Assassin's Creed: Liberation HD - review
Una conversione poco riuscita.
Dopo Konami con Castlevania e Capcom con Resident Evil Revelations, anche Ubisoft si cimenta nella conversione di un gioco nato su console portatile e successivamente proposto sui sistemi d'intrattenimento casalinghi. Protagonista dell'operazione è Assassin's Creed: Liberation, titolo uscito da diversi mesi su PlayStation Vita e questa volta riproposto in una sorta di director's cut per Xbox 360 e PlayStation 3.
Come è già accaduto in altre occasioni, anche stavolta un gioco progettato per dare il meglio lontano dalla TV e con sessioni mai troppo prolungate è stato riadattato per raggiungere un pubblico più ampio.
Non che ci sia nulla di male, sia chiaro, ma forse gli sviluppatori dovrebbero ricordare che il design di un gioco portatile è necessariamente diverso da quello di un titolo pensato per essere goduto stando comodamente seduti sul divano davanti alla TV.
Il progetto originale di Assassin's Creed: Liberation non era affatto male. Al di là di alcuni bug che affliggevano l'esperienza pur senza rovinarla in modo drammatico, l'avventura di Aveline de Grandpré era in grado di tenere incollati alla piccola console di Sony per un gran numero di ore, in parte grazie alla lunga trama, in parte per le numerose missioni secondarie e l'immancabile vagonata di collezionabili sparsi per il mondo di gioco.
Il fatto che Ubisoft fosse riuscita, non senza qualche sacrificio e ridimensionamento, a portare la formula di Assassin's Creed su una console portatile era incredibile, ma il buon lavoro di design e progettazione svolto dal team aveva reso il passaggio quasi naturale. Liberation aveva insomma dimostrato che con la giusta dose di impegno e qualche idea interessante, l'operazione era tutt'altro che impossibile.
"Se è vero che una versione ridimensionata di Assassin's Creed può funzionare su un dispositivo portatile, non è necessariamente vero il contrario"
Se è vero che una versione ridimensionata di Assassin's Creed può funzionare su un dispositivo portatile, invertendo gli elementi dell'equazione non si ottiene automaticamente il medesimo risultato, come dimostra questa versione HD.
In Assassin's Creed: Liberation HD il giocatore è chiamato ancora una volta a vivere la storia di Aveline, giovane ragazza franco-africana impegnata nella dura lotta contro la schiavitù nel lontano 1765. Per portare a termine la propria missione la fanciulla può contare su tutte le tecniche che abbiamo imparato a conoscere in anni di partite con Assassin's Creed, ma essendo il primo personaggio femminile della serie Aveline aggiunge un pizzico di pepe all'intera esperienza.
Oltre a saper combattere come un uragano usando lame celate, spade di ogni genere, pistole e perfino una frusta, la bella assassina è in grado di sfruttare anche il suo guardaroba per raggiungere i propri obiettivi.
Con Liberation su Vita, infatti, venne introdotta la possibilità di cambiarsi d'abito a seconda della situazione che si doveva affrontare. Vestendo la classica divisa da assassina Aveline poteva contare su tutte le abilità che hanno contraddistinto anche Altair, Ezio e Connor. Travestendosi da schiava riduceva le proprie opzioni in combattimento in cambio di una maggiore possibilità di mimetizzazione tra la folla. Tirandosi a lucido con il vestito da damigella, infine, sacrificava l'agilità in cambio della possibilità di sedurre e corrompere le guardie.
"Si notano alcune modifiche strutturali pensate per aggiustare il tiro là dove era necessario"
Lo stesso accade in questa conversione HD. Le meccaniche del gioco, infatti, sono rimaste invariate e il team di sviluppo si è concentrato su altri elementi nel tentativo di creare un'esperienza in grado di appagare anche se giocata stando comodamente seduti sul divano.
Al di là dell'ovvio miglioramento del comparto tecnico (comunque non sufficiente a mascherare la natura portatile dell'opera originale), giocando a Assassin's Creed: Liberation HD si notano alcune modifiche strutturali pensate per aggiustare il tiro là dove era necessario e per amalgamare meglio il comparto narrativo.
Nella versione casalinga di Liberation gli sviluppatori hanno cercato di garantire un ritmo più serrato, nel tentativo di risolvere uno dei problemi del titolo di riferimento. Rispetto a quanto accadeva su Vita, infatti, in questa nuova versione gli spostamenti sono spesso automatici e dopo aver portato a termine il compito richiesto si viene immediatamente trasportati nei pressi della missione successiva, facendo risparmiare diversi minuti di viaggio per le strade di New Orleans e dintorni.
Se da una parte questo elimina i tempi morti, dall'altra rende la narrazione troppo frenetica e frammentaria, al punto da non permettere al gioco di coinvolgere a dovere l'utente seduto davanti al televisore.
"Con Assassin's Creed: Liberation HD si ha costantemente la sensazione di assistere a eventi scollegati tra loro"
A differenza di quanto accadeva con gli altri capitoli della saga, con Assassin's Creed: Liberation HD si ha costantemente la sensazione di assistere a eventi scollegati tra loro e montati insieme da un regista alle prime armi. Considerando che stiamo parlando di una serie che ha sempre fatto del coinvolgimento e della qualità narrativa i propri punti di forza, si tratta di un problema non indifferente.
Come già accennato, poi, il comparto tecnico ha subito una revisione generale utile a non far sfigurare quanto messo in scena da Liberation sul televisore, ma il risultato finale non è certo dei migliori. Se è vero che le texture sono state giustamente riadattate per essere in linea con la qualità media dei titoli per PS3 e Xbox 360 (in particolar modo quelle che rivestono Aveline e i personaggi chiave), è altrettanto evidente quanto alcuni problemi visti su PS Vita siano passati in eredità anche a queste nuove versioni del gioco.
Ci riferiamo in particolare al pop-up che accompagna costantemente i viaggi di Aveline, tanto in città quanto nelle fasi esplorative all'aperto, tra paludi e campagne innevate. In diverse occasioni, inoltre, ci siamo imbattuti in ripetuti problemi di applicazione delle texture ambientali. Un discorso diverso deve essere fatto per i cali di frame rate, presenti nella versione originale del gioco e ora quasi del tutto spariti.
Fortunatamente il progetto ha anche dei lati positivi, come dimostrano l'esplorazione degli ambienti e la gestione dei combattimenti. Il sistema di parkour caratteristico della serie si dimostra perfetto anche in questo caso e l'esplorazione delle città e delle zone selvagge è sempre un piacere. Anche la lotta con gli animali e le mischie affrontate vestendo gli abiti da schiava offrono grandi soddisfazioni, soprattutto grazie al feedback restituito dal machete ogni volta che un colpo viene messo a segno.
Tra i punti a favore segnaliamo anche la longevità, che oltre alle circa 10 ore necessarie a portare a termine l'avventura offre anche un'esperienza piuttosto ampia a tutti i maniaci dei collezionabili (ai quali sono associati diversi obiettivi). Da questo punto di vista aiutano anche le (poche) missioni inedite, aggiunte appositamente in questa versione.
Rispetto a quanto visto su Vita, invece, è completamente scomparso il multiplayer, la cui formula originale era stata studiata appositamente per sfruttare le caratteristiche della console portatile Sony.
A conti fatti Assassin's Creed: Liberation HD è un gioco solo discreto e non riesce a convincere come gli altri capitoli della serie Ubisoft. Un'esperienza che su Vita aveva un senso ma che fatica ad adattarsi alle nuove piattaforme e, di conseguenza, a coinvolgere i giocatori seduti nel salotto di casa.