Assassin's Creed Odyssey: ecco perché PS4 Pro e Xbox One X sono il modo migliore per giocarci - analisi comparativa
Più fluido, più pulito, più veloce.
Assassin's Creed ritorna, ancora una volta, con l'eccellente Odyssey, sviluppato sulla base dello stesso motore che muoveva Origins, l'anno scorso, migliorato per l'occasione. In linea di massima si tratta di un gioco ottimo su console e PC ma, come per il capitolo precedente, dà il meglio di sé sulle console potenziate per il '4K'. Graficamente è un titolo maestoso su tutti i sistemi su cui gira ma PS4 Pro e Xbox One X riescono ad offrire un'esperienza significativamente più consistente rispetto alle console base.
Tecnologicamente, Odyssey adotta lo stesso metodo di Origins per la modifica della risoluzione del rendering in base al carico sulla GPU, migliorando la qualità delle immagini grazie ad una variante della tecnologia di temporal anti-aliasing utilizzata dal notevole For Honor. Perciò sì, se guardiamo unicamente i numeri, la risoluzione cresce a vista d'occhio seguendo la scala di potenza delle console: troviamo Xbox One standard al gradino più basso, seguito da PS4 base, da PS4 Pro e, infine, da Xbox One X, sulla cima più alta del podio. Il modo tradizionale in cui percepiamo la risoluzione, tuttavia, con i fenomeni di pixel-popping e dei bordi frastagliati, viene mitigata con l'uso del TAA.
Il risultato finale è che la maggiore potenza della GPU si traduce, semplicemente, in maggiore pulizia generale. È una soluzione elegante trovata dagli sviluppatori per avere più libertà nella creazione della loro visione del gioco senza essere limitati dalla piattaforma di riferimento. Se la scena in questione è più complessa, la risoluzione decresce ma, alla fine, risulta sempre abbastanza convincente e anche le comparative tra console sono abbastanza simili tra loro, in movimento. Pensate a questo concetto come se ciascun sistema avesse una specifica finestra di risoluzione in cui muoversi, in teoria, per mantenere costanti i 30fps: è così, effettivamente, che funzionano sia Origins che Odyssey. Nonostante questo, però, le implementazioni variano in modo notevole.
Su Xbox One X, la risoluzione si muove in una forbice compresa tra i 2944x1656 fino al 4K pieno: 3840x2160. In percentuale potremmo dire che si può passare da un minimo del 60% del 4K nativo fino al 100%. Quel range è molto più limitato su PS4 Pro, dove si passa da un minimo di 2227x1242 ad un massimo di 2816x1584, ovvero dal 33% al 54% del framebuffer del 4K nativo. Il punto è che la media tra le misurazioni più basse è più alte in entrambi i sistemi è nel range tra il 60 e il 70%: è quella la finestra in cui il gioco di Ubisoft si muove per mantenere stabili le performance.
Se guardiamo al confronto degli screenshot in questa pagina, nonostante quello che sembra un baratro notevole nel numero di pixel tra Pro e X, la piattaforma Sony regge abbastanza bene e solo nei punti più bassi le differenze sono davvero pronunciate. L'anno scorso abbiamo visto esattamente la stessa cosa con Origins: X presenta maggiore chiarezza e pulizia ma non un'esperienza completamente differente, in linea con i dati registrati.
Come potreste aspettarvi, invece, sulle console base, la risoluzione si abbassa significativamente ma cala anche il range disponibile per lo scaling dinamico. Xbox One standard soffre più delle altre con risultati minimi di 1344x756 e massimi di 1600x900. Su PS4, invece, quei 900p sono il limite inferiore, scalabile fino a 1080p nel migliore dei casi. Tuttavia, il punto chiave qui è che la finestra offerta allo scaler DRS su entrambi i sistemi è più ristretta rispetto alle controparti potenziate: siamo nell'intervallo del 40% su entrambi i sistemi.
La presentazione perde la sua brillantezza in corrispondenza del limite inferiore, nelle scene più pesanti, in particolare su Xbox One dove, semplicemente, non c'è abbastanza risoluzione da non far sembrare il gioco un po' sfocato. Inoltre, la finestra più stretta per lo scaler significa anche che le scene più pesanti rilasciano più fotogrammi rispetto alle stesse scene visualizzate sulle console potenziate: in effetti, il gioco non è solo sfocato, ma è anche meno stabile, in movimento.
