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Asus G750JX - review

Superportatile è sempre sinonimo di superprestazioni?

Nonostante i tablet stiano guadagnando fette di mercato sempre più ampie, alcuni produttori vedono il laptop gaming come un settore su cui puntare senza riserve, realizzando configurazioni espressamente pensate per unire portabilità e prestazioni. Nota al pubblico per la buona qualità dei suoi portatili consumer, Asus ha da tempo creato una linea di prodotti espressamente pensata per i giocatori, chiamata Republic of Gamers.

Con questo marchio vengono classificate le periferiche espressamente dedicate ai giocatori PC. Quest'oggi abbiamo testato uno degli ultimi arrivati della famiglia G750: si tratta del modello JX, ovvero quello intermedio tra i JW e JH, assemblato con l'evidente obiettivo di soddisfare una fascia di mercato ben precisa e ottenere le migliori prestazioni possibili con i giochi attuali.

Una volta tolto dalla confezione, l'Asus G750JX colpisce immediatamente per due elementi che già abbiamo riscontrato in altri portatili di questa categoria: le dimensioni piuttosto generose che si affiancano a un peso di quasi cinque chili. Troppo per pensare a un trasporto quotidiano senza che le spalle di un utente medio ne risentano, più che accettabile se ci si sposta di frequente usando la macchina e non si vuole rinunciare alla propria postazione di gioco.

L'estetica è aggressiva e massiccia ma non eccessiva, se escludiamo la parte posteriore caratterizzata dai classici sfoghi d'aria già visti su portatili Asus marcati Lamborghini di qualche tempo fa. Complessivamente il G750JX fa la sua bella figura senza esagerare, soprattutto quando osservato da davanti con la tastiera retroilluminata grazie a ottimi materiali per la cover in gomma morbida e una lega in alluminio molto robusta per il resto dello chassis.

Il video introduttivo della linea di portatili dedicati al gaming G750 di Asus.

Che si tratti una macchina molto veloce per un uso office, lo s'intuisce facilmente leggendo la sintesi delle caratteristiche tecniche nel box qui a sinistra: una configurazione del genere è assolutamente di tutto rispetto per qualsiasi esigenza in termini di uso consumer o anche office, garantendo una piattaforma di lavoro ottima per fare qualsiasi cosa che non sia giocare.

Di questo ci siamo accorti anche noi grazie a tempi di caricamento ultraveloci nell'utilizzo con applicazioni più comuni di navigazione, Office, visualizzazione di film e ascolto di musica.

Anche nell'uso di applicazioni meno comuni il G750JX si è sempre comportato benissimo. Usando un programma come Vegas Pro per la compressione dei filmati, laptop di Asus si è distinto per le ottime prestazioni riuscendo a comprimere un file avi grezzo da 8GB in un Xvid a 1280x720 ad un bitrate da 4Mbit in 4:20 quando un i7 4770K da 3.5 GHz ne impiega 3:15 e un i5 4760K tre e cinquanta.

Il vero banco di prova è stato con i giochi che abbiamo installato, previo un aggiornamento completo dei driver Nvidia con tanto di installazione della piattaforma Experience che gestisce tutti gli aspetti qualitativi legati alla scheda video. I risultati sono stati ottenuti facendo girare le sequenze di benchmark integrate in varie conformazioni qualitative e la sincronia verticale sempre disattivata. A Battlefield 4 abbiamo giocato normalmente in singleplayer e multiplayer registrando il frame rate medio nelle varie situazioni per poi sintetizzarle nella galleria seguente.

Nonostante l'hardware installato abbia caratteristiche sicuramente roboanti dal punto di vista delle sigle citate, in termini di prestazioni pure siamo lontani da risoluzioni 1080p a sessanta frame al secondo fissi al massimo livello qualitativo. Già Tomb Raider con tutti i dettagli al massimo fatica parecchio a restare sopra i 30fps.

La disattivazione dell'effetto TressFX, di molti effetti di luce e antialiasing riesce a far risalire il frame rate medio a livelli tranquillamente giocabili, ma vedere Lara passare dal capello sciolto a un'orrenda capigliatura cotonata anni sessanta è un trauma che è meglio risparmiarsi. Con la diminuzione della risoluzione a 900p i valori medi si attestano stabilmente sopra i 35fps, garantendo quello spazio di manovra necessario a un gameplay fluido anche nelle situazioni più concitate.

La situazione è migliorata nettamente con Batman: Arkham Origins. In questo caso, probabilmente in virtù di un engine meno pesante, si possono azzardare configurazioni da dettaglio massimo con ottimi risultati e un gameplay tutto sommato piuttosto fluido. Unica incertezza, le risse più affollate negli spazi aperti che portano a notare qualche scatto di troppo.

Per risolvere questo problema si possono ridurre alcuni effetti di illuminazione oppure passare direttamente a 900p riducendo la qualità da massima a molto alta e vivere felici con un frame rate medio costantemente oltre i 45fps, tenendo attivo anche l'antialiasing multisample. Valori ancora migliori sono stati fatti registrare da Dead Space 3, con una resa splendida per qualità video e frame rate, complici anche i livelli di dimensioni ristrette del titolo di Visceral.

