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ASUS TUF K5, M5 e P3 - recensione

Qualità, affidabilità e convenienza. Secondo Asus è possibile.

Da produttore di componenti interne ai nostri PC a periferiche da gaming competitivo e non, il passo è breve. TUF, marchio di proprietà di ASUS acronimo di The Ultimate Force, ha da qualche tempo fatto il salto di qualità, cercando di proporre il suo marchio di fabbrica di alta affidabilità, soprattutto nei materiali, anche su mouse, tastiere, cuffie e quant'altro, oltre che sulle classiche schede madri. ASUS ha pensato bene di non farsi troppa concorrenza interna nelle fasce più alte del proprio catalogo, bensì di favorire la scelta nel segmento intermedio, che non si perde in fronzoli e dove i cartellini del prezzo non incute troppo timore. È qui che si collocano infatti la tastiera K5 e il mouse M5, oggi sotto la lente d'ingrandimento, insieme al tappetino P3 a cui dedicheremo un'analisi più sintetica.

Lo stile di TUF che abbiamo imparato a conoscere con l'hardware lo ritroviamo su entrambe le periferiche già nell'estetica, che richiama motivi industriali e militari. La scocca della tastiera ad esempio si distanzia dai classici blocchi neri fusi con accenti colorati che siamo abituati a vedere su altri marchi e ricorda quasi un case per armi da fuoco. I colori scelti infatti variano su una scala di grigio-verdi abbastanza scuri e accattivanti, arricchiti dagli immancabili led RGB, mentre per l'M5 è solamente il logo TUF ad essere illuminato. L'aspetto di entrambi i device è comunque riuscito e in linea con lo stile del marchio e rappresenta un'alternativa valida e originale per dare un tocco più personale alla scrivania, soprattutto se amate l'approccio "guerrafondaio" di TUF.

La K5 ha dimensioni nella media ma un peso abbastanza elevato, oltre un chilo. Di sicuro rimarrà ben salda sulla scrivania.

Partendo dalla tastiera andiamo ad analizzare cosa abbiamo a disposizione tramite le specifiche tecniche che trovate nel box qui a fianco. Come detto, siamo nella parte intermedia del catalogo, dove la lista non impressiona più di tanto nei numeri, ma non mostra lacune di sorta.

Scelta anche per contenere i costi di produzione ed offrire un prezzo finale inferiore, la tecnologia chiamata "Mech-Brane" consiste semplicemente nel classico strato unico che ricopre la parte sottostante i tasti, quindi non diviso singolarmente come invece permette una tastiera meccanica. Il feeling alla pressione è però convincente, con un click ben avvertibile sia al tatto che all'udito, seppur decisamente più morbido di un qualsiasi switch meccanico. Anche il profilo dei tasti, abbastanza alti e con una corsa lunga, sfavoriscono gli errori di battitura.

Tutto sommato, per una tastiera a membrana il feedback è abbastanza distinto e sia le lunghe sessioni di scrittura che quelle di gaming sono state comode e precise. Fortunatamente TUF non si è lanciata in strane rielaborazioni del classico layout qwerty, quindi abbiamo speso poco tempo nel riabituarci alla battitura sulla K5 e raggiungendo velocità di selezione discrete in una decina di partite. Per quanto efficace, la membrana non raggiunge la velocità e la precisione di una tastiera meccanica, ma a meno che non abbiate esigenze specifiche o bisogno di tasti aggiuntivi, la TUF farà il suo dovere, anzi è probabile che sceglieremmo la K5 a tastiere meccaniche molto economiche. In più è presente l'anti-ghosting, cioè è permessa la pressione di molti tasti contemporaneamente senza interruzioni di registrazione di input.

