Asura's Wrath
La forza è maggiore senza il controllo.
L'incipit del combattimento è un qualcosa di maestosamente pomposo, con i due duellanti che corrono sul fianco, faccia a faccia, scaricando l'uno sull'altro la potenza del proprio arsenale bellico: dall'enorme corpo di Wyzen (che, tanto per citare le temute proporzioni matematiche, sta a quello di Asura come un elefante sta a quello di una formica) esce una pletora di missili diretti verso il protagonista.
Premendo l'apposito pulsante indicato dal veloce QTE sarà possibile afferrare uno di questi e, con una mossa atletica al limite del parossismo, rispedirlo prontamente al mittente, che vacillerà e ci maledirà per il colpo subito.
Sopravvivere a questo pattern iniziale non dovrebbe rubare al giocatore più di troppo tempo. L'aspetto più interessante del sistema di battaglia, con cui il giocatore finisce immediatamente per prendere confidenza, è rappresentato dalla modalità Burst: nella parte superiore dello schermo è presente una sorta di indicatore che si riempie progressivamente, man mano che i nostri attacchi contro i nemici vanno a segno. Una volta riempito, è sufficiente la pressione del dorsale destro per scatenare la furia più cieca del protagonista, che si esibirà in attacchi violentissimi al limite della fisica contro il malcapitato nemico di turno.
Il ricorso al Burst nella battaglia contro Wyzen trasforma l'intera scena in uno spettacolo così esagerato da andare ben oltre le aspettative del giocatore.
Asura non solo riuscirà a bloccare con naturalezza l'enorme pugno avversario, ma dando mostra di un ottimo jujitsu riuscirà a scaraventare al suolo l'enorme boss, per poi trascinarlo lungo l'arido terreno e metterlo temporaneamente k.o. con una raffica di colpi ben assestati.
Ma questo è solo l'antipasto alla prima vera scena clou, nella quale l'arrabbiatissimo Asura assesta al suo nemico un montante così dannatamente potente da spedirlo quasi esanime al di fuori dell'orbita terrestre. Un "mostro", lo ricordiamo, grande quanto il Madison Square Garden, che si libra in cielo come fosse una piuma: una cosa che non si vede certo tutti i giorni.
Il bello però viene ora. In un ultimo disperato tentativo, Wyzen raccoglie le forze residue e aumenta all'inverosimile le proprie dimensioni, sino a divenire persino più grande del nostro pianeta: accecato dall'ira e dal desiderio di distruggere Asura, infila il suo enorme dito nell'atmosfera terrestre (creando un effetto molto simile a quello di un'eclissi totale) nel tentativo di schiacciarlo come una formica.
Un piano che funziona solo a metà: il semidio inizialmente accusa il colpo, trovandosi quasi appiattito dall'enorme "polpastrello" del terribile avversario. Trasformato dalla sua ira, però, inizia a colpire ripetutamente l'altrui appendice (il giocatore in questa sede dovrà premere il pulsante indicato quanto più velocemente possibile), innestando una reazione a catena che manda in frantumi l'intero Wyzen.
E con il corpo del dio ridotto in milioni di piccoli granelli, assistiamo all'incredibile epilogo della demo, stupiti dalla maestosità e dalla magnificenza che hanno contraddistinto i nostri ultimi minuti di gioco.
Inutile dire che le impressioni finali di Asura's Wrath sono assolutamente positive, anche grazie a un comparto grafico di primissimo ordine accompagnato da una direzione artistica ispirata ed evocativa, che attinge a piene mani dall'universo del manga orientale. Certo, il rischio di ridurre l'intero gioco a una lunga sequenza di cut scene interattive e QTE che obblighino il giocatore alla sola pressione del pulsante indicato al momento esatto, non è assolutamente da prendere sottogamba.
Se però gli sviluppatori sapranno mantenere questo ritmo per tutta la durata del gioco, evocando con maestria sensazioni epiche e coinvolgenti che, nonostante l'evidente passione per l'estremo, meraviglino l'utenza combattimento dopo combattimento, siamo pronti a scommettere che nel corso del 2012 Asura's Wrath avrà modo di far parlare parecchio di sé.