Asus ROG G501JW - recensione
Il portatile fresco e ultrasottile di Asus.
Portabilità o potenza? L'eterno dilemma che affligge le case produttrici di notebook ha spesso visto sacrificare alternativamente l'una in favore dell'altra, arrivando a prodotti in molti casi buoni ma che non riuscivano a soddisfare completamente le richieste dell'esigente utenza del mondo dei portatili. Peso o ingombro eccessivi, surriscaldamento elevato, hardware poco performante sono le tre problematiche più comuni con cui ci si deve confrontare nella scelta di un notebook, scendendo infine a compromessi più o meno validi a seconda delle proprie reali necessità e della capacità del portafogli.
Le aziende conoscono bene tale comportamento dei consumatori, di conseguenza propongono un catalogo più variegato in cui si possono trovare soluzioni diverse al fine di rimanere competitivi in un mercato aggressivo e popolato. Il discorso si fa ancora più spinoso se si comincia a parlare di "gaming notebook", termine che per alcuni puristi è ancora difficile, se non impossibile, da accostare: sono ancora davvero pochissimi i portatili che possono aspirare a competere in fatto di performance con un desktop dalla configurazione gaming e si tratta di macchine pesanti, ingombranti e costose.
Asus vuole inserirsi esattamente a metà tra il compromesso che tarpa le ali e l'hardware che rende il notebook poco "portatile" e propone il G501JW. Partiamo dal design: ad una prima occhiata d'insieme le linee sono piacevoli, tracciate in modo netto e preciso, con una trama decorativa in alluminio spazzolato che dona un look elegante e al tempo stesso aggressivo, anche grazie agli inserti rossi e al classico logo Republic of Gamers. Una volta aperto e acceso, il nero delle finiture metalliche e il rosso della retroilluminazione della tastiera continuano ad essere i colori dominanti, mantenendo la continuità con la tradizione dei prodotti ROG.
L'Asus ROG G501JW è una macchina di alto livello, come confermato dalle specifiche tecniche: un Core i7 4720HQ, 16 GB di RAM DDR3 e un disco a stato solido da 512 GB compongono una base in grado di esprimere una potenza di calcolo in grado di gestire i task più impegnativi nell'uso di sistema operativo (Windows 8.1) e delle altre applicazioni, anche il video editing più pesante. Il Quad Core Intel i7-4720HQ a 2.6 GHz, è dotato di 6MB di cache che potenzialmente può essere spinto fino a 3.6 GHz grazie alla tecnologia Turbo Boost. Durante la prova "sul campo" ha svolto il suo compito senza particolari problemi, sebbene abbia mostrato i suoi limiti con i titoli più esosi in termini di requisiti hardware.
L'unità di elaborazione grafica montata sull'Asus G501 è una Nvidia GeForce GTX 960M, i cui tratti salienti sono identificabili in 4 GB di memoria dedicati, interfaccia di memoria a 128 bit, 640 CUDA core e una larghezza di banda passante pari a 80 GB al secondo. Caratteristiche in tutto e per tutto simili alla GTX 860M che l'ha preceduta e della quale non è che un aggiornamento ma comunque in grado di proporre prestazioni interessanti.
Tenendo in considerazione quanto affermato finora, non ci aspettavamo risultati tali da far gridare al miracolo e sia i benchmark, sia i test sui videogiochi ai quali è stato sottoposto il G501, hanno confermato le nostre sensazioni. Il primo banco di prova è stato 3DMark di Futuremark per la scheda video: SkyDiver ha fatto registrare un risultato complessivo di quasi 12.000 punti, piuttosto buono per un portatile, mentre FireStrike ha stressato maggiormente il sistema, con un risultato complessivo di quasi 4.000 punti, sufficiente ma non eccezionale. Per quanto riguarda i giochi provati sul portatile di Asus, abbiamo voluto far girare diversi titoli con differenti livelli di dettaglio, al fine di provare a stabilire un limite di giocabilità.
Abbiamo iniziato con l'onnipresente Battlefield 4 a una risoluzione di 1920x1080, andando a settare il preset "high", lasciando attivo l'antialiasing postprocesso e disattivando il deferred antialiasing: il risultato è stato piuttosto buono, i frame al secondo si sono mantenuti stabilmente intorno a 70. Andando a incrementare la qualità delle texture e degli effetti, settando il preset "ultra" con la stessa risoluzione e attivando anche il deferred antialiasing, gli fps non sono andati oltre a 35 di media, tutto sommato un risultato comunque accettabile per un gioco così esigente come BF4 a questo livello di dettaglio.
Abbiamo proseguito con il benchmark di Tomb Raider, anche in questo caso provando i preset "high" e "ultra": nel primo caso abbiamo registrato un valore superiore ai 100 fps e la qualità dell'immagine buona ma non eccelsa, elementi che ci hanno subito spinto a passare al preset più esigente, rappresentato dalla classica risoluzione 1920x1080, livelli di dettaglio e di texture fissati a "ultra", qualità delle ombre a "normal" e con gli effetti di "post processing", "high precision" e "tessellation" tutti selezionati.
Il risultato è stato soddisfacente, avendo fatto registrare un valore medio di 50 fps. Abbiamo volontariamente tenuto a "normal" l'opzione della qualità dei capelli, poiché abbiamo visto anche in precedenti scenari che non rappresentava un valore aggiunto tale da dover sacrificare ulteriori frame al secondo.