Il layout, come detto, non è fuori dal comune, anzi, ad aggiungersi ai soliti tasti e al tastierino numerico ci sono solamente i pulsanti per controllare video e musica. Un peccato non trovare anche solo una manciata di tasti "vergini" personalizzabili, quelli sì utili tanto per i giocatori quanto per i professionisti, da associare a selezioni veloci, macro o variazioni al layout della tastiera stessa. Bisogna quindi andare a modificare le funzioni dei tasti standard. Poco male in fin dei conti e probabilmente è un'ulteriore scelta per contenere il prezzo, ma visto che li troviamo spesso anche su soluzioni più economiche, va evidenziato come nota negativa. Per quanto riguarda l'illuminazione, i led RGB divisi in cinque zone permettono una buona visibilità nel buio grazie a colori abbastanza intensi e brillanti. Con Aura Sync inoltre potete coordinare gli effetti con il resto delle periferiche compatibili con lo stesso sistema.

L'M5, dalla forma simmetrica, offre una buona ergonomia per tutti i tipi di presa.

La K5 ha dalla sua sicuramente una qualità costruttiva più che buona, le dimensioni nella media e l'aspetto militare accattivante riesce a farla spiccare sulla media. Il blocco unico che ospita i tasti è realizzato in una plastica molto rigida, piuttosto resistente e non flette alle pressioni anche con forza di entrambe le mani. Nella parte posteriore, la presa sulla scrivania è assicurata da una gommatura efficace a creare attrito e tenerla ben salda. Anche se avremmo preferito una maggiore presenza di componenti metalliche da un marchio come TUF, ci possiamo ritenere soddisfatti dalla sensazione di resistenza e robustezza della periferica.

La tecnologia a membrana che cerca di simulare il click di una tastiera meccanica ha funzionato decentemente nell'utilizzo con i vari titoli provati. Abituati alle tastiere di alto profilo con switch Cherry MX rossi o blu abbiamo notato la differenza soprattutto al momento di premere diversi tasti in un breve lasso di tempo, ad esempio nelle fasi concitate di uno strategico come Starcraft 2. I click, per quanto validi, sono chiaramente meno accentuati di quelli restituiti da una tastiera meccanica "vera". Nulla di catastrofico nell'uso comune, un giocatore non professionista si abituerà in poco tempo. La corsa e la relativa distanza di attuazione invece restano lunghe come nella maggior parte delle tastiere da gioco (3,7mm), e sta alle vostre preferenze decidere sia eccessiva o meno.

Vista la mancanza di feature particolari o originali, da riscontrare al massimo nello stile estetico, possiamo considerare la K5 come una buona tastiera di fascia media completa di tutte le funzioni necessarie. Il prezzo però, che si attesta intorno ai cinquanta euro al momento in cui scriviamo, gli permette di acquisire ancor più interesse per i giocatori che vogliono una tastiera ben fatta, illuminata e dall'aspetto originale, senza spendere un patrimonio. Avessimo avuto dei tasti aggiuntivi per una maggiore personalizzazione, il giudizio sarebbe ancora migliore.

L'accoppiata di tastiera e mouse vi permette di portarvi a casa un set a meno di cento euro.

Passiamo al primo mouse di casa TUF, l'M5, anch'esso abbastanza economico con prezzi che non superano i quaranta euro nei vari negozi online. Dalla forma simmetrica, l'estetica riprende il resto della linea TUF con i soliti richiami al grigio "canna di fucile", arricchito dal logotipo sulla parte destra. I motivi mimetici sulle superfici laterali lo rendono ancor più aggressivo e favoriscono una presa più solida e degli spostamenti più precisi. La parte superiore è, come il resto, in plastica rigida, abbastanza pronunciata nella gobba, mentre lunghezza e larghezza sono più contenute della media, 11,5 x 6,1 centimetri.

È possibile quindi che per gli utenti con le mani piccole il mouse costringa ad una presa più alta. Poco male però, nella nostra prova non abbiamo avvertito particolari fastidi e le partite ai diversi generi di giochi non ne sono state influenzate negativamente. Sull'M5 troverete i canonici cinque tasti principali, più uno per impostare l'intervallo dei DPI che preferite. Per impostarli, si passa naturalmente dal software di configurazione che abbiamo imparato a conoscere con le periferiche della casa madre ASUS, l'Armoury 2.

