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Assassin's Creed Chronicles: India - recensione

Tra principi di Persia e Assassini.

Mentre cominciano a spuntare le prime indiscrezioni sul prossimo capitolo della serie principale di Assassin's Creed, al momento sospeso tra un rinvio al 2017 e un'ambientazione egiziano/romana, Ubisoft continua imperterrita con la pubblicazione di Assassin's Creed Chronicles, un'interessante trilogia sviluppata da Climax Studios.

Questi tre prodotti sono accomunati da un impianto di gioco similare, ovvero quello di action/platform in 2,5D, ma sono ambientati in tre periodi e luoghi molto differenti. Il primo capitolo, China, ha raccontato l'epopea dell'assassina Shao Jun che si è trovata ad affrontare le macchinazioni dei templari nella Cina del 1526. L'ultimo episodio sarà chiamato Russia e sarà ambientato durante la Rivoluzione di Ottobre del 1918. Uscirà il prossimo 9 febbraio e avrà come protagonista l'Assassino Nikolai Orelov.

Il gioco che ci accingiamo a trattare, invece, è ambientato nell'India del 1841.

Queste tre differenti ambientazioni non sono servite solo per raccontare tre momenti diversi dell'eterna lotta tra Assassini e Templari, ma anche per imprimere ad ogni capitolo un'impronta artistica differente, ispirata allo stile dell'epoca.

Nonostante il gameplay in due dimensioni, si respira l'atmosfera di Assassin's Creed.

In Assassin's Creed Chronicles: India Arbaaz Mir dovrà muoversi in un paese travolto dalla guerra tra l'impero Sikh e la Compagnia Orientale delle Indie, un conflitto dietro al quale, ovviamente, si celano le macchinazioni dei Templari, giunti in questa nazione per recuperare quello che sembra essere un Frutto dell'Eden.

Aggiungeteci la presenza di pezzi dell'Animus, di salti della fede e la possibilità di nascondersi in covoni di fieno e sparire dalla vista aggrappandovi ai cornicioni e avrete quasi tutti gli ingredienti tipici della serie di Assassin's Creed. Però se considerate le ambientazioni indiane, la presenza di una principessa, i combattimenti a fil di spada, le lunghe animazioni, la grafica in due dimensioni e le tante piattaforme non vi può non tornare immediatamente in mente Prince of Persia, il classico del 1989 di Brøderbund ora nelle mani di Ubisoft.

Nelle intenzioni degli sviluppatori, probabilmente, l'obiettivo era quello di prendere la formula del Principe di Persia e di arricchirla con le abilità tipiche degli Assassini e le potenzialità tecniche garantite dai moderni hardware.

Assassin's Creed Chronicles: India vi darà presto una serie di strumenti e di abilità con i quali dovrete superare decine e decine di soldati armati fino ai denti che pattugliano i livelli, pronti ad andare in soccorso dei colleghi nel caso in cui questi scorgano un pericolo.

Il focus è puntato sulla furtività, più che sull'azione.

Il gran numero di avversari, unito ad una resistenza ai colpi inizialmente piuttosto scarsa di Arbaaz Mir e a un sistema di punteggi basato sulla furtività, sposta il focus del gioco più sullo stealth che sui combattimenti. Per questo motivo dovrete essere piuttosto bravi ad imparare ad utilizzare i diversi gingilli a vostra disposizione, come una bomba sonora utile ad allontanare i soldati dalla loro postazione, il rampino grazie al quale appendersi ai soffitti o il chakram con il quale colpire oggetti e tagliare funi apparentemente irraggiungibili facendolo rimbalzare sui muri.

In Assassin's Creed Chronicles: India è molto importante studiare l'ambiente circostante, dato che è disseminato di elementi attraverso i quali poter evitare uno scontro diretto, come insenature nelle quali nascondersi, sporgenze alle quali appendersi o casse di legno e colonne di marmo grazie alle quali sfuggire alla vista delle guardie.

Il level design di Assassin's Creed Chronicles: India, comunque, consente anche di tentare la fortuna e di sfidare all'arma bianca i soldati della Compagnia delle Indie Orientali. Avrete a disposizione due colpi, uno veloce e uno più forte, una parata, oltre che tutta una combinazione di mosse per poter compiere assassini acrobatico, così da poter far fuori qualche nemico silenziosamente o in corsa.

I combattimenti sono piuttosto complessi, per via di animazioni molto lunghe.

Le lunghe sequenze di animazioni disegnate per il protagonista rendono però piuttosto difficili i combattimenti, dato che dovrete calcolare alla perfezione il tempismo di ogni vostra mossa. Essere colti alle spalle da un nemico mentre state menando un fendente potrebbe essere l'ultima cosa che fate, perché sarà troppo tardi per tentare una parata o una schivata. Vi capiterà persino di essere colti nel bel mezzo di una delle tante, ma lunghe, animazioni per le uccisione silenziose, cosa che saprà di inganno da parte del computer e che introduce un elemento trial and error nel gameplay.

Questo, se da una parte potrebbe ricordare il rotoscoping di Prince of Persia, dall'altra mal si sposa con i tanti nemici presenti in Assassin's Creed Chronicles: India. Questi, infatti, quando appariranno in forze molto probabilmente vi porteranno al game over.

Il sistema di controllo degli oggetti, inoltre, è piuttosto macchinoso e non sempre usare un oggetto nei momenti più concitati vi aiuterà a salvare la pellaccia. L'utilizzo delle diverse abilità, dunque, va anch'esso ponderato, un ulteriore elemento che spezza il ritmo di una produzione che va affrontata più a strappi che in maniera fluida e continua, con l'alternanza di fasi di studio con quelle nelle quali il vostro piano viene messo all'opera.

Nel caso in cui vi doveste bloccare in un punto, potrete optare per uno dei percorsi alternativi che sono quasi sempre a disposizione e comunque e in ogni caso i check point sono piuttosto ravvicinati, cosa che vi consentirà di ripetere solo una minima porzione del livello dopo ogni morte, senza generare troppa frustrazione.

Il Chakram può essere utilizzato come arma o per colpire interruttori o funi apparentemente irraggiungibili.

Dal punto di vista artistico il gioco è piuttosto piacevole, le animazioni sono fluide, i filmati di intermezzo, seppur scarsamente animati, sono ben disegnati e i livelli sono piuttosto complessi. Gli artisti sono comunque riusciti ad impacchettare l'atmosfera tipica della serie di Ubisoft in due dimensioni, cosa non semplice.

Nel complesso, dunque, la trilogia di Assassin's Creed Chronicles prosegue con un altro prodotto piacevole, seppur non privo di difetti. Il ritmo che stenta a decollare, la ripetitività dell'azione, un po' di imperfezioni tecniche e dei controlli non proprio reattivi ed intuitivi potrebbero non andare a genio a tutti.

Coloro che sono alla ricerca di un prodotto piuttosto riflessivo, piacevole da vedere e ambientato nell'universo di Assassin's Creed, invece, dovrebbero dargli un'occhiata, anche perché viene offerto ad un prezzo piuttosto economico, ovvero poco meno di 10 euro.

7 / 10
Avatar di Luca Forte
Luca Forte: Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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