreterete in questo caso un giovane tester intento a sondare i ricordi "gentilmente donati" dal campione 17. Anche in questo caso, suo malgrado, il nuovo protagonista verrà coinvolto negli intrighi tra le due fazioni in guerra.

Nonostante la struttura del gioco possa sembrare identica a quella dei capitoli passati, si nota immediatamente come in Ubisoft abbiano lavorato alacremente per recepire i feedback dei loro fan, in modo da correggere il tiro su diversi aspetti poco riusciti negli ultimi giochi, oltre che per concentrare l'attenzione su tutti quegli elementi che invece erano piaciuti particolarmente.

Il protagonista è un pirata: non sorprendetevi se otterrà certi risultati in maniera non proprio canonica.

In altre parole è bello constatare come la trama e i personaggi di Assassin's Creed IV: Black Flag decollino immediatamente. Niente più prolissi prologhi e soprattutto niente più protagonisti incolori: conosceremo Edward Kenway già in età adulta e nel bel mezzo dell'azione, e non passerà molto tempo prima che diventi consapevole delle proprie capacità di Assassino ed entri in possesso della Jackdaw, la nave che vi consentirà di mettere i Caraibi a ferro e fuoco.

"I combattimenti navali riprendono la formula introdotta in AC3 e richiederanno di destreggiarsi tra le tante bocche da fuoco della vostra imbarcazione"

I flashback che getteranno una luce sul passato di Edward e tutte le nuove meccaniche di gioco vi verranno introdotti in maniera molto discreta e a tempo debito durante l'avventura, senza per questo interrompere la narrazione. Anche le odiate fasi di pedinamento o le incomprensibili missioni inframmezzate ogni pochi secondi da dei filmati sono state ridisegnate in modo da essere da una parte meno frequenti, e dall'altra più divertenti grazie a diversi oggetti come le cerbottane dai dardi soporiferi, che vi aiuteranno a portare a termine la missione senza impazzire per mantenere l'anonimato.

Molto tempo inoltre lo spenderete in mare, un po' per potervi spostare da un'isola all'altra (dovrete sempre sincronizzarvi con un luogo prima di poter accedere al viaggio rapido), un po' perché ad un certo punto della storia avrete bisogno di potenziare la Jackdaw e l'unico modo per recuperare legname e ferro sarà quello di razziare i mercantili che solcano i mari.

I combattimenti navali riprendono la formula introdotta in Assassin's Creed III e vi richiederanno di destreggiarvi tra le tante bocche da fuoco della vostra imbarcazione (cannoni laterali, mortai, palle chiodate e barili infuocati), così da rendere inoffensivo il mercantile preso di mira e poterlo abbordare per recuperare il suo carico. Per quanto i primi assalti siano assolutamente esaltanti, dopo un po' di volte gli abbordaggi cominceranno ad essere un po' troppo meccanici, soprattutto quando sarete costretti a farli per potenziare la Jackdaw.

La nostra recensione video di Assassin's Creed IV: Black Flag.Guarda su YouTube

Similmente ai giochi di ruolo e in maniera piuttosto differente da quella che è la tradizione della serie, arrivati ad un certo punto infatti vi renderete conto di non essere sufficientemente forti e sarete costretti a "grindare" la nave a meno di non voler spendere delle ore nel tentativo di distruggere navi o fortezze obiettivamente troppo potenti. Il problema è che determinati componenti degli upgrade non sono reperibili in commercio e sarete costretti a darvi alla pirateria.

"Arrivati ad un certo punto vi renderete conto di non essere sufficientemente forti e sarete costretti a 'grindare' la nave"

Questo fa sì che le tante altre attività secondarie, come per esempio la pesca di grossi cetacei o di squali, la caccia, la costruzione del proprio covo, la ricerca di tesori sommersi o di forzieri sepolti, assumano più una funzione di riempitivo per i completisti che di elementi utili al fine del gameplay. Si tratta comunque di attività spesso importanti da portare a termine, dato che attraverso la caccia potremo entrare in possesso di materiale per craftare nuovi vestiti o potenziamenti.

Non vi saranno comunque solo sezioni marine, dato che i Caraibi saranno punteggiati da diverse isole da scoprire ed esplorare, ricche di villaggi, rovine e segreti. Ognuna di queste conterrà scrigni del tesoro, frammenti dell'Animus, bottiglie che trasportano misteriosi messaggi, mappe del tesoro e misteriosi monoliti dei Maya grazie ai quali trovare dei medaglioni per sbloccare un costume speciale.

