Assassin's Creed Odyssey: L'Eredità della Prima Lama - Stirpe (episodio 3) - recensione
Tra passato e futuro.
Con Stirpe si conclude l'arco narrativo de L'Eredità della Prima Lama, ovvero la prima stagione di DLC pubblicata per Assassin's Creed Odyssey. Nel precedente episodio, Eredità Oscura, avevamo lasciato Alexios/Kassandra e Natakas/Neema alle prese con un problema: come far proseguire la propria stirpe. Un problema più per Ubisoft e le polemiche social che sono insorte in seguito alla forzatura della trama, che per i protagonisti della storia. Dopo aver lasciato la libertà di decidere l'orientamento sessuale e il sesso del nostro alter ego, per esigenze narrative il colosso francese ci forza a procreare.
Che sia per piacere o per dovere poco importa, dopo pochi mesi dalla nascita della prole, Elpidio, i problemi torneranno a bussare alla porta dei protagonisti, non importa che si siano ritirati nelle zone più remote e tranquille dell'Antica Grecia. L'Ordine degli Antichi, infatti, non ha nessuna intenzione di lasciare in pace né Alexios/Kassandra né il loro alleato Darius. L'unica differenza è che stavolta al posto di dover affrontare dei semplici burattini avremo l'occasione di confrontarci direttamente con colui che vuole a tutti i costi la nostra pelle. Il nostro obiettivo sarà quindi quello di convincerlo, ovviamente con le cattive, a lasciare in pace la nostra famiglia.
Se dal punto narrativo Stirpe conclude in maniera piuttosto inequivocabile tutti gli interrogativi lasciati aperti dai precedenti episodi, concedendosi persino qualche colpo di scena e di fare da anello di congiunzione tra Odyssey e Origins, da quello ludico questo contenuto scaricabile si muove nel comodo solco tracciato dai precedenti episodi, alternando combattimenti contro formidabili avversari, fasi di indagine e assassinio, battaglie navali e scene di normale quotidianità. Tutto questo concentrato in una manciata di ore, un tempo da una parte perfetto per mantenere alto il ritmo, ma dall'altra insufficiente a far sedimentare a sufficienza storie e personaggi.
Un problema che L'Eredità della Prima Lama si porta dietro dal primo episodio. Nonostante gli sforzi per rendere il tutto il più epico possibile, i vari antagonisti, ma anche gli amori dei protagonisti, passano davvero troppo poco tempo sullo schermo per creare anche la minima empatia. Ed è molto strano, visto che si parla di avere un figlio, ovvero uno degli eventi principali nella vita di un essere umano. L'aver deciso di dividere così nettamente i tre episodi smorza l'impatto emotivo di drammi e battaglie, riunioni e separazioni.
Così questo primo arco narrativo di Odyssey ne esce un po' ridimensionato ed è semplicemente una buona scusa per prolungare il viaggio nell'antica Grecia, per far crescere ulteriormente il livello di esperienza dei protagonisti (adesso il level cap è fissato a 99), sbloccare una nuova abilità, questa volta da guerriero, nuovi mercenari da battere e sfide giornaliere.
Il livello di difficoltà è stato ricalibrato verso l'alto. L'effetto è stato ottenuto rendendo i nemici più forti, ma anche ritoccando la facilità con la quale gli agenti dell'Ordine ingaggiano i mercenari. Se già un combattimento standard è complesso, immaginate come può diventare con altri due o tre rognosi guerrieri prezzolati a spalleggiare i nostri nemici.
Coloro che sono alla ricerca di una sfida sempre impegnativa potranno poi attivare la nuova opzione per scalare la forza dei nemici e averli sempre ad un livello simile a quello di Alexios/Kassandra, o addirittura iniziare un New Game +.
Di carne al fuoco, dunque, ce ne è tanta, soprattutto per coloro che hanno esplorato in lungo e in largo Odyssey. Il problema principale di Stirpe, risiede nella scelta di strutturare l'arco narrativo de L'Eredità della Prima Lama in tre episodi indipendenti. In questo modo Ubisoft ha dovuto "sacrificare" tre nemici, anche ben costruiti, in poche ore, senza dare loro sufficiente spazio per maturare un vero antagonismo con Alexios/Kassandra.
Allo stesso modo Natakas/Neema sono delle meteore e difficilmente susciteranno quell'interesse così importante per giustificare la creazione di una stirpe. Se a questo aggiungiamo una strutura delle missioni troppo ripetitiva otteniamo un contenuto pensato prevalentemente per i fan e poco più, che aggiunge una decina di ore di storie e combattimenti, un po' di amore -perlomeno per la propria prole- e un solido collegamento al resto della saga. Per le novità non ci resta che sperare nei prossimi DLC.