Assetto Corsa: Dream Pack 2 - recensione
Nuovi contenuti e un cambio di pelle per Assetto Corsa.
Erano stati in molti, all'annuncio della lavorazione delle versioni Xbox One e PlayStation 4 di Assetto Corsa, a storcere il naso per il presunto cambio di direzione di Kunos Simulazioni nel portare la sua gemma da PC alle console di nuova generazione. Molti oltranzisti avevano criticato una scelta quasi obbligata dal punto di vista commerciale temendo l'abbandono della piattaforma su cui è nato il gioco per concentrarsi sul lato console.
I dubbi erano stati fugati in parte dall'intervista che Marco Massarutto ci aveva concesso nell'immediatezza dell'annuncio, e con l'arrivo del Dream Pack 2 ne abbiamo la conferma. Quest'espansione a pagamento di Assetto Corsa segna un punto di svolta importante nell'evoluzione del gioco in quanto pubblicata in simultanea con un grosso aggiornamento del modello di guida che cambia in sotto molti punti di vista il cuore della simulazione. Ma andiamo con ordine e partiamo dal Dream Pack 2, che ricalca da vicino la struttura del primo comprendendo nove nuove vetture e una pista inedita.
Il tracciato è quello di Barcellona in due varianti, da Formula 1 e da MotoGP (che in realtà è la conformazione originale priva della chicane posizionata poco prima dell'ultima curva). Il Circuit de Catalunya rispecchia l'ottimo livello qualitativo delle piste di Assetto Corsa grazie al laserscan della sede stradale e degli elementi di contorno. A fare la differenza sono i profili altimetrici, in particolare quelli delle prime e ultime curve, che rendono la guida complicata per le vetture meno efficaci dal punto di vista meccanico, grazie a salite e discese poco evidenti nelle inquadrature televisive ma percepibili una volta al volante.
A giudicare dal numero di sessioni online attive, Barcellona ha tutte le carte in regola per diventare una delle piste preferite dei piloti virtuali insieme a Spa e Monza: è una pista divertente e discretamente tecnica che piacerà agli amanti delle vetture a ruote scoperte e anche a chi corre prevalentemente con le GT.
Per quanto riguarda i nuovi modelli riprodotti, di cui abbiamo sintetizzato nel box che vedete qui a fianco la lista completa, troviamo una selezione di auto di diversi costruttori ed epoche storiche tra cui spicca un marchio di alto livello, la Lamborghini di Sant'Agata Bolognese con la Countach 5000 Quattro Valvole e la Huracàn GT3. Sono solo le prime di una lunga serie iniziata qualche tempo fa con la Miura che arriverà nei prossimi mesi a proporre anche Aventador, Gallardo e altre.
Al volante la Countach restituisce tutte le sensazioni che ci si aspetterebbe da una supercar anni '80: potenza a bizzeffe ma tenuta "ruspante" e soprattutto una lentezza nella risposta al cambio: quasi irritante per chi usa il semiautomatico, ma perfetta per chi monta un manuale come quello che abbiamo recensito qualche tempo fa di Thrustmaster.
La Huracàn GT3 è stata invece una delusione cocente: il motore è rotondo e progressivo e ulula Lamborghini da ogni puledro, ma tutta la sua esuberanza è sepolta sotto tonnellate di elettronica e sopratutto sottosterzo. Sulle prime avevamo pensato che negli uffici di Vallelunga avessero sbagliato nella riproduzione del modello fisico. Basta invece farsi un giro tra le varie recensioni presenti online per accorgersi di come il sottosterzo sia il suo tallone d'Achille anche nella realtà. Bisogna lavorare parecchio sul setup per correggere questa tendenza che tuttavia non scompare mai del tutto.
Siamo rimasti in casa Audi con la R8 Ultra e abbiamo scoperto una delle supersportive più belle tra quelle presenti in Assetto Corsa: la tenuta di strada di questo gioiello made in Ingolstadt è quasi mistica e le sensazioni che regala il suo bilanciamento neutro su un tracciato come il Nordschleife sono assolutamente esaltanti.
L'essere riusciti a stampare un 7.05 all'inferno verde con gomme medie al secondo giro la dice lunghissima sulla quantità di confidenza che questo mezzo riesce a dare. La misura del suo successo è confermata dagli slot disponibili sui server di gioco online: non se ne trova mai uno libero.
Meno corsaiole nell'accezione più stretta del termine sono le due BMW M4 Coupé in versione standard e nella configurazione Akrapovic con uno scarico personalizzato che cambia il sound e fa guadagnare qualche cavallo a questo bel modello della casa bavarese. Si tratta di un'auto adatta a chi vuole fare pratica con un telaio da strada non particolarmente agile e penalizzato da un cambio fisso con rapporti lunghissimi difficilmente sfruttabile nelle piste del gioco, eccezion fatta per Monza.
Per chi vuole osare, ecco le RUF RT12R a trazione posteriore e integrale: si tratta della vettura più potente del preparatore tedesco che da ormai settant'anni modifica i telai Porsche personalizzandoli in vari modi. La RT12R è una delle supercar più potenti del mondo grazie ai suoi oltre 700 cavalli di potenza che la possono portare a circa 350 chilometri orari sul dritto.