Qui abbiamo accesso a tutte le solite impostazioni per modificare i DPI fino alla soglia dei 7200, che per quanto non arrivino agli oltre quindicimila dei top di gamma più recenti dovrebbero bastare all'utente medio, oltre alla frequenza di polling, l'assegnazione dei tasti e altri parametri come l'angle snapping, che corregge il movimento per renderlo più lineare. Ovviamente anche qui abbiamo l'Aura Sync per l'unico punto luce del mouse, ovvero il logo TUF. Il software fa un buon lavoro, come sempre, nel gestire le macro e le statistiche di utilizzo e bastano pochi click per gestire cosa vogliamo fare e con quale tasto.

Una volta calibrato a piacere, lo abbiamo usato come arma per tentare la scalata al primo posto nei Battle Royale più famosi e dominare la mappa degli strategici più profondi. Non essendoci zavorre, il peso di circa ottanta grammi è risultato essere comunque giusto per un uso trasversale, senza sbilanciamenti di sorta. Unito alla buona scorrevolezza dei piedini (realizzati in Teflon), ci ha garantito la precisione e stabilità necessarie per distribuire headshot a destra e a manca ai nostri rivali. Nulla di negativo da segnalare anche per gli strategici e i MOBA, in cui i click in rapida successione, tra spostamenti e attacchi, sono stati sempre registrati correttamente, merito dei due pulsanti principali che fanno affidamento su switch Omron di buona fattura.

Il P3 fa il suo dovere senza infamia e senza lode. Ideale per chi può tranquillamente fare a meno di RGB e altri fronzoli.

Nel complesso, valutando l'M5 in relazione al suo costo contenuto, il giudizio è più che positivo. Le plastiche con cui è realizzato sono robuste e mai fastidiose alla presa, anche dopo ore di gioco, il feedback dei tasti è convincente, e gli spostamenti precisi e abbastanza veloci. In generale, la sensazione è quella di avere a che fare con un mouse più costoso. Mancheranno peculiarità come zavorre per il peso regolabile, wireless o altro, ma per un utilizzo comune l'M5 si è dimostrato in grado di cavarsela in tutti gli ambiti. Da non sottovalutare anche le dimensioni compatte, le quali possono renderlo adatto anche all'uso con un portatile in mobilità, nonostante il cavo. Se volete risparmiare, insomma, rappresenta secondo noi un'ottima scelta per avere una periferica polivalente.

Dedichiamo infine un paragrafo anche al TUF P3, tappetino in tessuto che abbiamo provato insieme alle altre due periferiche. Di tutto il pacchetto, ci è sembrato il meno conveniente. In giro per la rete lo si trova a poco meno di venti euro, spesa che ha senso solo se volete assolutamente una scrivania coordinata e monomarca. Non funziona male, anzi, i materiali ci sono sembrati di buona qualità, aderendo senza problemi alla scrivania e l'M5 non ha incontrato differenze di attrito particolari. Lo stesso compito comunque può essere svolto da un qualsiasi altro tappetino in stoffa un filo più economico, visto che se ne trovano anche di dimensioni maggiori dei 31,4 x 5,4 x 5 cm del P3. Tuttavia, la spesa non è esorbitante, e può essere giustificata dalla volontà di una scrivania tutta TUF, di stampo militare come mouse e tastiera. In quel caso il P3 saprà fare la sua bella figura all'intera postazione.

Avatar di Michele Sollazzo
Michele Sollazzo: Provenendo dalla leggendaria regione del Molise, non poteva fare a meno di vivere avventure in mondi virtuali. Dopo un'infanzia vissuta tra gli arcade dei bar diventa adulto firmando petizioni per far uscire Shenmue 3. Ora è passato a Outcast 2.

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