Assetto Corsa: Japanese Pack DLC - recensione
Force Feedback dagli occhi a mandorla.
Ormai la versione console di Assetto Corsa è una realtà su cui abbiamo avuto modo di mettere le mani già qualche settimana fa e se non fosse per i ritardi nella pubblicazione, dovuti probabilmente più a logiche di marketing che a lungaggini dello sviluppo, oggi il pubblico console potrebbe avere un nuovo simulatore per le mani. Ma i nuovi contenuti di Kunos non mancano visto che, dopo la corposa serie di patch pubblicate nelle scorse settimane, a partire dalla consistente 1.5.0, è arrivato la scorsa settimana anche un nuovo DLC intitolato Japanese Pack.
Come dice il nome, l'attenzione è concentrata su vetture che in modi e tempi diversi hanno fatto la storia del mercato automobilistico nipponico e mondiale per tre case ben distinte: Mazda, Toyota e Nissan. La recente aggiunta di Mazda tra i costruttori licenziati aveva portato qualche vettura in più nel già discretamente nutrito parco auto di Assetto Corsa e questo DLC lo rimpolpa ulteriormente. A differenza degli altri pacchetti, il minimo comune denominatore di questa selezione è quindi la nazione di provenienza. Niente auto storiche, se non tornando indietro semplicemente agli anni ottanta, niente ruote scoperte, ma una collezione di sole sei vetture a cui si aggiungono altrettante varianti elaborate o preparate per le gare di drifting.
Partendo dalla Mazda, troviamo due versioni della Miata MX-5 la 2015 e la bellissima e più spinta versione Cup. La Miata è sicuramente una delle Roadster giapponesi più vendute e più usate a livello sportivo: il basso prezzo e le buone prestazioni, facilmente aumentabili con un appropriato lavoro di tuning, ne hanno fatto un vero classico fin dagli anni novanta, che Kunos ha riprodotto con grande dovizia di particolari. Non è un'auto particolarmente potente, ma dà tantissima confidenza ed è ottima per i novizi nell'imparare a controllare rollio e beccheggio in ogni situazione.
Di tutta un'altra pasta è la Mazda RX-7 che ha fatto la storia delle competizioni: se volete veramente divertirvi dovete provare la versione tuned sui curvoni di SPA o Silverstone e uscire a gas spalancato. Questa è probabilmente la vettura più emozionante di tutto il pacchetto che in versione drift sdogana il concetto di coppia "eterna". La fantastica maneggevolezza del telaio e delle sospensioni permette di eseguire controlli funambolici in ogni situazione ma il meglio viene nella guida con frizione e cambio manuale che grazie al fantastico sibilo del rotore Wankel ai massimi regimi è quanto di più simile ci possa essere a un'esperienza mistica.
Passando alle Toyota, troviamo un grande classico come la Supra: la versione base è un po' spenta a causa del peso che genera un sottosterzo notevole, ma con la versione tuned si comincia a ragionare e dopo la dovuta pratica può diventare una vettura interessante da guidare contro le altre pari categoria. La Supra è stata una delle vetture più elaborate di sempre per il drifting e infatti ecco presente anche la versione con la coppia più in basso per gli appassionati delle derapate.
Sempre restando in Toyota, Kunos ha pescato dal cilindro una vecchia gloria della casa giapponese che non dirà granchè a noi europei per il fatto che di questo modello in Europa non si è praticamente mai visto: è la AE86 Trueno in versione standard e potenziata, non proprio la vettura che tutti sognerebbero di guidare a causa della scarsa potenza, del terribile sottosterzo e di un rollio che sembra non finire mai. La versione Tuned è leggermente più potentee darà parecchi mal di testa a chi vorrà cimentarsi con una meccanica che è il perfetto esempio del perché molti detestano certe vetture di produzione degli anni '80 prestate al racing.
L'ultimo costruttore è Nissan con due modelli diversi ma ugualmente apprezzabili: la 370Z NISMO e la GT-R R34 Skyline V-Spec. La prima è una vettura molto particolare a causa di un sistema sospensivo che alleggerisce l'avantreno in modo esagerato in accelerazione, quindi si deve imparare a guidarla con grande attenzione in particolare negli inserimenti in curva. Noi ci abbiamo sbattuto il muso per un'ora senza cavarne un ragno dal buco e solo le giuste regolazioni dell'assetto ci hanno fatto vedere la luce: sicuramente online sarà una delle vetture più giocate dai puristi della simulazione che apprezzeranno l'eccellente modello di guida che riproduce in modo splendido i trasferimenti di carico tra anteriore e posteriore.
Buon ultima troviamo la Nissan GT-R R34 Skyline V-Spec, che insieme alla Mazda RX-7 è probabilmente la vettura più bella e interessante da guidare di questo pacchetto. Qui ci sono trecento cavalli da gestire imparando alla perfezione la sua curva di erogazione, ma anche parecchio sottosterzo da correggere tramite un setup che deve per forza combattere con le dimensioni generose e una scarsa tendenza all'inserimento in curva.
Anche con questo DLC, Kunos Simulazioni conferma nuovamente tutta l'attenzione al dettaglio posta nel realizzare le vetture del gioco originale e dei DLC successivi, compreso questo dedicato al Sol Levante. Suoni, cockpit e modelli sono perfettamente riprodotti, ma sarà la resa su strada (virtuale) a farvi amare alla follia o odiare alla morte ogni singolo veicolo. Non siamo di fronte al migliore DLC di Assetto Corsa principalmente a causa del ridotto numero di auto proposte e dell'assenza di Honda probabilmente per problemi legati alle licenze. Di fatto, i modelli sono solo sei oltre alle varianti, mentre nelle precedenti uscite ci eravamo abituati a garage più nutriti e una pista extra nel pacchetto d'installazione.
A compensare queste lacune troviamo il prezzo stracciato di questo Japanese Pack, che si può acquistare su Steam per 4,99€: un cartellino adeguato per un DLC che giustifica l'acquisto per gli amanti dei cavalli motore Made in Japan. La nostra scelta ricade sulla Mazda RX-7 e sulla Nissan GT-R R34 Skyline V-Spec, ma se volete mettervi alla prova, anche le altre auto magari meno conosciute offrono ampi spunti d'interesse grazie all'eccellente modello di guida che, come sempre, non può prescindere da un volante di buona qualità per essere sfruttato al meglio.