Tutti questi oggetti da collezionare saranno indicati sulla vostra mappa. Se siete in città, ciò accadrà scalando i soliti campanili; se invece siete in mare, avverrà conquistando i forti che presidiano i quadranti di ogni mappa. Così come per le navi presenti nel gioco, più si scende a sud e più le cose si fanno difficili, quindi prima di assediare le fortezze meridionali, accertatevi di avere potenziato adeguatamente la Jackdaw e di avere acquistato il mortaio, un'arma molto potente assente nel precedente AC3.

Il multiplayer della serie ritorna in gran parte immutato anche in questo capitolo.

Una volta conquistato un forte, avrete presidiato quel quadrante della mappa e non solo scoprirete (come detto) tutti i segreti di quella parte dei Caraibi, ma sbloccherete anche delle missioni Assassino che vi porteranno spesso a dare la caccia ad altre navi. Ciò accadrà anche "sbloccando" le taverne, non senza prima avere fatto una bella scazzottata: in tal caso, parlando col barista vi verranno comunicate le coordinate di alcuni convogli navali.

"Una volta conquistato un forte avrete presidiato quel quadrante della mappa e scoprirete tutti i segreti di quella parte dei Caraibi"

Conquistarli però non sarà facile, dato che dovrete vedervela con più navi per volta. E se proprio volete una sfida impossibile, indicate in rosso sulla mappa troverete delle navi leggendarie, delle fortezze galleggianti quasi inespugnabili. Chiudono la lista delle novità gli Eventi Online, disponibili per un tempo limitato e giocabili in rete con gli amici.

Insomma, com'è facile capire Ubisoft ha fatto del suo meglio per arricchire il frangente navale della serie, che in Assassin's Creed era solo che abbozzato. Così come nel caso degli abbordaggi, che ci vedranno dapprima fiaccare le resistenze delle navi fino a portarle quasi all'affondamento, quindi affiancarle, poi "ammorbidirne" la resistenza a colpi di cannoncino e infine salirne a bordo.

Qui verremo chiamati a duelli all'arma bianca che termineranno una volta ucciso il capitano o eliminato un certo numero di avversari. Per vincere avremo bisogno anche di una ciurma numerosa, che potremo reclutare nelle taverne, convertire da quella delle navi conquistate o salvare dai flutti come naufraghi. Sconfitte le resistenze avversarie, entreremo in possesso delle merci trasportate dalla nave e potremo decidere tra tre alternative: riparare i danni alla nostra Jackdaw, abbassare il nostro livello di notorietà oppure requisire la nave e aggiungerla alla nostra flotta. Ma a che serve la flotta? A eseguire delle missioni in linea con quelle degli Assassini dei precedenti episodi.

La pesca non è uno sport tranquillo e rilassante come molti di voi sono portati a credere...

Al che, vi domanderete come capire quale nave attaccare e quale no. Niente di più semplice: attraverso l'uso del cannocchiale si potrà capire cosa stanno trasportando le navi inquadrate, così da scegliere se assaltare quel vascello che trasporta legname o quell'altro che invece ha nella stiva tanta bella stoffa per le nostre vele. Le merci potranno essere come detto per potenziale la nostra nave o rivendute per fare soldi, e magari abbellire la Jackdaw con vele, timoni e polene di nostra scelta.

"Kingstone, L'Avana e Nassau, non possono competere con le capitali europee ma sono più piacevoli dei malconci insediamenti americani"

Una volta scesi a terra, noteremo che le tre città principali, Kingstone, L'Avana e Nassau, non possono ovviamente competere con le capitali europee viste in passato, ma grazie alla loro allegria ed ai loro colori sono comunque luoghi più piacevoli da visitare dei malconci insediamenti degli Stati Uniti.

Ubisoft ha infatti lavorato molto per restituire l'atmosfera piratesca all'interno del gioco, attraverso personaggi ottimamente caratterizzati, musiche, canti e balli del tempo. Peccato che la storia divisa in ricordi frammenti un po' troppo la narrazione, dando l'impressione che determinati personaggi vengano riutilizzati più per avere un volto noto in primo piano e che per un'effettiva logicità della loro presenza in scena.

Questo ci fa giungere ad un'osservazione un po' puntigliosa che però in un'opera fortemente narrativa come Assassin's Creed IV: Black Flag non può non essere fatta. Per evitare grossi spoiler diciamo solo che la connessione tra Edward e gli Assassini è piuttosto forzosa e rovina anche un po' l'idea di sacrificio, esclusività e appartenenza a un'elite di illuminati che ci siamo formati in questi anni.

