ASUS GX1000 Eagle Eye - review
Non è tutto alluminio quel che luccica.
ASUS sembra essere inarrestabile: in questi ultimi mesi ha sfornato sotto il marchio Republic of Gamers veramente tante periferiche appositamente pensate per i giocatori. Molte le abbiamo già recensite sulle pagine di Eurogamer; oggi andremo a parlare di un mouse diverso dal solito, il GX 1000 Eagle Eye. Si tratta di un dispositivo dalla forma accattivante e dai materiali decisamente particolari che gli conferiscono un look molto attraente.
Aprendo la confezione si capisce che la fiducia nell'estetica delle immagini era assolutamente ben riposta: oltre al mouse, troviamo una custodia con all'interno una serie di pesi da 5 grammi, e un mouse pad morbido in neoprene, un extra veramente gradito. In apertura della recensione dicevamo dei materiali: ASUS per il GX1000 ne ha scelti sicuramente di non convenzionali in quanto la parte superiore è completamente in alluminio lucidato liscio che rende il mouse esteticamente molto bello e decisamente particolare al tatto. È disponibile anche una versione di colore nero, sempre in alluminio.
Il resto degli inserti è in plastica lucida nera ed è caratterizzato da una retroilluminazione rossa sia sotto la rotella di scorrimento sia per l'indicatore dei DPI con una scala di quattro valori. Grazie al software per la gestione del mouse è possibile creare fino a quattro profili, con la pressione di un tasto è possibile selezionarli anche durante le fasi di gioco.
Avremo sempre ben chiaro quale profilo è in uso grazie alla retroilluminazione dei due grossi triangoli sulla parte posteriore: in base al colore, rosso, arancione, blu o verde, sapremo quali impostazioni sono caricate. ASUS , non si sa per quale motivo, non ha fatto seguire questa variazione cromatica anche ai led della rotellina e del selettore del DPI, che indipendentemente dal colore del profilo in uso, brilleranno di rosso.
Il cavo, come di consueto in questo segmento di prodotti, è di tipo braided per proteggerlo da strappi e usura. La lunghezza è notevole e i quasi due metri lo rendono posizionabile un po' ovunque sulla scrivania senza particolari problemi. I tasti superiori sono molto lunghi e reattivi alla pressione e la rotella è solida con uno scorrimento preciso. Nella parte laterale sinistra trovano posto altri tre tasti programmabili che rendono questo mouse dalla forma comunque simmetrica adatto solo ai destrimani. La sensibilità è buona così come l'ergonomia per raggiungerli con il pollice. Uno di questi di default è impostato sull'autofire.
La configurazione di tutti i tasti è effettuabile attraverso il software scaricabile dal sito ASUS: una volta avviata l'interfaccia possiamo andare a personalizzare i quattro profili disponibili in tutti gli aspetti, dai tasti ai DPI fino allo scorrimento della rotella.
È presente anche una scheda dedicata alle macro, da cui possiamo creare combinazioni di tasti fino a 84 input o importare macro generate da altri utenti. Non è però possibile assegnare un profilo ad una determinata applicazione così da selezionarlo all'avvio di quest'ultima, funzionalità presente in prodotti concorrenti che sicuramente sarebbe stata gradita.
La sensibilità del sensore laser è eccellente e vanta un range operativo che parte dai 50 DPI per arrivare fino agli 8200 DPI con incrementi da 50 DPI: come detto possiamo associare fino a quattro valori differenti per ogni profilo, ciclabili attraverso il selettore posto sotto la rotella anche durante il gioco senza dover tornare al software di configurazione.
I nostri test di gioco, focalizzati fondamentalmente su FPS e giochi d'azione per spingere al massimo la reattività delle rotazioni, hanno decretato un buon comportamento in varie situazioni, anche se non del tutto perfetto. Il GX 1000 Eagle Eye è un mouse veloce e preciso, tranne in un paio di circostanze in cui si sono verificate improvvise accelerazioni e qualche seppur raro fenomeno di latenza forse dovuto alla superficie d'utilizzo, un elemento confermato dal fatto che anche dopo test ripetuti il fenomeno non si è più verificato. L'esecuzione delle macro invece è stata sempre puntuale; con la giusta registrazione di tasti è possibile velocizzare di molto l'esecuzione dei comandi di gioco o le attività tipiche dell'uso quotidiano del PC.
Come avete già visto dalle foto, il design del GX1000 Eagle Eye è molto particolare e ricorda la punta di una lancia: questo vezzo estetico è anche il suo difetto maggiore in quanto gli conferisce una forma tanto bella da vedere quanto scomoda nell'utilizzo costante. Abbiamo infatti avuto parecchie difficoltà ad impugnarlo per lunghe sessioni di gioco, dato che le due protuberanze superiori che contengono i led di profilo, hanno angoli vivi non smussati molto fastidiosi per l'interno del palmo della mano.
Riuscire ad impugnarlo in modo confortevole è quindi una vera impresa, soprattutto per chi adotta la tecnica Palm-grip. Gli utenti Finger-grip possono aggirare il problema visto che la loro impugnatura non implica un contatto del palmo con la superficie dorsale, e la stessa cosa può valere, a seconda delle dimensioni della mano, per chi gioca in Claw-grip.
Il problema è che la forma e le dimensioni rendono il GX 1000 Eagle Eye un mouse adatto solo alla prima categoria di utenti. A questa difficoltà si aggiunge la scelta infelice del materiale dal punto di vista ergonomico: l'alluminio non assorbe il sudore e basta iniziare una sessione di gioco estiva per trasformare il GX1000 Eagle Eye in una saponetta nel volgere di una decina di minuti.
Insomma, pare proprio che qualcosa sia andato storto in fase di test dei primi prototipi di questo mouse e sembra veramente strano che ASUS non si sia accorta di questo difetto che penalizza, e di parecchio, la valutazione complessiva di un mouse altrimenti eccellente. Di listino il GX1000 Eagle Eye costa 89€ (anche se al momento della recensione l'abbiamo trovato scontato su Amazon.it a 58€).
Il prezzo ufficiale è sicuramente elevato, ma simile ad altri prodotti destinati ai gamer e giustificato dall'ottima qualità di sensore, pulsanteria, software e dall'inclusione del tappetino. La pessima ergonomia rovina però la festa e lo rende inferiore a molti mouse concorrenti più curati sotto questo aspetto.
Nel caso vi siate innamorati dell'estetica, cercate di provarlo personalmente prima di un eventuale acquisto; le probabilità di portarsi a casa un mouse preciso e bello da vedere ma scomodo sono tutt'altro che remote.