Ciò è confermato dalle metriche prestazionali in cui la maggior parte delle scene pesanti per la GPU vedono una contrazione delle prestazioni momentaneamente inferiore ai 30 fps sia su PS4 Pro che su Xbox One X ma con risultati significativamente migliori rispetto alle performance delle macchine standard. Tra le due, comunque, quella che trova maggiori difficoltà è Xbox One che si muove per la maggior parte del tempo in un range compreso tra i 20 e i 30 fps. Da un lato, la maggior parte delle passeggiate a cavallo, il volo dell'aquila o i dialoghi con gli NPC non riscontrano troppi intoppi e girano tranquillamente a 30 fps. Sono solo le zone di massimo stress che rappresentano un problema: le battaglie navali, le cut scene e, in particolare, la lotta iniziale in cui lo schermo è pieno di spartani. Anche passando a un 756p nativo, in questi momenti, la macchina Microsoft si trova comunque tra i 20 e i 25fps, il che non è sufficiente per garantire una buona fluidità. In confronto, PS4 è un passo avanti, ma non in misura notevole. Anche presentando problemi simili nelle stesse aree, con una finestra di performance tra i 20 e i 30 fps, PlayStation risulta più veloce, nel complesso. Vale la pena sottolineare ancora una volta che la maggior parte del gameplay viaggia a 30fps ma, quando arriva il momento critico, le prestazioni calano sensibilmente in aree in cui le console potenziate, invece, funzionano alla grande.
Un altro problema è rappresentato dallo streaming degli asset. Questo concetto si applica alle PS4 e Xbox One base solo in alcune specifiche occasioni ma è un intoppo che non si manifesta affatto sulle console potenziate. Potreste trovarvi a viaggiare tranquillamente sul dorso del vostro cavallo quando, all'improvviso, l'engine si blocca su un frame e viene visualizzata l'icona di caricamento. È molto probabile che si tratti di un problema di streaming basato sulla velocità dell'HDD o, addirittura, sulla velocità di decompressione dei dati in background sulla CPU: durante il gioco, la sensazione è quasi quella di poter attraversare l'ambiente più velocemente di quanto il gioco effettivamente possa tenere il passo. Speriamo che lo sviluppatore possa dare un'occhiata a questo fenomeno e risolvere il problema in un futuro aggiornamento del titolo. Nella nostra esperienza, il problema si verifica più frequentemente su Xbox rispetto a PlayStation e, lo ripetiamo, non lo abbiamo ancora sperimentato su nessuna delle macchine potenziate.
Oltre a questo, le differenze tra le quattro console si limitano a lievi discrepanze nell'impatto visivo. La distanza visiva delle ombre è molto minore sulle macchine standard mentre Xbox One X si comporta meglio anche rispetto a PS4 Pro. L'occlusione ambientale varia tra le quattro ma solo in maniera lieve, al punto di non influire sulla vostra esperienza. L'ombreggiatura è migliorata parecchio su X, anche se non viene cambiato il modo in cui il gioco appare da vicino sulle macchine di base. I dettagli delle texture, a volte, vedono un piccolo vantaggio di X su Pro ma gli esempi che abbiamo trovato erano probabilmente anomalie di streaming. Per la maggior parte, gli asset sono assolutamente identici.
Xbox One X ha un vantaggio di memoria rispetto a Pro e il modo in cui questo si manifesta nel gioco è intrigante. Assassin's Creed: Odyssey conserva la meccanica dell'aquila vista in Origins, il che significa che spostando il punto di vista e scansionando in anticipo con Icaro, i sistemi di streaming si adattano al suo punto di vista. Avanzare troppo in avanti e tornare a Kassandra/Alexios provoca una dissolvenza al nero e una pausa mentre i dati sull'ambiente del nostro eroe vengono ricaricati. Questo passaggio, su Xbox One X, è molto più fluido: in effetti, la memoria extra viene utilizzata per ospitare i dati sulla posizione sia dell'aquila che dell'assassino: si tratta di un piccolo miglioramento, ma comunque notevole.
La vera linea di divisione qui, tra le macchine base e quelle potenziate è da ricercare nel modo in cui appaiono e in cui si gioca. La coerenza in termini di qualità dell'immagine e prestazioni è molto migliorata su PS4 Pro e Xbox One X. La nostra unica, leggera delusione è che ci sono ancora alcuni piccoli cali al di sotto del target di 30fps. X offre una generale pulizia aggiuntiva e piccoli miglioramenti visivi ma il gioco ha un ottimo aspetto e funziona bene su entrambe le console di aggiornamento mid-gen. Oltre a ciò, PS4 è un passo indietro, ma resiste: se si soprassiede sui cali di prestazioni e i problemi di streaming vari, la qualità delle immagini, in generale, va bene su uno schermo 1080p. Xbox One rappresenta un ulteriore passo indietro: l'immagine è visibilmente più sfocata a causa di un forte ridimensionamento della risoluzione e anche il frame-rate è più instabile. In ultima analisi, è possiamo dire che PS4 Pro e Xbox One X offrono il modo migliore per giocare, con la console potenziata di Microsoft che offre la migliore esperienza complessiva.