La forma da supersportiva del G750JX è indubbiamente azzeccata, per quanto non poi così eccessiva, soprattutto se visto frontalmente. Il posteriore è invece piacevolmente arrogante.

I giochi che ci hanno dato più grattacapi sono stati invece Company of Heroes 2 e Metro: Last Light. Rinomati per la pesantezza del loro engine, i due titoli si sono confermati del tutto impraticabili a 1080p, anche andando al risparmio sugli effetti d'illuminazione e qualità delle texture.

Un buon compromesso tra giocabilità e qualità dell'immagine siamo riusciti ad ottenerlo scendendo a 1400x900 e scalando con filtri e illuminazione. In entrambi i casi il gameplay si è confermato buono, per quanto le esplosioni di CoH durante gli skirmish online e gli effetti di luce di MLL mettessero molto spesso sotto pressione il processore grafico.

La prova del nove ha riguardato Battlefield 4: visti i risultati dei titoli precedenti nutrivamo un certo timore e invece dobbiamo dire che sia in singleplayer sia in multiplayer siamo riusciti ad ottenere buoni risultati. Posto che le correzioni antialias più elevate sono fuori discussione, per giocare a 1080p basta diminuire di una tacca la qualità d'illuminazione e texture e usare la sola correzione AA post processing per raggiungere frame rate medi più che discreti.

Questi risultati non lasciano adito a molti dubbi: per quanto si possa spingere forte sulla componentistica installata, anche un laptop di fascia altissima quale è questo G750JX va incontro a limitazioni nella potenza di calcolo, che lo possono assimilare a un computer da gioco tradizionale di fascia medio-bassa.

Le due griglie posteriori celano due dissipatori molto potenti: la quantità di calore prodotta è notevole.

L'assunto che in passato circolava sulla sparizione degli assemblati per un futuro del gaming nelle mani dei laptop s'infrange sulla dura realtà dei benchmark: a meno che la tecnologia non cambi in modo radicale, la dissipazione del calore sarà sempre un problema per macchine dall'architettura limitata quali sono i portatili.

Allo stesso modo occorre considerare anche l'altro lato della medaglia, ovvero il mantenimento di prestazioni di buon livello su un computer privo di CPU e GPU tradizionali. Abbiamo dovuto sempre scendere di un gradino con la risoluzione (ad eccezione di Batman: Arkham Origins) e i dettagli per attestarci su un frame rate solidamente sopra i 30 FPS, ma gli aggiustamenti non ci hanno mai costretti penalizzare eccessivamente la qualità visiva.

L'ottimo schermo da 17 pollici a led antiglare, veramente luminoso e ottimamente definito nella gamma colore, riesce a restituire ogni minimo dettaglio anche delle texture più intricate ad angoli di visuale molto accentuati. Questo permette a chi ha problemi di spazio di soprassedere all'eventuale acquisto di un monitor da agganciare sull'uscita esterna, per quanto la scheda video sia in grado di arrivare tranquillamente a risoluzioni di livello superiore.

Gli altri elementi degni di nota per quanto riguarda il gaming "on the move" sono la qualità dell'audio e la durata della batteria. Nel primo caso, per quanto le casse integrate siano di discrete dimensioni e dotate di subwoofer, la resa non è particolarmente esaltante ma questo era più che prevedibile.

Non fatevi ingannare dalla foto, il G750JX è un portatile voluminoso e pesante: il trasporto nell'uso quotidiano è poco praticabile.

Molto buono è invece l'audio in cuffia che grazie alla soluzione audio integrata di Asus con preamplificazione sull'uscita principale, ha fatto rendere al meglio in ogni situazione le Plantronics Rig.

Per quanto riguarda la batteria, la situazione non ha presentato grosse sorprese: tre ore scarse di durata nel normale uso office/navigazione e due ore e un quarto guardando film con l'audio in cassa. Il gaming si è dimostrato invece problematico: una sessione di Tomb Raider ha superato di poco i cinquanta minuti, per quanto la faccia degli astanti sul treno valesse lo sforzo di tenere il portatile sulle ginocchia. Molto meglio è andata con le due ore e qualche spicciolo di Braid, ma in questo caso è piuttosto ovvio che il 2D non abbia sollecitato più di tanto CPU e GPU riducendo quindi i consumi.

La somma di queste considerazioni ci porta ad una valutazione in chiaroscuro: il G750JX è un portatile eccellente nell'uso office/multimediale ma chiaramente rivolto a chi vuole una piattaforma in grado di far girare ad alto livello tutti i titoli attuali e in questo senso la missione è compiuta solo in parte. Il livello qualitativo dell'immagine è quasi sempre ottimo anche scendendo a compromessi con illuminazione e i dettagli.

Con i giochi meno esigenti, le prestazioni sono ottime (vedi Dead Space 3): il vero problema è il frame rate che in alcuni titoli più recenti è nettamente deficitario a 1080p. Tutto questo darà sicuramente parecchio fastidio alla categoria di utenti più interessata a un acquisto del genere, ovvero gli hardcore gamer danarosi ma poco disposti a scendere a compromessi in termini di performance di fascia alta, soprattutto quando si parla di un prezzo di listino di 1799 euro.

7 / 10
Avatar di Matteo Lorenzetti
Matteo Lorenzetti: Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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