Il problema è arrivarci vivi, visto che la tenuta di strada non è propriamente il massimo anche usando il controllo trazione di fabbrica: solo i piloti veri riusciranno a spremerla al massimo del suo potenziale ma se volete imparare ad uscire dalle curve in sovrasterzo a velocità ridicole dosando il gas, questa è l'auto che fa per voi.
Chiudiamo la carrellata con altre due proposte che rappresentano il meglio di questo Dream Pack: la Ford GT40 MK1 è un punto fermo nella storia dell'automobile per bellezza e prestazioni. La sua meccanica datata si presta perfettamente ad essere simulata in Assetto Corsa, soprattutto per le sospensioni "d'epoca" e il comportamento brutalmente sincero nel non perdonare gli errori di guida.
La Scuderia Cameron Glickenhaus SCG003 insieme all'Audi R8 è probabilmente la macchina più bella da guidare di questo DLC: potentissima, veloce, precisa come un laser negli inserimenti in virtù del peso ridotto, è praticamente un sogno filante su quattro ruote in cui le prestazioni continuano ad aumentare man mano che si portano in temperatura i pneumatici. Il Nordschleife, Spa e Monza sono il suo ambiente naturale e per portarla al suo vero limite dovrete fare pratica per alcuni giorni.
Come abbiamo detto, l'arrivo del Dream Pack 2 ha coinciso con la pubblicazione della patch 1.3, che comprende numerosi aggiornamenti che cambiano il modello di guida di Assetto Corsa in modo notevole in quattro aree specifiche. Innanzitutto è stato aggiornato il modello di gestione delle gomme, in particolare il modo in cui oscillano le temperature durante la gara o in occasione di fuoripista e spiattellate. La prima impressione è che ci sia più grip iniziale e meno nelle fasi finali di vita di una gomma (vedi anche il paragrafo sull'ABS), mentre le spiattellate sono ancora più penalizzanti rispetto al passato con vibrazioni notevoli sullo sterzo.
Uno studio più accurato dei differenziali ha portato a una revisione di alcuni modelli con conseguenze notevoli sulla trazione e l'inserimento di molte delle vetture più potenti. Chi aveva sviluppato un rapporto quasi viscerale con il retrotreno della sua GT preferita dovrà sicuramente mettere mano ai valori di power e coast a cui è abituato da tempo per adattarle alla propria memoria muscolare.
Due modifiche in particolare avranno l'effetto di rendere leggermente meno marcata la differenza nei tempi sul giro nelle gare online tra i campioni e i bravi piloti, soprattutto in qualifica. È cambiata la gestione dell'ABS: ora sono simulati tutti e quattro i canali principali e in questo caso l'effetto è immediatamente percepibile sul force feedback. Le frenate sono quindi più stabili e gli ingressi in curva più precisi un po' con tutte le auto presenti nel gioco originale e nel Dream Pack 1 dotate di ABS di fabbrica.
È cambiata anche la gestione delle cambiate in frenata per certi modelli specifici. "È ora di finirla di scalare come assassini!" è stato il commento a caldo di Aristotelis Vasilakos, vehicle dynamics designer di Kunos Simulazioni, per giustificare il fatto che nelle scalate verso il basso le cambiate ora possono andare a vuoto. Il motivo è da ricercare nella simulazione della protezione per il propulsore che impedisce di mandarlo in fuorigiri. Anche questa modifica avrà un impatto molto importante sullo stile di guida degli "staccatori" più aggressivi perché ridurrà notevolmente la possibilità di sfruttare il freno motore.
Dell'effetto di queste novità, comunque apprezzate dalla community nell'ottica della ricerca del miglior realismo possibile, ci occuperemo in occasione del Reloaded di Assetto Corsa che pubblicheremo tra qualche settimana, considerando quanto il gioco si sia evoluto dalla fase di lancio ormai dodici mesi fa. Oggi ci limitiamo a valutare solo il Dream Pack 2 che si conferma in linea con quanto abbiamo visto nel gioco completo e nel Dream Pack 1.
Le vetture sono come sempre magnifiche nel modo di esprimere la personalità del modello di guida e, come abbiamo potuto constatare nel caso della Huracàn, riprodotte senza il timore reverenziale di metterne a nudo anche i maggiori difetti. Due sono quindi gli appunti che possiamo muovere a questo DLC rispetto al Dream Pack 1.
Barcellona è ottimamente riprodotta ma scompare di fronte alla magnificenza del Nordschleife e allo sforzo fatto da Kunos nel riprodurla in prima battuta. In secondo luogo va detto che delle nove vetture proposte, due sono semplici varianti quindi i modelli inediti in realtà sono sette. Di questa inferiorità puramente quantitativa si sono accorti anche in quel di Vallelunga e infatti hanno saggiamente prezzato il Dream Pack 2 a otto euro su Steam, praticamente la metà del suo predecessore.
Detto questo, il Dream Pack 2 si conferma una proposta che consigliamo senza riserve a chi vive di pane e Assetto Corsa; se siete costretti a scegliere, per il momento meglio dare la priorità allo splendido (e più sostanzioso) Dream Pack 1.