Assassin's Creed IV: Black Flag parte alla conquista dei Caraibi col trailer di lancio.

Nonostante questo siamo di fronte a uno dei capitoli meglio riusciti dell'intera serie, principalmente grazie ad un personaggio carismatico ed affascinante, a un ritmo della narrazione molto più sostenuto e a una rimodulazione dei vari elementi di gioco che ha portato molta più varietà e divertimento in una formula un po' troppo stantia. La serie di Ubisoft, infatti, nonostante il salto generazionale non riesce ancora a liberarsi di alcuni difetti atavici come la scarsa intelligenza artificiale avversaria, alcune imperfezioni grafiche e un sistema di combattimento un po' troppo rigido e semplificato.

"Siamo convinti che la next-gen possa gestire ambienti di ben altra complessità"

Sulle console di nuova generazione oltretutto il comparto tecnico è molto pulito e funzionale, ma siamo convinti che hardware così performanti possano gestire ambienti di ben altra complessità poligonale, oltre che interazioni fisiche molto più complicate.Speriamo dunque che già a partire dal prossimo anno Ubisoft possa finalmente proporre un Assassin's Creed di nuova generazione, in grado finalmente di abbandonare tutti quei limiti che questa serie si porta dietro da troppi anni.

Al fianco della portata principale torna in Assassin's Creed IV: Black Flag anche la sezione multiplayer. Al di là di tutta una serie di aggiustamenti e miglioramenti, questa modalità si ripresenterà praticamente immutata rispetto allo scorso anno. Oltre alle missioni competitive, in cui scovare e assassinare un giocatore specifico tra quelli presenti nella partita, potrete dedicarvi alla modalità Branco, che vi chiederà di cooperare con un massimo di altri tre giocatori per uccidere nel minor tempo possibile i vari obiettivi proposti.

Da quest'anno attraverso il Gamelab potrete plasmare la vostra modalità di gioco ideale e condividerla con gli amici. Come al solito non sarà il motivo che vi spingerà ad acquistare il gioco, ma rimane comunque un'ottima scusa per lasciare il disco del gioco dentro la console anche dopo aver completato l'avventura di Edward.

In Black Flag non ci saranno solo le tre città principali, ma anche tanti isolotti da esplorare.

Arriviamo dunque alle considerazioni tecniche accennate in apertura. Ovviamente sulle nuove console il motore grafico di Black Flag mostra un livello di dettaglio più elevato, dato che supporta i 1080p nativamente, le texture sono in alta definizione, la linea dell'orizzonte è più ampia, i tipici difetti grafici dell'Anvil come il pop-up sono praticamente assenti, il frame rate è molto stabile e i caricamenti sono più veloci. È però altrettanto evidente che i due giochi condividono i medesimi asset, assolutamente di prim'ordine sulle vecchie console ma davvero poco impressionanti sulle nuove.

Quella che abbiamo provato sulla nuova console di Sony era una versione molto simile a quella che PC di fascia medio-alta facevano girare gli anni scorsi, senza particolari fronzoli. Quindi se pensate di fare il salto generazionale a prescindere dal gioco di Ubisoft, vi consigliamo di comprare Assassin's Creed IV: Black Flag su PlayStation 4 o Xbox One, ma nel caso siate indecisi potreste benissimo ripiegare sulla versione current-gen e attendere ancora qualche mese prima di fare il grande salto. Anche perché tutte le versioni, compresa quella bistrattata per Wii U, arriveranno sul mercato coi medesimi contenuti e offriranno un'esperienza di gioco praticamente analoga.

Concludendo, Assassin's Creed IV: Black Flag mostra indubbi miglioramenti dal punto di vista del gameplay rispetto al suo controverso predecessore. Verrebbe allora spontaneo confermare il 9 assegnato un anno fa ad AC3, ma vuoi per una certa incoerenza narrativa mostrata in alcuni momenti iniziali, vuoi per un gameplay che obbliga ad assalti navali che alla lunga diventano ripetitivi, vuoi infine per uno sfruttamento tutt'altro che eccellente delle potenzialità della next-gen, il numero qui sotto rappresenta il voto migliore per un titolo che, a nostro avviso, trova nell'otto e mezzo il suo punteggio ideale.

8 / 10
Avatar di Luca Forte
Luca Forte: Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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