Infine, Metro: Last Light è stato l'ultimo test davvero probante per il G501. Si tratta di un gioco piuttosto pesante e il portatile di Asus ha mostrato il fianco nel test della sparatoria del livello finale. Partendo da un valore di preset fissato su "high", con filtro delle texture anisotropico a 16x e il supersample antialiasing disattivato, ha fatto registrare 50 fps di media: sicuramente sufficienti per giocare ma un po' penalizzante in quanto a qualità generale dell'immagine.
Spostando l'asticella verso l'alto, aumentando a "ultra" il preset, aumentando a "very high" il valore relativo alla tessellation ma tenendo sempre disattivato il supersample antialiasing, la quantità media di frame al secondo è stata decurtata della metà, attestandosi su 25 fps, valore certamente non sufficiente per giocare con fluidità. Giusto per la curiosità, abbiamo voluto provare a settare una risoluzione a 4K e far partire il benchmark, con un risultato tra i 5 e i 10 fps al massimo. Una conferma di come gli schermi 4K possono magari già essere disponibili ma la potenza di calcolo hardware è ancora molto di là da venire per prodotti di fascia media.
La GeForce GTX960M è una buona scheda video mobile paragonabile a una 760 standard, ed è chiaro che per arrivare ad ottenere prestazioni in grado di reggere risoluzioni simili, dovremo attendere ancora parecchio, sopratutto nel segmento mobile.
Uno dei punti di maggior forza di questo portatile dalle dimensioni contenute e dal corpo sottile è sicuramente da individuarsi nella metodologia di dispersione del calore: nei notebook molto compatti spesso ci si ritrova con un unico punto più caldo, solitamente in prossimità della mano sinistra, che risulta a dir poco fastidioso, soprattutto in condizioni di carichi di lavoro elevati.
L'architettura hardware del G501, invece, prevede una soluzione differente, che consiste nell'utilizzo di un dissipatore in rame di lunghezza maggiore e di due ventole indipendenti per raffreddare processore e scheda grafica, dissipando il calore dal lato superiore e non più lateralmente: ciò si riflette in una distribuzione del calore su un'area maggiormente estesa, meno concentrato e quindi più facile da espellere; la silenziosità si è mantenuta su valori accettabili durante tutti i test.
Una delle caratteristiche di maggiore interesse è sicuramente lo schermo: si tratta di un 15.6", 16:9 con una risoluzione nativa di 3840x2160 pixel, ciò significa che abbiamo tra le mani un 4K, ancora abbastanza raro da trovare, sebbene stia prendendo sempre più piede sui laptop moderni; l'immagine che restituisce questo schermo è brillante, limpida e definita, potendo contare su una densità di 280 pixel per inch (PPI).
Per quanto riguarda la luminosità, siamo rimasti piuttosto soddisfatti: grazie ai suoi 450 lux, l'unità di misura adottata per stimare l'illuminamento, in sinergia con il rivestimento opaco della superficie, abbiamo sempre trovato piacevole l'osservazione in situazioni di luce molto diverse tra loro. Non possiamo dire lo stesso per quanto riguarda le dinamiche del contrasto, siamo intorno ad un rapporto 480:1, troppo livellato a causa del nero poco convincente che influisce pesantemente sulla sensazione di profondità dell'immagine.
La tastiera non ci ha completamente soddisfatto, a partire dalle dimensioni del tasto Shift, forse troppo ridotte per un utilizzo intensivo durante le fasi di gioco più concitate; inoltre,sebbene presenti il tastierino numerico (caratteristica comunque da tenere positivamente in considerazione), le sue dimensioni ridotte finiscono per renderlo un successo a metà. Per contro, la retroilluminazione a LED rossi citata in precedenza è risultata essere piacevole e poco invasiva, e presenta, inoltre, l'accentuazione del colore sui classici tasti di movimento WASD.
In definitiva, il ROG G501JW proposto da Asus è certamente un buon portatile, sebbene si debba talvolta scendere a compromessi per poter godere di un'esperienza videoludica fluida e piacevole. La silenziosità e la dispersione del calore sono i veri punti di forza di questa macchina e si accompagnano bene allo spessore ridotto del case e alle dimensioni che rendono questo notebook davvero "portatile", in netto contrasto con prodotti sicuramente più potenti ma più caldi, pesanti e ingombranti. Solo lo schermo e la tastiera ci hanno fatto venire qualche dubbio, ma il livello qualitativo è comunque complessivamente molto elevato.
Come sempre accade per questo genere di prodotti, l'unico vero difetto è il prezzo, ma per questo modello in particolare il compromesso non è niente male visto che i 2100 euro sullo store ufficiale di Asus scendono ampiamente nel range dei 1700-1800 su molti negozi online. Una prezzo di strada tutto sommato allineato con la potenza di calcolo disponibile. Tanta potenza veramente "portatile" in dimensioni cosi ridotte deve per forza di cose avere un prezzo non paragonabile a quello di una postazione da gioco tradizionale.
Probabilmente ad alzare drasticamente il cartellino hanno contribuito i 16 GB di RAM e il disco a stato solido: realizzare una versione con 8 GB e un disco tradizionale da un terabyte potrebbe essere un buon compromesso per realizzare una macchina da gioco mobile di alto livello ma a un prezzo più accessibile. Se state cercando un buon compromesso tra potenza di calcolo e mobilità, questa proposta di Asus è da mettere in cima alla vostra lista.